Goulotte
Nell'alpinismo, una goulotte (in francese, 'scivolo', 'canalino') è una formazione nevosa o di ghiaccio che si forma in solchi stretti, incassati e ripidi, come i diedri o camini rocciosi. Questa formazione non è sufficientemente ampia e troppo dritta per essere sciata, per cui si distingue dal couloir. La progressione in goulotte necessita di tecniche in uso nella arrampicata su ghiaccio.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/34/Mont_Blanc_du_Tacul_-_Supercouloir_-_Final_part.jpg/220px-Mont_Blanc_du_Tacul_-_Supercouloir_-_Final_part.jpg)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/2/26/Goulotte.jpg/220px-Goulotte.jpg)
Le goulotte offrono itinerari alpinistici di salita con tecnica di arrampicata su ghiaccio.
Si trovano tipicamente sulle pareti Nord delle Alpi, o comunque in alta quota.
Particolarmente in autunno e primavera, quando le temperature attorno allo zero rendono facile l’adesione della neve umida sulle rocce fredde e secche, la forza del vento e le continue scariche di neve dai pendii sovrastanti intasano e compattano la neve negli anfratti e nelle depressioni fra le costole delle pareti. Un continuo metamorfismo di tipo meccanico, dovuto alla forza del vento e delle scariche dall’alto, e di tipo termico, con l’alternarsi di cicli di gelo-disgelo, notte-giorno, estate-inverno, trasformeranno la neve in ghiaccio. Si tratterà di un ghiaccio poroso, contenente molta aria, di consistenza media, aspetto biancastro e liscio - definito “polistirene” - molto favorevole alla scalata poiché le piccozze e i ramponi penetreranno facilmente. Le protezioni su ghiaccio, invece, non offriranno molte garanzie allo scalatore e sarà preferibile utilizzare ancoraggi posti sulle pareti rocciose laterali. Una trasformazione ulteriore porterà a un ghiaccio di aspetto grigio/bluastro, compatto, molto resistente e plastico, con un’ottima adesione alla roccia e, a questo punto, offrirà una buona possibilità di protezione su ghiaccio con viti medie e corte.
Talvolta, forti escursioni termiche potrebbero provocare una rapida trasformazione superficiale della neve che, in caso di un ghiaccio sottile, fragile e a lastre renderebbero la progressione insidiosa.