La granigliatrice è una macchina che, generalmente mediante forza centrifuga[1] (oppure mediante altri mezzi meccanici,[1] come aria compressa), proietta delle particelle metalliche denominate "graniglia"[1] contro una superficie, generando un trattamento superficiale, chiamato "granigliatura",[1] che ha lo scopo di pulire, irruvidire e indurire la superficie del materiale trattato.

Nel caso in cui è utilizzata per indurire la superficie del materiale, si parla più precisamente di "pallinatura".[2] Il grado di pallinatura si misura in Almen, unità di misura che riporta la copertura riferita ad un campione predeterminato.

Descrizione e funzionamento

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La macchina è composta principalmente da:

  • organo proiettante: l'organo proiettante nel caso di utilizzo di aria compressa è l'ugello ovvero un tubo metallico composto da una camicia esterna in metallo (ferro-alluminio) un rivestimento antiusura (carburo di boro o Widia) per resistere all'azione usurante del passaggio della graniglia. L'organo proiettante è invece la turbina ovvero insieme di componenti meccanici rotanti racchiuse in un carter comandato da motore elettrico quando la proiezione avviene per forza centrifuga.
  • sistema di recupero: serie di organi quali coclee di Archimede, elevatori a tazze, vibrovagli, circuiti pneumatici che convogliano la graniglia proiettata al sistema di pulizia.
  • sistema di pulizia
  • struttura di contenimento
  • eventuali organi di movimentazione.

Applicazioni

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I campi di utilizzo di tale macchina sono tra i più svariati a seconda dell'interesse a uno o più dei risultati ottenibili, alcuni esempi di prodotti o lavorazioni interessati alla sua azione possono essere: sterratura fusioni, decalaminazione acciai, preparazione alla verniciatura e/o zincatura, antisdrucciolo pavimentazioni, pallinatura utensili, pallinatura molle e/o balestre, ecc.

Sicurezza

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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