Grotta Breuil
La grotta Breuil è una grotta che si trova all'estremità occidentale del promontorio del Circeo, nel comune di San Felice Circeo, in provincia di Latina.
Grotta Breuil | |
---|---|
Grotta Breuil vista dal mare | |
Stato | |
Regione | Lazio |
Provincia | Latina |
Comune | San Felice Circeo |
Lunghezza | 35 m |
Esplorazione | 1936 |
Coordinate | 41°14′21.02″N 13°02′26.9″E |
Caratteristiche
modificaGrotta Breuil, che prende il nome dal prof. Henri Breuil, uno degli scienziati che per primi l'ha studiata, giace in un'insenatura a sud ovest della parete scoscesa del monte Circeo denominata "precipizio". La grotta si estende da ovest verso est per 35 metri e presenta, nella sua parte centrale, una larghezza di 12 metri.
Gli scavi archeologici
modificaLa cavità venne investigata per la prima volta nel 1936 da Alberto Carlo Blanc, L. Cardini, H. Obermayer e Henri Breuil. Durante gli anni quaranta vennero effettuate alcune ricognizioni esplorative cui però non seguì alcuno scavo. Gli scavi veri e propri sono iniziati nel 1986.[senza fonte]
La sequenza stratigrafica rinvenuta può essere così riassunta:[senza fonte]
- inferiore: ha restituito unicamente industria litica
- intermedia: caratterizzata da clasti di varie dimensioni, ha restituito industria litica e numerosi resti faunistici
- superiore: caratterizzata da un livello concrezionato che forma una sorta di "piattaforma" sul deposito sottostante, ha restituito industria litica e resti faunistici.
Primi studi sui materiali rinvenuti hanno permesso di affermare con certezza che grotta Breuil fu abitata dall'Uomo di Neandertal, e la testimonianza di ciò è costituita non solo dalle migliaia di manufatti in selce di piccole dimensioni (industria litica pontiniana) ma anche e soprattutto dai reperti fossili umani, rinvenuti in diverse posizioni stratigrafiche: una porzione postero-inferiore di parietale[senza fonte] e due denti molari, uno di adulto e l'altro di bambino (circa 13 anni), tutti di chiara morfologia neanderthaliana.[1]
L'accumulo dei resti faunistici è attribuibile all'opera dell'Uomo: dopo la caccia (soprattutto stambecchi e cervi) le prede venivano portate intere all'interno della grotta e lì venivano spellate e consumate: sono stati difatti rilevati sui resti segni di trattamento della carcassa.[2]
I resti dell'avifauna (sono state riconosciute 39 specie diverse) indicano inoltre un clima temperato-fresco (interstadiale Würm II-III), più o meno come quello attualmente presente nell'Europa centrale.[senza fonte]
Altrettanto interessanti si sono rivelati gli studi operati sui manufatti litici rinvenuti che, grazie all'ausilio di moderne tecniche scientifiche, hanno permesso di risalire all'azione da essi svolta: ad esempio, nei reperti dello strato 6, si sono osservate tracce di usura relative all'attività di macellazione, alla raschiatura delle pelli e alla lavorazione del legno mentre su altri utensili si è rivelata un'attività riconducibile alla desquamazione del pesce.[senza fonte]
Recentemente, alcuni campioni provenienti dagli strati superiori (4-7), sottoposti ad analisi eseguite con il metodo della “Risonanza elettronica di spin” (ESR), ha fornito un'età che va dai 27 000 ai 35 000 anni: si tratta di un Musteriano particolarmente "tardo" che testimonia evidentemente come, 35-33.000 anni fa, quando nell'Italia del Nord Homo sapiens era presente già da svariato tempo, al Circeo erano ancora presenti degli uomini di Neanderthal, che di lì a poco si sarebbero estinti.[senza fonte]
La grotta è ancora oggi oggetto di studi.[senza fonte]
Note
modifica- ^ Grotta Breuil, su fondazionemarcellozei.com. URL consultato il 25 agosto 023.
- ^ La Grotta Breuil (Circeo) fa luce sulle abitudini dei Neanderthal, su vipiu.it. URL consultato il 25 agosto 023.