Gualtiero II di Modica
Gualtiero II di Modica (o di Mohac), signore di Modica (in lingua latina Gualterius de Moac, in francese Gauthier de Moac; ... – dopo il 1194), fu un nobile, politico e militare siciliano di origine normanna del XII secolo.
Gualtiero II di Modica | |
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Signore di Modica | |
In carica | ?-1194 |
Predecessore | Gualtiero I di Modica (Mohac) |
Dinastia | Modica de Mohac |
Padre | Gualtiero I di Modica (Mohac) |
Madre | ? |
Consorte | ? |
Figli | Arnaldo, Aquino, Rainaldo (Conte di Ariano e Conte palatino), Goffredo |
Religione | Cattolicesimo |
Biografia
modificaDi nobile stirpe di origine normanna, figlio di Gualtiero I, signore di Modica[1], nel 1168 fece parte di quella fazione avversa a Stefano di Perche, arcivescovo di Palermo e cancelliere del Regno, di cui era considerato uno dei capi, e per ciò accusato di tradimento.
Gualtiero ricoprì numerosi e importanti incarichi politici, amministrativi e militari al servizio degli Altavilla, dinastia regnante della Sicilia liberata dalla dominazione araba: connestabile del Regno nel 1171[2], il re Guglielmo II di Sicilia nel 1177 lo nominò ammiraglio della flotta reale (Regis Fortunati Stolii Admiralis).[3] Nel 1178-79 fu a Salerno per ricoprire l'incarico di magister regie duane de secretis et duane baronum.[4]
Il re di Sicilia nel 1180-81 gli affidò il comando della flotta normanno-sicula inviata alle Baleari contro gli Arabi, che commettevano numerosi atti di pirateria, spedizione fallita per le condizioni meteorologiche sfavorevoli che crearono problemi alle navi.
Dopo la morte del re Guglielmo nel 1189, che non lasciò discendenti per la successione al trono del Regno di Sicilia, Gualtiero - come tutta la nobiltà normanna - aderì alla fazione a sostegno del conte Tancredi di Lecce, avverso a quello di Enrico VI di Svevia, marito di Costanza d'Altavilla, zia di Guglielmo da cui era stata designata erede. Tancredi si proclamò sovrano nel 1191, ma tre anni più tardi lo svevo conquistò l'isola e si fece incoronare re di Sicilia, e Gualtiero, avendo aderito al partito "tancrediano", fu privato dal nuovo monarca di tutte le dignità e gli onori fino ad allora posseduti, nonché del suo dominio feudale su Modica, che gli venne confiscata.[5] Non si hanno notizie certe su fatti avvenuti successivamente, né quelle relative al luogo e all'anno di morte.
La regina Costanza, per riparare ai torti commessi dal marito - morto nel 1197 - ed evitare il verificarsi di possibili tumulti, decise di compensare i baroni siciliani privati dei loro feudi con l'assegnazione di altre terre, e tra questi vi fu Arnaldo, figlio di Gualtiero, che nel 1198 ottenne la concessione della baronia di Sortino, come compensazione per la confisca di quella di Modica.[6]
Note
modifica- ^ F. Mugnos, Teatro genologico delle famiglie nobili, titolate, feudatarie e Antiche Nobili, del Fidelissimo Regno di Sicilia, Viventi, ed estinte, vol. 2, D'Anselmo, 1655, p. 163.
- ^ (EN) Benedict of Peterborough, The chronicle of the reigns of Henry II and Richard I, A.D. 1169-1192, a cura di W. Stubbs, vol. 2, Kraus Reprint Ltd, 1867, nota 1, p. 126.
- ^ (LA) J. C. Lünig, Codex Italiæ diplomaticus, vol. 2, Haeredum Lanckisianorum, 1726, p. 858.
- ^ (EN) H. Takayama, The Administration of the Norman Kingdom of Sicily, E. J. Brill, 1993, p. 152.
- ^ F. Emanuele Gaetani, marchese di Villabianca, Della Sicilia nobile. Parte II, Libro IV, Stamperia Santi Apostoli, 1757, p. 4.
- ^ Ragioni del Signor Marchese di Sortino contro il Regio Demanio, Lao, 1842, p. 7.
Bibliografia
modifica- R. Solarino, La Contea di Modica, Ragusa, Paolino Editrice, 1982 [1904].
- A. Belgiorno, Memorie storiche e uomini illustri della Contea di Modica, Modica, Franco Ruta Editore, 1985.
Collegamenti esterni
modifica- Fulvio Delle Donne, GUALTIERO di Modica, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 60, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2003.