Guglielmo di Magonza

arcivescovo cattolico tedesco

Guglielmo di Magonza (929Rottleberode, 2 marzo 968) fu arcivescovo di Magonza dal 17 dicembre 954 alla morte.

Guglielmo di Magonza.
arcivescovo della Chiesa cattolica
Incarichi ricopertiArcivescovo di Magonza
 
Nato929
Nominato arcivescovo17 dicembre 954
Deceduto2 marzo 968 a Rottleberode
 

Biografia modifica

Era il figlio dell'allora sedicenne[1] e futuro imperatore Ottone I il Grande e di una nobile prigioniera veneda (slavi occidentali che vivevano vicino al confine tedesco)[2]. Il nome della madre è sconosciuto, ma è stata avanzata l'ipotesi che fosse sorella del principe degli Evelli Tugumir; a loro volta, essi forse avevano come sorella o zia Drahomíra di Stodor, madre di Venceslao di Boemia.

Il 17 dicembre 954 Guglielmo fu nominato arcivescovo di Magonza in seguito alla morte dell'arcivescovo ribelle Federico. Guglielmo ricevette la conferma da papa Agapito II e anche il titolo di vicario apostolico di Germania, un titolo che rese gli arcivescovi di Magonza rappresentanti del papa in Germania e concesse all'arcidiocesi di Magonza il titolo di Santa Sede. Da suo padre Guglielmo ricevette anche il titolo di "Cappellano dell'Impero".

Riportò il corpo del fratellastro Liudolfo di Svevia, morto a Pombia, in Germania seppellendolo nell'abbazia di Sant'Albano[3]. Fu un tutore del fratellastro Ottone II assieme al margravio Odo I.

Guglielmo morì a Rottleberode nel 968 e fu sepolto nell'abbazia di Sant'Albano a Magonza.

Bibliografia modifica

  1. ^ Carla del Zotto, Rosvita. La poetessa degli imperatori sassoni, Milano, Jaca Book, p. 92, nota 10, ISBN 978-88-16-43522-3.
  2. ^ Karl Uhlirz, Allgemeine Deutsche Biographie (ADB), Band 43ª ed., Leipzig, Duncker & Humblot, 1898, pp. 115–117.
  3. ^ Hagen Keller, 2. Una nuova dinastia regia, in Giovanni Isabella (a cura di), Gli Ottoni. Una dinastia imperiale fra Europa e Italia (secc. X e XI), Roma, Carocci Editore, 2012, p. 54-56, ISBN 978-88-430-5714-6.
Controllo di autoritàVIAF (EN72190677 · CERL cnp01467074 · GND (DE118807366 · WorldCat Identities (ENviaf-72190677