Abbazia di Sant'Albano

L'abbazia imperiale di Sant'Albano presso Magonza (in tedesco: Stift St. Alban vor Mainz), fu una delle più famose abbazie dell'Impero carolingio; essa si trova nella città di Magonza, in Renania-Palatinato.

Abbazia di Sant'Albano
Abbazia di Sant'Albano a Magonza
StatoBandiera della Germania Germania
LandRenania-Palatinato
LocalitàMagonza
Coordinate49°59′24.14″N 8°16′48.54″E / 49.99004°N 8.28015°E49.99004; 8.28015
Religionecattolica
Diocesi Magonza
Stile architettonicoromanico
Inizio costruzione787

Essa è dedicata a Sant'Albano da Magonza. Pur essendo caduta in rovina, i suoi resti sono comunque considerati l'edificio pre-romanico più importante di tutta la Germania.

Un importante documento proveniente dall'abbazia è il Codex Aureus di Magonza, risalente all'1250.

Storia modifica

 
Magonza con abbazia di Sant'Albano (sinistra). Incisione di Matthäus Merian (1655)

L'abbazia venne ricostruita nel 787 dall'arcivescovo di Magonza Riculfo sopra un preesistente monastero fondato nel VII secolo, attorno ad un'antica chiesa edificata nel V secolo.

Il prestigio dell'abbazia nel regno carolingio divenne palese fra l'altro in numerose assemblee di chiese e comunità religiose del regno, che colà si tennero negli anni 813, 847, 1084 e 1182. Essa era inoltre famosa per la sua scuola pietate doctrinaque inclinitum (volta alla devozione ed alla dottrina). Dal 1022 fino al 1031 Eccardo IV di San Gallo diresse la scuola abbaziale sotto il vescovato dell'arcivescovo Aribo.

Nel X secolo Sant'Albano divenne uno dei centri più importanti della liturgia del sistema episcopale ottoniano.

Essa ospitava le reliquie di Fastrada, quarta moglie di Carlo Magno, e di San Cesario di Terracina[1][2][3].

Scritti liturgici di Sant'Albano modifica

L'evangeliario di Sant'Albano è uno dei capolavori dell'artigianato librario del periodo ottoniano.

Il Pontificale di Magonza (ordo coronationis), conservato nell'abbazia di Sant'Albano, stabilisce, fra le altre, le norme per l'incoronazione e per l'unzione regale. Il Pontificale Romano-Germanicum acquistò validità all'interno di tutta la Chiesa cattolica.

Sepolti nell'abbazia modifica

Note modifica

  1. ^ Philipp Jaffé, Monumenta Moguntina, Weidmann, 1866
  2. ^ Monumenta Germaniae Historica: Epistolae, Volume 5, Apud Weidmannos, 1899
  3. ^ Annali: Filologia germanica, Volumi 17-19; La Sezione, 1974

Bibliografia modifica

  • (DE) Franz Staab, Die Mainzer Kirche im Frühmittelalter. In: Friedhelm Jürgensmeier (Hrsg.): Handbuch der Mainzer Kirchengeschichte, Bd. 1 Christliche Antike und Mittelalter (Beiträge zur Mainzer Kirchengeschichte 6). Echter, Würzburg 2000, S. 87–194, hier S. 102–110; S. 146–147; S. 158–159.
  • (DE) Reinhard Schmid, Die Abtei St. Alban vor Mainz im hohen und späten Mittelalter. Geschichte, Verfassung und Besitz eines Klosters im Spannungsfeld zwischen Erzbischof, Stadt, Kurie und Reich. (Beiträge zur Geschichte der Stadt Mainz) (Mainz 1996).
  • (DE) Brigitte Oberle, Das Stift St. Alban vor Mainz. Aspekte der Umwandlung des Benediktinerklosters St. Alban in ein Ritterstift im 15. Jahrhundert. (2005).
  • (DE) Friedrich Ostwald, Leo Schaefer, Hans Rudolf Sennhauser: Vorromanische Kirchenbauten. Katalog der Denkmäler bis zum Ausgang der Ottonen (Veröffentlichungen des Zentralinstituts für Kunstgeschichte in München 3) Prestel, München 1966, S. 193–196. Ebd. Nachtragsband, 1991, S. 262–263.
  • (DE) Hartmut Hoffmann, Buchkunst und Königtum im ottonischen und frühsalischen Reich (Schriften der MGH 30). Anton Hiersemann, Stuttgart 1986, Bd. 1, S. 226–230.
  • (FR) Michel Andrieu, Les ordines romani du haut moyen age, Louvain: Spicilegium Sacrum Lovaniense Administration, 1961–1974.

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