Hachalu Hundessa

cantante e attivista etiope (1986-2020)

Hachalu Hundessa, scritto anche Haacaaluu Hundeessaa o in oromo Hacaaluu Hundeessaa Boonsaa (Ambo, 1986Addis Abeba, 29 giugno 2020), è stato un cantante e attivista etiope di etnia Oromo[1].

Hachalu Hundessa
Hachalu Hundessa nel 2019
NazionalitàEtiopia (bandiera) Etiopia
GenerePop
Periodo di attività musicale2006 – 2020
Strumentovoce
Album pubblicati2
Studio2

Biografia

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Nel 2003, all'età di 17 anni, fu arrestato per aver preso parte alle proteste. È stato imprigionato a Karchale Ambo per cinque anni e successivamente rilasciato nel 2008.

Hundessa ha composto e scritto la maggior parte dei testi del suo primo album mentre era in prigione. L'album Sanyii Mootii è stato pubblicato nel 2009. Nel 2013 è andato in tournée negli Stati Uniti e ha pubblicato il suo secondo album Waa'ee Keenyaa, che è stato l'album di musica africana più venduto su Amazon Music.

Le sue canzoni sono state strettamente legate alla resistenza antigovernativa iniziata nel 2015 e alle proteste etiopi del 2016. Mesi dopo l'uscita del singolo nel giugno 2015, in tutta la regione di Oromia si sono verificate proteste contro il Piano Regolatore di Addis Abeba. La canzone è diventata un inno per i manifestanti e uno dei video musicali più visti.[2]

Nel dicembre 2017 Hundessa ha cantato in un concerto ad Addis Abeba che ha raccolto fondi per 700.000 oromo che sono sfollati a causa delle violenza nella regione somala. Il concerto è stato trasmesso in diretta da Oromia Broadcasting Network.[3]

Hundessa è stato ucciso la sera del 29 giugno 2020 nell'area di Gelan Condominiums ad Addis Abeba.[4][5][6][7] Il suo omicidio ha generato una serie di proteste e manifesti degli oromi in Etiopia.[8][9]

Discografia

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Album in studio

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  • 2009 – Sanyii Mootii
  • 2013 – Waa'ee Keenya
  1. ^ (EN) Hachalu Hundessa - Ethiopia's murdered musician who sang for freedom, su bbc.com, 2 luglio 2020. URL consultato il 7 gennaio 2021.
  2. ^ (EN) Oromo Person of The Year 2017: Haacaaluu Hundeessaa, su opride.com. URL consultato il 7 gennaio 2021.
  3. ^ (EN) “We are here”: The soundtrack to the Oromo revolution gripping Ethiopia, su africanarguments.org, 30 marzo 2018. URL consultato il 7 gennaio 2021.
  4. ^ (EN) Ethiopia Announces Arrests in Prominent Singer’s Killing, su nytimes.com, 11 luglio 2020. URL consultato il 7 gennaio 2021.
  5. ^ Almeno 50 persone sono morte in Etiopia durante le manifestazioni di protesta per la morte del cantante Hachalu Hundessa, su ilpost.it, 1º luglio 2020. URL consultato il 7 gennaio 2021.
  6. ^ Hachalu Hundessa, il delitto eccellente che infiamma l’Etiopia, su ilmanifesto.it, 3 luglio 2020. URL consultato l'8 gennaio 2021.
  7. ^ (EN) Äthiopien: Ethnische Gewalt nach Tod von Hachalu Hundessa, su spiegel.de, 3 luglio 2020. URL consultato l'8 gennaio 2021.
  8. ^ (EN) As Ethiopians Take to the Streets to Protest a Musician's Murder, Prime Minister Abiy Ahmed Is Stuck in a Precarious Position, su time.com, 9 luglio 2020. URL consultato il 7 gennaio 2021.
  9. ^ (EN) Ethnic clashes in Ethiopia leave at least 80 dead, su amp.ft.com, 2 luglio 2020. URL consultato l'8 gennaio 2021.

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Collegamenti esterni

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