Ḥadaṯ (traslitterazione della parola araba ﺣﺪﺚ /'ħadaθ/, "incidente, qualcosa che fa mutare dall'esterno") è l'impurità giuridico-religiosa che impedisce al musulmano di accedere ad alcuni atti del rito.

Può essere contratta in due modi:

Lo stato di impurità (ḥadaṯ) può essere maggiore o minore:

  • la condizione di impurità minore impedisce all'individuo di compiere la preghiera rituale (ṣalāt), i sette giri (ṭawāf) attorno alla qāba della Mecca durante il pellegrinaggio e di toccare un esemplare del Corano.
  • la condizione di grande impurità è causata dal rapporto sessuale (ǧanāba), dal ciclo mestruale (ḥayḍ) e dal periodo successivo al parto (nifās); essa implica delle proibizioni ulteriori rispetto a quelle determinate dall'impurità minore: leggere o recitare il Corano, sostare o transitare in moschea, avere rapporti sessuali e per quanto riguarda la donna in particolare, essere ripudiata dal marito.

Lo stato di impurità si rimuove con un processo di purificazione tramite acqua (ṭahāra).

Bibliografia modifica

  • Schacht J., Introduzione al diritto musulmano, Torino, Fondazione Agnelli, 1995
  • Castro F., Diritto Musulmano, Torino, UTET, 2006
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