Hakata ningyō
Le Hakata ningyō (博多人形? "Bambola Hakata") sono bambole di terracotta tradizionali del Giappone, originarie della città di Fukuoka, parte della quale conosciuta come Hakata dopo la fusione tra le due città nel 1889.
Storia
modificaOrigini
modificaLe origini delle bambole della città di Hakata risalgono al XVII secolo, quando, artigiani quali Souhiti Masaki, produssero tali bambole, talvolta presentendole come doni ai templi buddisti e a Kuroda Nagamasa, il sovrano di Hakata in quel tempo. Queste bambole erano conosciute col nome di Hakata suyaki ningyō ("博多素焼人形"? "Bambole opache di Hakata").[1] Le bambole Hakata vengono anche celebrate durante una festività loro dedicata, l'Hakata Gion Yamakasa, durante il quale i caratteristici carri allegorici vengono decorati con delle ningyō.[2] Una più recente ricerca accademica avrebbe individuato l'origine delle bambole nell'antica Cina, con la scoperta di numerose bambole in Porcellana Biscuit.[1]
Il riconoscimento come opere d'arte
modificaLe bambole Hakata comparvero all'Esibizione dell'Industria Nazionale del Giappone nel 1890 e all'Exposition Universelle di Parigi nel 1900, acquistando fama internazionale.[3]
Il passaggio da semplici bambole in terracotta e porcellana al riconoscimento come opere d'arte di grande valore si è verificato alla fine del XIX secolo. Un maestro artigiano, Rokusaburo Shirouzu, iniziò a studiare colorazione, equilibrio e proporzione della struttura umana e altre moderne abilità artistiche sotto l'insegnamento del pittore Itusyo Yada. Da allora le bambole Hakata vennero realizzate in modo più realistico. Yoichi Kojima, uno studente di Rokusaburō Shirouzu, vinse una medaglia d'oro a Parigi alla Esposizione internazionale di arti decorative e industriali moderne del 1925 per le sue bambole Hakata, e gli studenti Kihei Harada e Yoichi Oayu furono insigniti con medaglie d'argento.[1]
Nei tempi moderni
modificaLe bambole Hakata ottennero successo dopo l'occupazione americana del Giappone: gli americani tornarono a casa portando alcuni esempi di queste pregiate bambole di terra cotta, dopo la seconda guerra mondiale. Successivamente, il Giappone esportò le bambole e, allo stesso tempo, esse divennero molto comuni a livello nazionale, e l'industria manifatturiera cominciò a produrne in grande scala, sebbene sacrificandone la qualità. Oggigiorno le bambole Hakata hanno perduto il loro fascino per la maggior parte della popolazione, ma gli artigiani fedeli alla tradizione continuano a porre vita a questi cimeli storici.[3]
Note
modifica- ^ a b c (EN) History-Doll Hakata, su japanarts.jp. URL consultato l'8 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2013).
- ^ (EN) Hakata Gion Yamakasa Gyoji, su bunkashisan.ne.jp, Regional Cultural Asset Portal. URL consultato l'8 maggio 2013.
- ^ a b (EN) HAKATA DOLL HISTORY, su japanesedoll1yokabuy.p2.weblife.me. URL consultato l'8 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2014).
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Hakata ningyō
Collegamenti esterni
modifica- Beauty of Japanese Art Imari & Hakata Doll, su japanarts.jp. URL consultato il 19 settembre 2011 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2011).
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