Hetty Green

imprenditrice statunitense
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Henrietta Green, detta Hetty (New Bedford, 21 novembre 1834New York, 3 luglio 1916), è stata un'imprenditrice statunitense, il cui nome da nubile era Henrietta Howland Robinson. Tra le prime figure di spicco femminili nella finanza americana, Green riuscì, grazie alle sue doti imprenditoriali, a salvare più volte New York dalla bancarotta. Con un patrimonio stimato a 60 milioni di dollari (secondo altre fonti 100 milioni di dollari), fu anche la donna più ricca degli Stati Uniti e una delle persone più facoltose di quel Paese. Hetty Green si guadagnò però una fama controversa: donna molto avara, visse in miseria nonostante la sua ricchiezza, tentò di appropriarsi, senza successo, della fortuna della zia quando questa morì usando un testamento falso e giunse a far amputare la gamba di suo figlio pur di non pagare le spese mediche necessarie a curargliela.

Henrietta Green

Biografia

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Gioventù

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Nata nel 1834 a New Bedford, nel Massachussetts, da Edward Mott Robinson e Abby Robinson (nata Howland), Hetty Green crebbe in una famiglia quacchera molto facoltosa che operava nel campo della caccia alla balena arricchitasi grazie al commercio con la Cina.[1] Green aveva un fratello più giovane, morto giovanissimo.

Sin da bambina, a causa dei problemi di salute della madre, venne cresciuta perlopiù dal padre e dal nonno Gideon Howland,[2] i quali la incoraggiarono a intraprendere la carriera finanziaria.[3] A sei anni leggeva quotidiani finanziari e a tredici divenne la contabile della famiglia.[4] Studiò dapprima alla Eliza Wing School di Sandwich, nel Massachusetts e in seguito, dall'età di sedici anni fino a quando ne ebbe diciannove, frequentò un istituto femminile di Boston che era gestito da Charles Lowell e sua moglie Anna Cabot.[5]

Sin da giovane, non amava esibire la sua ricchezza e mostrò più interesse per l'economia rispetto alla famiglia: quando aveva 20 anni e suo padre le comprò dei vestiti molto costosi, lei decise di rivenderli per acquistare dei titoli di stato.[2][6]

Carriera

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Foto scattata il giorno del matrimonio di Sylvia e il marito di quest'ultima Matthew Astor Wilks (1909). Hetty Green è a sinistra dell'immagine (1909).

Nel 1860 morì sua madre, che le lasciò in eredità 8 000 dollari,[7] poco dopo una zia le lasciò in eredità 20 000 dollari[7] e nel 1865 morirono anche la zia materna[8] e il padre, che le lasciò 5 milioni di dollari,[9] di cui 4 milioni compresi in un fondo fiduciario con cadenza annuale;[10] investì tutti questi milioni in obbligazioni di guerra della guerra di secessione americana.

L'11 luglio 1867, a trentatré anni, sposò Edward Henry Green, proveniente da una ricca famiglia del Vermont. La coppia si trasferì prima nella casa del marito a Manhattan e poi a Londra, dove nacquero i due figli Edward Robinson Howland Green, detto Ned, il 22 agosto 1868 e Harriet Sylvia Ann Howland Green Wilks, nata il 7 gennaio 1871.[2][11]

Green lasciò le sue finanze e i suoi titoli alla Chemical Bank separati da quelle del marito, che morì il 19 marzo 1902 per malattie cardiovascolari e nefrite cronica; venne sepolto nel cimitero della Immanuel Church a Bellows Falls, in Vermont. In seguito al suo decesso, Green iniziò a indossare abiti da lutto neri e di seconda mano che le valsero il soprannome the Witch of Wall Street (lett. "la strega di Wall Street").[3][6]

Durante la sua carriera, spese l'enorme somma cedutole dal padre, stimata tra i 5 e i 7 milioni di dollari, e l'ancor più grande patrimonio lasciatole dalla sorella Sylvia Ann Howland in proprietà e ferrovie. Per arricchirsi, acquisiva dei beni immobili, soprattutto a Chicago, che non interessavano a nessuno a basso prezzo per poi rivenderli quando la loro quota aumentava.[3][8] Per sua stessa ammissione, considerava «gli investimenti immobiliari come il mezzo più sicuro per utilizzare denaro inutilizzato ... Lasciate che sia una donna a osservare in che modo una città si sviluppa e permettetele di comprare lì (delle proprietà).»[3] Stando a quanto afferma Therese ONeill in un suo saggio, nonostante la sua scrittura fosse "povera e piena di errori ortografici", era un'abile imprenditrice: «supervisionava enormi affari immobiliari, comprava e vendeva ferrovie e faceva prestiti. Era particolarmente abile a prosperare laddove gli altri decadevano (...) A seconda dei casi, veniva considerata un'abile stratega o una spietata strozzina.»[6] Green riuscì anche a salvare New York dalla bancarotta più volte, come quando, nel 1906, in seguito al terremoto di San Francisco, prestò alla città 1.1 milioni di dollari e cedette in prestito 1.5 milioni di dollari alla città durante il Panico del 1907, salvandola così dal collasso finanziario.[8][12][13][14] Sempre a causa del Panico, fu anche l'unica donna tra i 30 banchieri e industriali riuniti, per volontà del presidente Theodore Roosevelt, per salvare gli Stati Uniti dal collasso. Ciò portò alla nascita della Federal Reserve.[12] Secondo Smithsonian Magazine, esercitò un'influenza significativa nel campo degli investimenti, fattore che contribuì alla fortuna di Warren Buffett e altri imprenditori.[6]

Il suo patrimonio, stimato a 60 milioni di dollari (secondo altre fonti 100 milioni di dollari), la rese la donna più ricca degli USA.[3]

Nonostante le buone doti imprenditoriali, Green si guadagnò una fama controversa a causa della sua avarizia. Stando ai resoconti, nel 1868, furiosa per aver scoperto che sua zia aveva lasciato 2 milioni di dollari in beneficenza nel suo testamento, Green intervenne legalmente, asserendo che la suddetta aveva in realtà lasciato quel denaro in eredità a lei. Dopo cinque anni si giunse alla conclusione che il documento presentato da Green in tribunale fosse un falso e perse la causa.[3][2] Nonostante la sua fortuna, visse da povera in alloggi economici e senza riscaldamento con i figli.[8][2] Risulta che utilizzasse un solo paio di mutande, da lei cucite quando aveva sedici anni.[12] Era anche disposta a tutto pur di risparmiare in cure mediche e quando aveva problemi di salute si rivolgeva alle cliniche di beneficenza.[6] Dopo aver contratto una grave ernia, si diresse da un dottore ma quando dichiarò il costo dell'operazione necessaria a rimuoverla, se ne andò furibonda dopo aver detto «siete tutti uguali, un mucchio di ladri!»[2] Risulta che fece amputare la gamba del figlio pur di non pagare un medico affinché gliela curasse.[6] Schiva e diffidente, portava con sé le chiavi di sicurezza di varie banche e, in alcuni casi, dormiva con una rivoltella legata alla sua mano con delle corde.[2] La sua estrema parsimonia spinse il Guinness dei primati a decretarla "la donna più avara del mondo".[12]

Quando raggiunse un'età avanzata, Hetty iniziò a tenere alcuni discorsi pubblici. Nel corso di uno di questi affermò:[2]

«Non sono una donna dura. Ma non avendo una segretaria che testimonia per me tutto ciò che faccio di gentile, mi tacciano di essere chiusa, meschina e avara. Sono una quacchera e sto cercando di essere all'altezza dei principi della mia fede. Ecco perché mi vesto in modo semplice e vivo in tranquillità. Non mi piacerebbe vivere in nessun altro modo.»

Morì nel 1916, all'età di 81 anni, a casa di suo figlio dopo un ictus causato da una discussione con una cameriera sulle virtù del latte scremato.[15] Fu sepolta vicino al marito a Bellows Falls.[16]

Sylvia lasciò gran parte della sua eredità in biblioteche, ospedali e altri enti di beneficenza, tra cui la New Bedford Free Public Library, il St. Luke’s Hospital, e il Massachusetts General Hospital.[17] Lei e Ned furono anch'essi sepolti a Bellow Falls.

  1. ^ (EN) Patricia A. Martinelli, Charles A. Stansfield Jr., The Big Book of New Jersey Ghost Stories, Globe Pequot, 2019, p. 30.
  2. ^ a b c d e f g h (EN) The Life and Times of Hetty the Hoarder, the Witch of Wall Street, su mentalfloss.com. URL consultato il 21 giugno 2024.
  3. ^ a b c d e f (EN) Hetty Green, the “Witch of Wall Street” was Born, su guides.loc.gov. URL consultato il 21 giugno 2024.
  4. ^ (EN) Adam Baldwin, Heroes and Villains of Finance - The 50 Most Colourful Characters in The History of Finance, Wiley, 2015, p. 79.
  5. ^ (EN) Radcliffe College, Notable American Women, 1607-1950 - A Biographical Dictionary · Volume 2, Belknap Press of Harvard University Press, 1971, p. 81.
  6. ^ a b c d e f (EN) The Peculiar Story of the Witch of Wall Street, su smithsonianmag.com. URL consultato il 21 giugno 2024.
  7. ^ a b (EN) John T. Flynn, Men of Wealth, Simon and Schuster, 1941, p. 219.
  8. ^ a b c d (EN) Hetty Green, su britannica.com. URL consultato il 21 giugno 2024.
  9. ^ (EN) Kathleen De Grave, Swindler, Spy, Rebel - The Confidence Woman in Nineteenth-century America, University of Missouri Press, 1995, p. 246.
  10. ^ (EN) Joan N. Burstyn, Past and Promise - Lives of New Jersey Women, Syracuse University Press, 1997, p. 146.
  11. ^ (EN) ANOTHER LOOK AT HETTY GREEN, THE WITCH OF WALL STREET, su newenglandhistoricalsociety.com. URL consultato il 21 giugno 2024.
  12. ^ a b c d (EN) The truth about America's first female tycoon who was so frugal she set a world record, su upworthy.com. URL consultato il 21 giugno 2024.
  13. ^ https://www.morningstar.in/posts/41295/e-witch-of-wall-street.aspx
  14. ^ https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=4054959
  15. ^ (EN) 'Hetty': Scrooge in Hoboken, su nytimes.com. URL consultato il 21 giugno 2024.
  16. ^ (EN) Dan Landrigan, Leslie Landrigan, New England's Hidden Past - 360 Overlooked, Underappreciated and Misunderstood Landmarks, Down East Books, 2020, p. 218.
  17. ^ (EN) Sylvia Ann Howland Green Wilks, su historicwomensouthcoast.org. URL consultato il 21 giugno 2024.

Bibliografia

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  • (EN) Wyn Derbyshire, Hetty Green - The First Lady of Wall Street, Spiramus Press, 2019.
  • (EN) Boyden Sparkes, Samuel Taylor Moore, The Witch of Wall Street, Hetty Green, Doubleday, Doran, 1935.
  • (EN) George Robb, Ladies of the Ticker - Women and Wall Street from the Gilded Age to the Great Depression, University of Illinois Press, 2017.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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