Homo homini lupus (album)
album della Locanda delle Fate del 1999
Homo homini lupus è il secondo album del gruppo di rock progressivo italiano Locanda delle Fate[1].
Homo homini lupus album in studio | |
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Artista | Locanda delle Fate |
Pubblicazione | 1999 |
Durata | 55:22 |
Dischi | 1 |
Tracce | 11 |
Genere | Rock progressivo |
Etichetta | Vinyl Magic |
Locanda delle Fate - cronologia | |
Album successivo
— |
Il disco
modificaHomo homini lupus, secondo album della Locanda delle Fate, fu realizzato oltre vent'anni dopo il precedente Forse le lucciole non si amano più[1]. Fra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta, infatti, il riemergere dell'interesse per il rock progressivo classico degli anni settanta aveva coinvolto anche La Locanda[1]. Con una formazione ridotta (in particolare lacunosa del cantante storico), il gruppo astigiano diede vita a un nuovo lavoro che, sebbene generalmente giudicato inferiore al precedente, ha anche ricevuto molti consensi da parte del pubblico del progressive sia italiano che estero.
Tracce
modifica- Homo homini lupus – 5:08
- Il lato sporco di noi – 5:10
- Giro tondo – 4:20
- Bandando – 1:10
- Plovi barko – 3:46
- Stanotte Dio cosa fa? – 5:47
- La fine – 5:21
- Certe cose – 6:02
- Ojkitawe – 5:10
- I giardini di Hiroshima – 5:06
- Fumo – 8:22
Formazione
modifica- Giorgio Gardino - batteria e percussioni
- Luciano Boero - basso, freetless e cori
- Ezio Vevey - chitarre, mandolino e voce
- Alberto Gaviglio - chitarre, flauto, voce
- Michele Conta - pianoforte (in "Ojkitawe")
- Oscar Mazzoglio - tastiere, fisarmonica e cori
Note
modificaBibliografia
modifica- AA.VV., Enciclopedia del rock italiano, a cura di Gianluca Testani, Arcana Edizioni, 2006, ISBN 88-7966-422-0.
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Homo homini lupus, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Homo homini lupus, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.