I piccoli maestri

romanzo scritto da Luigi Meneghello
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I piccoli maestri è un romanzo di Luigi Meneghello, pubblicato nel 1964.

I piccoli maestri
AutoreLuigi Meneghello
1ª ed. originale1964
Genereromanzo
Sottogenereautobiografia
Lingua originaleitaliano
Ambientazioneseconda guerra mondiale, resistenza italiana
Protagonistil'autore stesso
Altri personaggii suoi compagni

Autobiografico come le altre principali opere dell'autore, questo libro si inserisce tra le più importanti testimonianze della lotta partigiana in Italia. L'opera è un racconto diretto ed in prima persona dell'esperienza di partigiano giellista dell'autore, il quale ricorda con lucidità e semplicità gli avvenimenti senza volontà celebrative o retoriche.

Nel 1967 fu pubblicata la traduzione inglese a cura di Raleigh Trevelyan con il titolo The Outlaws. L'anno successivo il libro vinse il premio Florio per la miglior versione inglese di un testo italiano.

Dal libro è stato ricavato un film omonimo nel 1998.

Il gruppo partigiano de I piccoli maestri ad Asiago nel 1944. Il quarto da sinistra è Luigi Meneghello.

Il racconto modifica

Il giovane autore nel settembre del 1943 è un allievo ufficiale degli Alpini che, con l'Armistizio di Cassibile e lo sbandamento del suo reparto, cerca di giungere a casa. Gettate armi e divisa per evitare la cattura, una volta a casa deve ripartire per evitare la nuova leva obbligatoria voluta dalla nuova Repubblica Sociale Italiana: la fuga nei monti, la vita alla macchia tra i boschi dell'altopiano di Asiago lo avvicinano a gruppi armati di recentissima costituzione: i primi partigiani.

Meneghello racconta l'esperienza da partigiano, i contrasti interni, la figura del suo maestro, il Capitan Toni (Antonio Giuriolo), le difficoltà ed il senso di inutilità causato dalla scarsa operatività delle formazioni partigiane; al seguito di alcuni successi riesce a scendere con le altre formazioni verso la vallata e nei Colli Berici, ritrovandosi così vicino alla casa natale. Successivamente sarà anche incaricato di alcune missioni a Padova, la città dove era studente di filosofia, dove conoscerà anche l'amore.

Genesi del libro modifica

Il libro è una testimonianza diretta scritta dall'autore ad una ventina d'anni di distanza dallo svolgersi dei fatti. Meneghello, stabilitosi nel dopoguerra a Reading (Inghilterra), torna nella terra natìa e, aiutato dai compagni d'avventura, riesce a rievocare con massima puntualità fatti, episodi e dialoghi di quell'epoca. L'autore, infatti, intende aderire il più possibile alla realtà degli eventi vissuti, aiutato dai brani stesi durante gli anni successivi al conflitto e riutilizzati, spesso attraverso un'attenta revisione, ne I piccoli maestri. Ma il lasso temporale, la distanza tra i fatti narrati e l'epoca in cui redige il libro permettono a Meneghello di scrivere un romanzo anti-celebrativo ed anti-retorico, in aperto contrasto con la tradizione neorealistica che aveva dominato la letteratura partigiana nel dopoguerra in Italia.

Un curioso particolare accomuna I piccoli maestri a Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio: le prime bozze di entrambe le opere sono state inizialmente stese utilizzando in larga parte la lingua inglese.

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