Il ponte dell'Europa

dipinto di Gustave Caillebotte
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Il ponte dell'Europa (Le Pont de l'Europe) è un dipinto del pittore francese Gustave Caillebotte, realizzato nel 1876 e conservato al Museo del Petit Palais di Ginevra.

Il ponte dell'Europa
AutoreGustave Caillebotte
Data1876
Tecnicaolio su tela
Dimensioni125×180 cm
UbicazioneMusée du Petit Palais, Ginevra

Descrizione modifica

 
Schizzo preparatorio de Il ponte dell'Europa (1876 circa)
 
Gustave Caillebotte, Sul ponte dell'Europa (1876-1877); olio su tela, Kimbell Art Museum, Fort Worth, Texas

In questo dipinto il pennello solerte e affettuoso di Caillebotte si rivolge alla sua città natale, Parigi, raffigurandone una delle piazze più moderne e vibranti, ovvero Place de l'Europe. Si tratta di un mastodontico ponte ferroviario, inaugurato nel 1868, che si estende sul parco binari della stazione di Saint-Lazare raccordando ben sei strade, ciascuna delle quali prende il nome di una specifica capitale europea. La visuale colta dall'opera, in particolare, è quella che si apre da rue de Vienne, guardando verso il centro della piazza.[1] Viene accordata inoltre una grande rilevanza a una delle travature reticolari del ponte, che si estende occupando la metà della superficie pittorica: questo riferimento all'ingegneria ferroviaria non è immune dalle suggestioni delle stampe giapponesi, ricolme di strutture orizzontali geometricamente ben definite.[2]

Scostando lo sguardo dall'imponente struttura metallica del ponte si notano ben tre individui. Un gentiluomo in tuba incede verso l'osservatore: si tratta di un flâneur che bighellona oziosamente nelle sue passeggiate senza meta, registrando attentamente il quotidiano e osservando una Parigi che, complice la nascente industrializzazione, stava vivendo un drammatico mutamento. Questo rampollo della borghesia parigina viene seguito da una donna dotata di un parasole violetto e agghindata in modo pateticamente vistoso: si tratta con tutta probabilità di una prostituta, considerati i canoni vestiari dell'epoca.[3] Un'altra interpretazione suggerisce invece che l'opera presenti spunti autobiografici e che l'uomo e la donna ritratti non siano altro che lo stesso Caillebotte con la sua compagna, Anne-Marie Hagen.[4] Un ultimo uomo, infine, si affaccia dal parapetto del ponte per osservare il traffico ferroviario della sottostante stazione di Saint-Lazare, brulicante di treni in transito che liberano potenti sbuffi di vapore. Il quadretto viene infine completato da un cane randagio che zampetta verso place de l'Europe.

Con i borghesi da una parte, e il proletario dall'altro che contempla l'industrializzazione parigina, Caillebotte ci racconta come nella Parigi del tempo ceti sociali radicalmente diversi potessero coesistere e magari incontrarsi per la strada: questa convivenza, tuttavia, non implicava un'intima correlazione tra i due termini.[5] Al di là delle pregnanti simbologie di questo dipinto è importante distinguerne anche la tecnica ardita: il punto di vista, infatti, è disposto in prossimità della testa del flâneur e per questo è notevolmente decentrato, mentre la luce spiove obliquamente da destra e riverbera sulle impalcature metalliche del ponte (le travature che sono direttamente colpite dai raggi solari sono infatti dipinte con colori più tenui). L'impegno impressionista di Caillebotte, infine, qui è particolarmente evidente nell'utilizzo di ombre colorate, come quelle azzurrine proiettate dal cane, dai vari passanti e dal reticolo del ponte: «l'effetto generale che scaturisce dal dipinto» osservano Giorgio Cricco e Francesco Di Teodoro «è quello di una scena di grande realismo e di vibrante luminosità, che ci fa respirare in modo palpabile l'aria di Parigi e delle sue vie».[2]

Note modifica

  1. ^ Kirk Varnedoe, Caillebotte's Le Pont de l'Europe: A New Slant, in Norma Broude (a cura di), Gustave Caillebotte and the Fashioning of Identity in Impressionist Paris, Rutgers University Press, 2002 [1974], p. 9, ISBN 0-8135-3018-0.
  2. ^ a b Giorgio Cricco, Francesco Di Teodoro, Il Cricco Di Teodoro, Itinerario nell'arte, Dal Barocco al Postimpressionismo, Versione gialla, Bologna, Zanichelli, 2012, pp. 1614-1615.
  3. ^ (EN) James Rubin, Impressionist Cats & Dogs: Pets in the Painting of Modern Life, Yale University Press, 2003, p. 103, ISBN 0-300-09873-1.
  4. ^ Lot notes, La femme à la rose, su christies.com, 8 novembre 2012. URL consultato il 3 marzo 2013.
  5. ^ GUSTAVE CAILLEBOTTE : TRA PITTURA E FOTOGRAFIA, su parkstoneinternational.wordpress.com, 14 settembre 2012.

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