Iperplasia condilare

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Per iperplasia condilare unilaterale (UCH) in campo medico, si intende un'anomalia a carico del processo che riguarda il condilo mandibolare, provocando un'asimmetria facciale[1].

Diagnosi differenziale modifica

Manifestazioni simili le si riscontrano anche in caso di condroma ed osteocondroma, la differenza è nella velocità con cui si manifesta tale anomalia.

Diagnosi modifica

L'esame clinico è il metodo migliore per diagnosticare la UCH, seguito da esami radiografici (TC Cone Beam) e della scintigrafia ossea SPECT (tomografia computerizzata a emissione di positroni singole).

La SPECT è utile soprattutto per valutare l'attività del metabolismo osseo condilare, quando viene dimostrata una differenza di attività, tra i due condili mandibolari, superiore al 10% [2].

Sintomatologia modifica

Fra i sintomi e i segni clinici ritroviamo asimmetria del viso, fino al prognatismo e disfunzioni temporo-mandibolari [3].

Eziologia modifica

Le cause sono sconosciute.

L'iperplasia condilare unilaterale può verificarsi a qualsiasi età e anche dopo il periodo di crescita. Precedenti studi hanno confermato una predominanza femminile, ma non è stata ancora dimostrata alcuna correlazione tra il lato interessato e il sesso del paziente [4].

Alcuni autori hanno ipotizzato, come possibili eziologie, disturbi endocrini, iperattività metabolica, traumi, artrosi e cause genetiche [5].

Terapia modifica

Esistono opinioni diverse sul trattamento chirurgico della Iperplasia Condilare.

Molti studi considerano la condilectomia alta come il miglior trattamento per la patologia attiva [6], con risultati prevedibili ma Farinã et al.[7] hanno dimostrato come la condilectomia proporzionale riduca la necessità di chirurgia ortognatica secondaria.

Note modifica

  1. ^ (EN) Valentino Vellone, Ambra Maria Costantini e Valerio Ramieri, Unilateral Condylar Hyperplasia: A Comparison With Two Open-Source Softwares, in Journal of Craniofacial Surgery, vol. 31, n. 2, 2020, pp. 475–479, DOI:10.1097/SCS.0000000000006054. URL consultato il 25 marzo 2020.
  2. ^ (EN) C.P. Saridin, P.G.H.M. Raijmakers e S. Al Shamma, Comparison of different analytical methods used for analyzing SPECT scans of patients with unilateral condylar hyperactivity, in International Journal of Oral and Maxillofacial Surgery, vol. 38, n. 9, 2009-09, pp. 942–946, DOI:10.1016/j.ijom.2009.04.019. URL consultato il 25 marzo 2020.
  3. ^ J. H. Hovell, CONDYLAR HYPERPLASIA, in The British Journal of Oral Surgery, vol. 1, 1963-11, pp. 105–111, DOI:10.1016/s0007-117x(63)80057-8. URL consultato il 25 marzo 2020.
  4. ^ (EN) Pieter G. Raijmakers, Luc H.E. Karssemakers e Dirk B. Tuinzing, Female Predominance and Effect of Gender on Unilateral Condylar Hyperplasia: A Review and Meta-Analysis, in Journal of Oral and Maxillofacial Surgery, vol. 70, n. 1, 2012-01, pp. e72–e76, DOI:10.1016/j.joms.2011.05.026. URL consultato il 25 marzo 2020.
  5. ^ (EN) R J Gray, K Horner e H J Testa, Condylar hyperplasia: correlation of histological and scintigraphic features., in Dentomaxillofacial Radiology, vol. 23, n. 2, 1994-05, pp. 103–107, DOI:10.1259/dmfr.23.2.7835500. URL consultato il 25 marzo 2020.
  6. ^ (EN) S. Ghawsi, E. Aagaard e T.H. Thygesen, High condylectomy for the treatment of mandibular condylar hyperplasia: a systematic review of the literature, in International Journal of Oral and Maxillofacial Surgery, vol. 45, n. 1, 2016-01, pp. 60–71, DOI:10.1016/j.ijom.2015.09.002. URL consultato il 25 marzo 2020.
  7. ^ (EN) R. Fariña, S. Olate e A. Raposo, High condylectomy versus proportional condylectomy: is secondary orthognathic surgery necessary?, in International Journal of Oral and Maxillofacial Surgery, vol. 45, n. 1, 2016-01, pp. 72–77, DOI:10.1016/j.ijom.2015.07.016. URL consultato il 25 marzo 2020.

Bibliografia modifica

  • Research Laboratories Merck, The Merck Manual quinta edizione, Milano, Springer-Verlag, 2008, ISBN 978-88-470-0707-9.

Voci correlate modifica

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