Iscrizione di Bat Creek

L'iscrizione di Bat Creek (nota anche come pietra di Bat Creek o tavoletta di Bat Creek) è una tavoletta di pietra iscritta raccolta, nel 1889, nello scavo di un tumulo di nativi americani nella Contea di Loudon in Tennessee, da parte dello Smithsonian Bureau of Ethnology, diretto dall' entomologo Cyrus Thomas. Le iscrizioni furono inizialmente descritte come Cherokee, ma nel 2004 furono scoperte somiglianze con un'iscrizione che circolava in un libro della massoneria. Un esperto di bufale, Kenneth Feder, dice che la pubblicazione a revisione paritaria di Mary L. Kwas e Robert Mainfort ha "demolito" qualsiasi rivendicazione sull'autenticità della pietra.[1] Mainfort e Kwas dichiararono "La pietra di Bat Creek è un falso."[2]

Iscrizione di Bat Creek.

Thomas, erroneamente[1] identificò i caratteri incisi sulla pietra "secondo le lettere dell'alfabeto cherokee," un sistema di scrittura della lingua cherokee inventato da Sequoyah nei primi anni del XIX secolo.[3] La pietra divenne oggetto di contesa nel 1970 quando il semitista Cyrus H. Gordon propose che le lettere dell'iscrizione fossero paleo-ebraiche del I o II secolo piuttosto che cherokee, e quindi la prova di contatto transatlantico precolombiano.[4] Secondo Gordon, cinque delle otto lettere potrebbero essere lette come "per la Giudea". L'archeologo Marshall McKusick ha ribattuto che "Nonostante alcune difficoltà, lo scritto cherokee ha una corrispondenza più stretta con quella sulla tavoletta rispetto al tardo-cananaico proposto da Gordon",[5] ma non ha fornito dettagli.

In un articolo del 1988, sul "Tennessee Anthropologist", l'economista J. Huston McCulloch ha confrontato le lettere dell'iscrizione sia con l'alfabeto paleo-ebraico che con quello cherokee ed ha concluso che l'adattamento al paleo-ebraico era sostanzialmente migliore rispetto al cherokee. Ha anche esibito una prova eseguita con il metodo del carbonio-14 su frammenti di legno associati che ha dimostrato coerenza con la datazione dello scritto di Gordon. In una risposta del 1991, gli archeologi Robert Mainfort e Mary Kwas, facendo affidamento su una comunicazione del semitista Frank Moore Cross, conclusero che l'iscrizione non era autentica paleo-ebraica ma piuttosto un falso del XIX secolo, molto probabilmente realizzata da John W. Emmert, l'agente dello Smithsonian Institution che aveva eseguito lo scavo. In un articolo del 1993, in "Biblical Archaeology Review", il semitista P. Kyle McCarter, Jr. affermò che sebbene l'iscrizione "non sia autentica paleo-ebraica", essa "la imita chiaramente in certe caratteristiche" e contiene "una sequenza intelligibile di cinque lettere - troppo per una pura coincidenza." McCarter concluse: "Sembra probabile che siamo di fronte, non a una coincidenza casuale, ma a una frode".[6]

Nel 2004 Mainfort e Kwas pubblicarono un ulteriore articolo su "American Antiquity" [7] riportando la loro scoperta di un'illustrazione presente in un libro massonico del 1870 che dà l'impressione dell'artista di come la frase biblica "santo Yahweh" sarebbe apparsa in paleo-ebraico, con sorprendenti somiglianze con l'iscrizione di Bat Creek. La Storia Generale traduce correttamente l'iscrizione "Santità al Signore", anche se "Santo Yahweh" sarebbe più preciso. Conclusero che Emmert, molto probabilmente, copiò l'iscrizione dall'illustrazione massonica, al fine di compiacere Thomas con un manufatto che avrebbe scambiato per cherokee.

Note modifica

  1. ^ a b Kenneth L. Feder, Encyclopedia of Dubious Archaeology: From Atlantis to the Walam Olum: From Atlantis to the Walam Olum, ABC-CLIO, 11 ottobre 2010, pp. 39–, ISBN 978-0-313-37919-2. URL consultato il 5 marzo 2013.
  2. ^ Robert C. Mainfort, Jr. e Mary L. Kwas, The Bat Creek Fraud: A Final Statement, su ramtops.co.uk. URL consultato il 12 marzo 2013.
  3. ^ Thomas (1894: 393).
  4. ^ Gordon (1971, Appendix).
  5. ^ McKusick (1979: 139).
  6. ^ McCarter (1993:55).
  7. ^ Mainfort, Robert C., and Mary L. Kwas, "The Bat Creek Stone Revisited: A Fraud Exposed," American Antiquity 64 (Oct. 2004): 761-769

Bibliografia modifica

  • Chapman, Jefferson. Tellico Archaeology: 12,000 Years of Native American History Norris, Tenn.: Tennessee Valley Authority, 1985
  • Faulker, Charles H. The Bat Creek Stone. Tennessee Anthropological Association, Miscellaneous Paper No. 15, 1992. Reprints pp. 391–3 of Thomas (1894), McCulloch (1988), and Mainfort and Kwas (1991), with introduction by Faulkner.
  • Feder, Kenneth L. Frauds, Myths and Mysteries: Science and Pseudoscience in Archaeology, 3rd ed. Mountain View, CA: Mayfield Publishing Co., 1999.
  • Gordon, Cyrus H. Before Columbus: Links Between the Old World and Ancient America. New York: Crown Publishers, 1971.
  • Hudson, Charles. The Juan Pardo Expeditions: Explorations of the Carolinas and Tennessee, 1566-1568. Tuscaloosa, Ala.: University of Alabama Press, 2005.
  • Mainfort, Robert C., Jr. and Mary L. Kwas. "The Bat Creek Stone: Judeans in Tennessee?" Tennessee Anthropologist 16 (Spring 1991): 1-19. Reprinted in Faulkner (1992). (archived on Wayback Machine)
  • Mainfort, Robert C., Jr. and Mary L. Kwas. "The Bat Creek Fraud: A Final Statement," Tennessee Anthropologist 18 (Fall 1993): 87-93. (archived on Wayback Machine)
  • Macoy, Robert, General History, Cyclopedia and Dictionary of Freemasonry, Masonic Publishing Co., New York, 3rd ed., 1868, p. 134. (Same illustration appears on p. 169 of 1870 ed. and 1989 reprint ed., but not in 1867 ed.)
  • McCarter, P. Kyle, Jr. "Let's be Serious About the Bat Creek Stone," Biblical Archaeology Review 19 (July/Aug. 1993): 54-55, 83.
  • McCulloch, J. Huston. "The Bat Creek Inscription: Cherokee or Hebrew?" Tennessee Anthropologist 13 (Fall 1988): 79-123. Reprinted in Faulkner (1992).
  • McCulloch, J. Huston (1993a). "The Bat Creek Stone: A Reply to Mainfort and Kwas," Tennessee Anthropologist 18 (Spring 1993): 1-26.
  • McCulloch, J. Huston (1993b). "Did Judean Refugees Escape to Tennessee?" Biblical Archaeology Review 19 (July/Aug. 1993): 46-53, 82-83.
  • McKusick, Marshall. "Canaanites in America: A New Scripture in Stone?" Biblical Archaeologist, Summer 1979, pp. 137–40.
  • McKusick, Marshall. "The Cherokee Solution to the Bat Creek Enigma," Biblical Archaeology Review, 20 (Jan./Feb. 1994): 83-84, 86.
  • Mertz, Henriette. The Wine Dark Sea: Homer's Heroic Epic of the North Atlantic. Chicago: Mertz, 1964. ASIN B0006CHG68.
  • Schroedl, Gerald F. Archaeological Investigations at the Harrison Branch and Bat Creek Sites. University of Tennessee, Department of Anthropology, Report of Investigations No. 10, 1975.
  • Smithsonian Institution Archives. "Funds for Ethnology and Mound Survey", dated March 3, 1881.
  • Thomas, Cyrus H. The Cherokees in Pre-Columbian Times N.D.C. Hodges, New York, 1890.
  • Thomas, Cyrus H. "Report on the Mound Explorations of the Bureau of Ethnology", in Twelfth Annual Report of the Bureau of American Ethnology to the Secretary of the Smithsonian Institution 1890-91, 1894. Government Printing Office, Washington, D.C. pp. 391–3 reprinted in Faulkner (1992).
  • Robert Macoy, George Oliver. General History, Cyclopedia and Dictionary of Freemasonry (1870). Pp 181

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