Sinfonia concertante per oboe, clarinetto, corno, fagotto e orchestra
La sinfonia concertante per oboe, clarinetto, corno, fagotto e orchestra K 297B in Mi bemolle maggiore è una composizione che viene attribuita a Wolfgang Amadeus Mozart. L'autografo è perduto e la fonte attraverso cui è pervenuta consiste in diverse copie manoscritte spurie.
Sinfonia concertante per oboe, clarinetto, corno, fagotto e orchestra | |
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Compositore | Wolfgang Amadeus Mozart |
Tonalità | Mi bemolle maggiore |
Tipo di composizione | sinfonia concertante |
Numero d'opera | K297B, Catalogo Köchel |
Epoca di composizione | Parigi, aprile 1778 |
Autografo | perduto |
Durata media | 32 minuti |
Organico | Oboe, clarinetto, fagotto, corno (solisti) 2 oboi, 2 corni, archi (violini primi e secondi; viole; violoncelli; contrabbassi) |
Movimenti | |
I Allegro
II Adagio III Andantino con variazioni | |
Storia
modificaUna lettera indirizzata al padre Leopold e datata 1º maggio 1778 contiene l'informazione che il compositore aveva terminato un brano commissionatogli dall'impresario Joseph Legros, che da meno di un anno era direttore dei Concert Spirituel del Palais des Tuileries di Parigi e consegnato il 27 aprile a Legros. Si trattava di una sinfonia concertante per flauto, oboe, fagotto e corno, con un'orchestra composta da due oboi, due corni e archi. I quattro solisti provenivano dalla celebre orchestra di Mannheim.
Lo stile concertante stava imponendosi in Europa partendo proprio da Mannheim, mediato dall'influsso parigino. La sinfonia concertante era un tipo di sinfonia nella quale un gruppo di strumenti solisti ("concertino") dialogava in alcuni passaggi con il resto dell'orchestra.
La versione originale della Sinfonia concertante in Mi bemolle maggiore era stata scritta per flauto, oboe, fagotto e corno ed è andata perduta. La composizione non fu eseguita durante i concerti di Legros; venne annullata per cause a noi sconosciute. A noi è giunta una versione di un manoscritto non autografo, scoperto quasi un secolo dopo e che reca un organico diverso, con il clarinetto solista anziché il flauto, e ciò ha fatto nascere alcuni dubbi sull'attribuzione della sinfonia a Mozart.[1] L'analisi stilistica sembra però rivelare la mano del compositore, benché sia stata avanzata l'ipotesi, anche sulla base della differenza tra l'organico descritto da Mozart nella lettera al padre e quello del manoscritto, che alcune parti siano state riscritte, d'altronde gli adattamenti e anche la sostituzione di uno strumento con un altro erano assai frequenti all'epoca; tuttavia l'ipotesi non è mai stata provata in quanto gli unici testimoni manoscritti, per altro tutti apocrifi e maneggiati più volte, sono soltanto riemersi alla luce verso la fine del diciannovesimo secolo.
Movimenti
modificaIl primo movimento («allegro») vede uno svolgimento brillante dove l'orchestra, quando emergono i solisti, si limita a un mero accompagnamento.
L'«adagio», maestoso e dolce, vede i solisti e l'orchestra intessere un dialogo contrappuntistico.
Per l'ultimo movimento, «andantino con variazioni», Mozart adotta la forma, cara al pubblico parigino, del tema con variazioni. Le dieci variazioni, separate dai ritornelli dell'orchestra, consentono ai singoli strumenti di mettersi in luce. L'ultima variazione è seguita da un solenne «adagio» di sei battute e la sinfonia termina con una brillante coda in «allegro».
Note
modifica- ^ Gianfranco Sgrignoli, Invito all'ascolto di Mozart, Milano, Mursia, 2017
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sinfonia concertante per oboe, clarinetto, corno, fagotto e orchestra
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Allmusic.com.
- Philadelphia Orchestra - Stokowski - 1940, su classicistranieri.com.
Controllo di autorità | BNF (FR) cb13915058v (data) |
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