Catechon

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Catéchon (o katéchon, dal greco antico τὸ κατέχον ciò che trattiene o colui che trattiene), è un concetto biblico legato all'idea di dilazione[1], è il tempo dilatato della proiezione escatologica e apocalittica dell'esperienza terrena, che è stato successivamente sviluppato anche come nozione di filosofia politica da alcuni filosofi del Novecento (tra i primi Carl Schmitt).

L'origine del termine è in Paolo di Tarso che se ne serve, nella Seconda Lettera ai Tessalonicesi (2 Tes. 2:6-7[2]), in un contesto escatologico, per indicare il potere che tiene a freno l'avanzata dell'Anticristo prima dell'apocalisse finale e della parusia di Cristo. Il termine è usato nella teologia cristiana per indicare un'entità collegata alla manifestazione dell'Anticristo[3].

Alcuni studiosi hanno collegato il concetto di katéchon alla forza frenante dell'Impero romano prima della venuta antimessianica; altri hanno escluso che l'Impero romano o l'Imperatore possano essere identificati con il katéchon paolino che alluderebbe invece al popolo dei Giudei e alla sua eroica opposizione al tentativo sacrilego di Caligola di collocare una propria statua nel tempio di Gerusalemme[4].

Note modifica

  1. ^ Dietmar Kamper, «Uomo (essere umano)», in: Christoph Wulf (a cura di), Le idee dell'antropologia (ed. it. a cura di Andrea Borsari con prefazione di Remo Bodei), Bruno Mondadori editore, 2007, p. 83
  2. ^ 2Ts 2:6-7, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  3. ^ Bernd A. Laska: Katechon contro Eigner? Schmitt e Stirner. In: «De Cive. Rivista di Pensiero Politico». Anno 1, N° 1, Gennaio-Giugno 1996, pagg. 43-54; parte 1; parte 2; parte 3
  4. ^ Santo Mazzarino, L'Impero romano, vol. 1, Roma-Bari, Laterza, 2008, p. 192, ISBN 978-88-420-2377-7.

Bibliografia modifica

  • Massimo Cacciari, Il potere che frena, Adelphi, Milano, 2013.