Krasnaya Moskva

profumo russo

Krasnaya Moskva, in russo Красная Москва? (letteralmente "Mosca rossa" o "bella Mosca")[1] è un profumo ideato nel 1913, il primo profumo prodotto in Unione Sovietica a partire dal 1925.[2]

Красная Москва
CategoriaProfumo
CasaNovarja zarja
GenereDonna
ProfumiereHenry Brocard
Anno di creazione1913

Storia modifica

Il profumo era stato ideato dal profumiere di origini francesi, Henry Brocard, immigrato in Russia e fondatore della fabbrica di saponi a lui intitolata. Per il tricentenario della dinastia dei Romanov ideò il particolare e forte bouquet del profumo che offrì in dono alla madre dello zar Nicola II, l'ex regina consorte Marija Fëdorovna nel 1913. L'omaggio fu gradito e il profumo, commercializzato con il nome francese di Le Bouquet Préféré de l'Impératrice, grazie alla pubblicità assicuratagli dai "regali" testimonials, si diffuse con successo in Russia.[2]

Subito dopo la rivoluzione di ottobre la fabbrica fu nazionalizzata e la produzione di profumi sospesa; riprese nel 1925 su iniziativa di un ex collaboratore di Henry Brocard che attribuì allo storico profumo il nome che ancora oggi lo contraddistingue e che era maggiormente consono alla politica sovietica dell'epoca. Il tappo della boccetta, che nella versione pre-rivoluzionaria ricordava le cupole del Cremlino, assunse un aspetto meno lezioso e più stilizzato La produzione non subì mai arresti, neanche nel periodo delle Grandi purghe, anzi, proprio nel 1938, in pieno periodo staliniano, la sua vendita fu promossa da pubblicità statali.[2]

Bouquet modifica

Il profumo del Krasnaya Moskva presenta forti e dolcissimi aromi di bergamotto, coriandolo, olio essenziale di neroli, garofano rosa, gelsomino, iris e fave di Tonka. La ricetta non è nota ed è coperta da segreto industriale.[2]

Note modifica

  1. ^ L'aggettivo Krasnaya, in lingua russa, può voler significare sia "bello" che "rosso"
  2. ^ a b c d Piretto

Bibliografia modifica

  • Gian Piero Piretto, La vita privata degli oggetti sovietici, collana Galapagos, Sironi editore, 2012, pp. 115-120, ISBN 978-88-518-0203-5.