Polivinilidenfluoruro

polimero
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Il polivinilidenfluoruro (PVDF) è l'omopolimero alternato del fluoruro di vinilidene. Il PVDF è un polimero termoplastico parzialmente fluorurato ad elevate prestazioni, caratterizzato da buone caratteristiche di resistenza chimica agli acidi forti e agli ossidanti, elevata solubilità in solventi polari, resistenza ai raggi ultravioletti e campo di applicabilità termico: −40 °C / 150 °C.[1]

Polivinilidenfluoruro
Formula di struttura
Formula di struttura
Nome IUPAC
poli(1,1-difluoroetilene)
Abbreviazioni
PVDF
Nomi alternativi
polivinilidenfluoruro, Kynar, Hylar, Sygef
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolare-(C2H2F2)n-
Aspettopolvere bianca o pellets bianchi traslucidi
Numero CAS24937-79-9
Numero EINECS607-458-6
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)1.78
Temperatura di fusione165-177 °C
Indicazioni di sicurezza

Commercialmente il PVDF ha diversi nomi, a seconda del produttore e delle caratteristiche chimiche. I principali nomi commerciali sono:

  • Solef (prodotto da Solvay)
  • Hylar (prodotto da Solvay)
  • Kynar (prodotto da Arkema)
  • KF polymer (prodotto da Kureha)
  • Sygef (prodotto da GFPS)

Applicazioni

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Per via dell'elevata inerzia chimica, dovuta al relativamente alto contenuto (57%) di fluoro, e al prezzo competitivo rispetto a polimeri perfluorurati è largamente impiegato sia nelle vernici anticorrosione sia nella componentistica idraulica in genere.

Il punto di fusione, localizzabile intorno a 170 °C, lo rende adatto ai processi di stampaggio e iniezione a caldo. Mediante queste tecniche è possibile realizzare guarnizioni, tubi, componenti per pompe, membrane di ultrafiltrazione e valvole in PVDF. È biologicamente inerte quindi trova applicazione nelle apparecchiature medicali ed in campo alimentare. Viene usato nelle batterie al litio.

Le caratteristiche di resistenza elettrica e all'ignizione contribuiscono a renderlo un materiale di ampio impiego come isolante antifiamma non contenente bromurati, per cavi elettrici, nonostante il costo piuttosto elevato. Inoltre il PVDF è un materiale piezoelettrico e quindi trova utilizzo nei componenti per altoparlanti e nei sensori.

Il PVDF è solubile in solventi polari e resistente alla radiazione UV. Trova quindi applicazione come componente principale nelle vernici anticorrosione per metalli. Questo tipo di vernici, particolarmente lucide e ad alta durabilità sono state usate in molti grattacieli fra cui le Torri Petronas in Malesia e Taipei 101 a Taiwan.

Sintesi

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La reazione di polimerizzazione procede per via radicalica e viene propagata da radicali siti sul gruppo C-F in quanto essi sono più stabili dei radicali siti sul gruppo C-H.

CH2=CF2 + R° --> R-CH2-CF2°
R-CH2-CF2° + CH2=CF2 --> R-CH2-CF2-CH2-CF2°

Se durante la polimerizzazione non si controlla attentamente la temperatura si può assistere alla formazione di irregolarità e di ramificazioni.

R-CF2-CH2-CH2-CF2-R
R-CF2-CH2-CH2-CF2-CH2-CF2° --> R-CF2-CH°-CH2-CF2-CH2-CF2H

Questo tipo di aberrazioni riduce la resistenza agli agenti chimici, abbassa la cristallinità del polimero e quindi le proprietà meccaniche.

In seguito alla polimerizzazione si possono effettuare due tipi di lavorazione: estrusione a caldo del polimero per formare dei pellets oppure solubilizzazione della polvere di PVDF in solventi polari per operazioni di verniciatura o spin coating.

Degradazione

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Il PVDF in presenza di basi forti si degrada secondo le reazioni:

-CH2-CF2-CH2-CF2-CH2- + B- -> BH + F- + -CH2-CF2-CH=CF-CH2-
-CH2-CF2-CH=CF-CH2- + B- -> BH + F- + -CH=CF-CH=CF-CH2-

ad ogni stadio il prodotto della degradazione diventa termicamente sempre più stabile per effetto dell'estendersi della coniugazione fra i doppi legami.

  1. ^ (EN) PVDF (Polyvinylidene fluoride, Tecaflon ®, Solef®, Kynar®) | Plastics International, su www.plasticsintl.com. URL consultato il 12 giugno 2023.

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