La Rivista di Firenze

La Rivista di Firenze, giornale politico e letterario fu un periodico pubblicato a Firenze dal 7 gennaio 1847[1] al 9 giugno 1849. Fu la continuazione de La Rivista, giornale artistico, letterario, drammatico e musicale, che a sua volta continuava la Rivista Musicale fondata nel 1840.

La Rivista di Firenze
Stato Granducato di Toscana
Linguaitaliano
Genererivista letteraria
Fondazione1847
Chiusura1849
SedeFirenze
DirettoreEnrico Valtancoli;
Leopoldo Cempini;
Antonio Galletti
 

Storia modifica

Il primo direttore fu Enrico Montazio, pseudonimo di Enrico Valtancoli, in carica sino al 3 luglio 1847 (in seguito rimase come collaboratore)[1]. Venne poi diretta da Leopoldo Cempini e in seguito affidata ad un comitato di redazione con il Cempini, Napoleone Giotti, Torquato Menchelli, Cirillo Monzani, Enrico Sambolino. Con collaboratori Emiliani Giudici, Celestino Bianchi, Fabio Uccelli, Paolo Giacometti.

Dopo l'editto granducale del 6 maggio 1847 sulla stampa la rivista cambiò ancora una volta nome chiamandosi Rivista Indipendente[1], il 3 luglio 1848[2]. Si aggiunsero ai collaboratori Giuseppe Arcangeli, Eugenio Ademollo, Adriano Biscardi, Silvestro Centofanti, Antonio Galletti e Giuseppe Giusti. La Rivista contrastò ferocemente il triumvirato di Guerrazzi, Mazzoni e Montanelli[1]. Sotto la direzione di Cempini si avvicinò alla parte moderata e vari collaboratori, tra cui Napoleone Giotti e Torquato Menchelli, abbandonarono la rivista[3]. Il 1º gennaio 1849 divenne direttore Antonio Galletti. Il 1º marzo sospese le pubblicazioni sino al 1º maggio. Il 9 giugno la Rivista Indipendente cambiò ancora una volta nome e si chiamò Il Costituzionale[1][2].

Alla Rivista collaborarono anche: Filippo De Boni, Carlo Tenca, Francesco Costantino Marmocchi, Giuseppe Montanelli, Tommaso Gherardi del Testa, Cesare Correnti, Pietro Fanfani, Pietro Castiglia, Giuseppe Giusti, Francesco Dall'Ongaro, Atto Vannucci, l'Arcangeli, Gustavo Modena, Giovanni Prati, Angelo Brofferio, Enrico Bindi, Pietro Selvatico, Piero Cironi, lo Zoncada, il Mauri[1].

Note modifica

  1. ^ a b c d e f Giacinto Stiavelli, Antonio Guadagnoli e la Toscana dei suoi tempi, Torino, Società Tipografico-Editrice Nazionale, 1907, p. 211,212,213.
  2. ^ a b Teresita Gaudioso, Il giornalismo letterario in Toscana dal 1848 al 1859, Firenze, Società anonima editrice Francesco Perrella, 1922, p. 137.
  3. ^ Franco Della Peruta, Il giornalismo italiano del Risorgimento. Dal 1847 all'Unità, Milano, Franco Angeli, 2011, p. 124.