La Stella di Sardegna

rivista italiana

«"La Stella di Sardegna" non ha la velleità di risorgere per schiudere alla gioventù studiosa un'êra novella - né intende affacciarsi all'orizzonte, per condurre i re Magi ad ossequiare un nuovo Messia. Niente di tutto questo; la luce della nostra "Stella", onestamente serena, non abbaglierà le pupille d'alcuno - tutti potranno liberamente fissarla, senza bisogno di lenti affumicate. (...) Insomma, il nostro periodico sarà una specie di palestra letteraria ed artistica, senza pretensioni di sorta; come un convegno di persone oneste ed educate, forse non sempre d'accordo nei principî e nelle opinioni, ma che nullameno possono stare comodamente insieme, senza pericolo di urtarsi o di imbronciarsi.»

La rivista fondata nel 1875 uscì fino al 1879 e riprese le pubblicazioni dal 1885 al 1886. Il primo numero uscì il 31 ottobre 1875, con i caratteri della tipografia Azuni, dove il Costa pubblicò l'elegia Ultimi giorni di Gaetano Donizetti, la rivista fu pubblicata anche a Genova[1] e Bergamo[2]. Avevano collaborato attivamente, come redattori alla rivista, i maggiori rappresentanti dell'intellighenzia locale, fra questi: lo scrittore e giornalista Salvatore Farina e Gavino Cossu, Giovanni Spano, Giacinto Stiavelli, Giuseppe Bargilli, Pompeo Calvia.

La Stella di Sardegna
StatoBandiera dell'Italia Italia
Periodicitàvaria
FondatoreEnrico Costa
Fondazione1875
Chiusura1886
SedeSassari
DirettoreEnrico Costa
 

Note modifica

  1. ^ Tipografia della Voce Libera, 1875
  2. ^ F.lli Bolis, s.d.