La danza (Matisse)

La Danza (La Danse) è il nome di due dipinti di Henri Matisse. La prima versione, risalente al 1909 (259.7x390.1 cm, olio su tela), è conservata al Museum of Modern Art di San Francisco, mentre l'altra, del 1910 (260x391 cm, olio su tela), è situata al Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo.

La danza
AutoreHenri Matisse
Data1909
Tecnicaolio su tela
Dimensioni259.7×390.1 cm
UbicazioneMuseum of Modern Art, New York
La danza (II versione)
AutoreHenri Matisse
Data1909-1910
Tecnicaolio su tela
Dimensioni260×391 cm
UbicazioneMuseo dell'Ermitage, San Pietroburgo

«Tre colori per un vasto pannello di danza: l'azzurro del cielo, il rosa dei corpi, il verde della collina.»

La seconda versione del dipinto è considerata, insieme al contemporaneo La musica, la prima grande opera di Matisse a dare esclusivamente rilievo alle relazioni fra i suoi elementi (colori, ritmo delle figure ecc...) rispetto al soggetto trattato.[2]

Storia modifica

Nel 1909, la seconda versione dell'opera fu commissionata, insieme al pannello della Musica dello stesso Matisse, da Sergej Ščukin, un grande collezionista di arte, il quale già dal 1906 acquistava con regolarità le opere di Matisse.[1] Tra il 1900 e il 1910, Ščukin fu il committente e mecenate di Henri Matisse e Pablo Picasso. La critica, una volta esposto al Salon d'Automne del 1910 assieme al complementare La musica, diede giudizi estremamente negativi all'opera,[3] che venne giudicata una "cacofonia demoniaca".[4] Lo stesso Ščukin, sebbene avesse acquistato l'opera, dichiarò:[3]

«I suoi pannelli sono arrivati e sono appesi. L'effetto non è malvagio... nel complesso li trovo molto interessanti e spero che un giorno mi piaceranno.»

Nonostante ciò, La danza II è oggi considerato uno dei dipinti più rappresentativi di Matisse.

Stile e descrizione modifica

Le due tele de La danza si ispirano alla farandola, un ballo tradizionale francese che l'artista ebbe modo di vedere mentre si trovava al Moulin de la Galette di Parigi.[3] Le linee sono semplificate e campiture piatte ridotte al verde, il rosso e il blu, mentre le figure suggeriscono un forte senso di ritmo.[3] Viene particolarmente evidenziata, la stesura cromatica,[5] la sagoma delle figure e lo stacco cromatico. Nella seconda versione, vi è un maggiore dinamismo nella parte superiore del dipinto rispetto a quella inferiore, dove un soggetto sembra trascinarsi.[2]

Matisse dichiarò riferendosi a La danza II:

«Il primo elemento della costruzione fu il ritmo, il secondo una vasta superficie blu scuro (allusione al cielo mediterraneo nel mese di agosto); il terzo un verde scuro (il verde dei pini mediterranei). Partendo da questi elementi, i personaggi non potevano che essere rossi, per ottenere un accordo luminoso.»

Note modifica

  1. ^ a b Michael LaClotte, Dizionario della pittura e dei pittori - K-N (Volume terzo), Larousse Einaudi, 1990, p. 548.
  2. ^ a b Augusto Garau, Le armonie del colore: analisi strutturale dei colori, la teoria delle mescolanze, la trasparenza percettiva, HOEPLI EDITORE, 1999, p. 60.
  3. ^ a b c d Volkmar Essers, Matisse, L'Espresso, 2006, p. 128.
  4. ^ (EN) Sergej Ščukin Un collezionista visionario nella Russia degli zar, su google.it. URL consultato il 18 maggio 2023.
  5. ^ Giuliana Altea, Il fantasma del decorativo, Il Saggiatore, 2012, p. 109.

Bibliografia modifica

  • Matisse e i Fauves - I grandi maestri dell'arte (Maria Cristina Maiocchi, Il Sole 24 Ore, 2007, pag. 228-235)

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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