Lingua tarifit

lingua berbera parlata in Marocco

La lingua tarifit è una lingua berbera parlata in Marocco, nella regione del Rif.

Tarifit
Parlato inBandiera del Marocco Marocco
Bandiera dell'Algeria Algeria
Bandiera della Spagna Spagna
Regioni Prefettura di Oujda-Angad
Provincia di Figuig
Melilla
Rif
Locutori
Totale1 470 000
Altre informazioni
Scritturaneo-tifinagh, alfabeto berbero latino, alfabeto arabo
TipoVSO (intro)flessiva
Tassonomia
FilogenesiLingue afro-asiatiche
 Lingue camitiche
  Lingue berbere
Statuto ufficiale
Ufficiale inMarocco
Regolato daInstitut Royal de la Culture Amazighe
Codici di classificazione
ISO 639-3rif (EN)
Glottologtari1263 (EN)
Uomo marocchino che parla berbero nella sua variante tarifit

Distribuzione geografica modifica

Il tarifit è parlato principalmente nel Rif. I parlanti di solito fanno riferimento alla propria lingua col termine tamaziɣt, che peraltro al giorno d'oggi è considerato poco specifico, essendo in uso anche presso molte altre popolazioni berbere.

La regione in cui si parla tarifit non è compresa esclusivamente nel Marocco. Infatti essa comprende la città di Melilla (in tarifit: Mrič), appartenente alla Spagna, e inoltre il margine orientale sconfina di poco oltre la frontiera coll'Algeria. Numerosi sono poi gli emigrati in Europa, che si concentrano soprattutto nei Paesi Bassi.

Secondo Ethnologue,[1] si stimano complessivamente 1 470 000 locutori di tarifit, di cui 1 240 000 censiti in Marocco nel 2004.

Classificazione modifica

Dal punto di vista della classificazione all'interno del berbero, il tarifit appartiene al berbero del Nord, e più precisamente fa parte del numeroso gruppo di parlari zanata.

Secondo Ethnologue,[1] la classificazione della lingua tarifit è la seguente:

Fonologia modifica

La fonetica è il settore in cui il tarifit più si differenzia dagli altri parlati berberi. Tra i numerosi fenomeni che vi si rilevano, si possono segnalare:

  • /l/ diventa /r/ per esempio ul ("cuore") → ur
  • /r/ dopo una vocale e in fine di sillaba (non seguita da altra vocale), cade, e spesso allunga nella pronuncia la vocale precedente, per esempio in taddart ("casa") → taddat. In parole come tamara la /r/ si mantiene perché è seguita da una vocale.
  • /l:/ (/l/ geminata o raddoppiata) diventa /dʒ/ (g "dolce" dell'italiano), per esempio yelli ("figlia") → yeği.
  • /lt/ diventa /tſ/ (c "dolce" dell'italiano), per esempio ultma ("sorella") → učma.
  • Spesso /k/ diventa /x/, e in alcuni dialetti locali semplicemente una /k/ spirante.

Grammatica modifica

In tarifit, il prefisso dei nomi maschili al singolare, a- cade in certe parole (di solito in sillaba aperta, cioè se seguita da una sola consonante), per esempio afus ("mano") diventa fus, e afiɣar ("serpente") diventa fiɣar. Questo fenomeno morfo-fonetico è caratteristico delle parlate di tipo zanata, e rappresenta un tratto notevole di divergenza tra il tarifit e le altre parlate berbere del Marocco, tamazight e tashelhit.

Sistema di scrittura modifica

 
Cartello di STOP a Nador in arabo e berbero (dialetto tarifit in caratteri Neo-tifinagh). Apparso il 29/04/2003 e rimosso in nottata

Per molti secoli la lingua berbera del Rif è stata prevalentemente orale, e non ha conosciuto un uso scritto di un certo rilievo. Agli usi sporadici dell'alfabeto arabo che si rilevavano tradizionalmente, si sono aggiunti recentemente l'uso dell'alfabeto berbero latino e di quello Neo-tifinagh.

Per la trascrizione del tarifit in caratteri latini, si segnala in particolar modo il colloquio «Vers une standardisation de l'écriture tarifit. Implications théoriques et solutions pratiques», organizzato dall'Università di Utrecht (NL) il 21-23 novembre 1996, con lo scopo di elaborare un sistema standardizzato di scrittura.

Dopo la decisione dell'Institut Royal de la Culture Amazighe (IRCAM, Istituto Reale della Cultura Amazigh), nel 2003, di optare per la grafia tifinagh del berbero, in diverse scuole del Rif è iniziato l'insegnamento della lingua con l'uso di questo alfabeto. Un aneddoto interessante riguarda la decisione, presa il 29 aprile di quell'anno dal consiglio municipale di Nador, di introdurre nei propri documenti pubblici e nella segnaletica stradale locale anche scritte in tarifit coi caratteri tifinagh. La decisione durò solo poche ore in quanto in breve tempo il ministro dell'Interno, Mustapha Sahel, invalidò la decisione del consiglio municipale e diede ordine di sostituire tutti i cartelli bilingui che erano stati collocati in quella città.

Vocabolario modifica

La lingua del Rif era molto presente tra le popolazioni di religione islamica che occuparono la penisola iberica dopo il 711. Molti termini che in spagnolo sono considerati di origine araba provengono in realtà da dialetti berberi, e precisamente dal tarifit. Lo provano alcune spie linguistiche:

  • Il mantenimento dell'"articolo" dell'arabo in molti termini, è un fenomeno tipico del berbero, che di solito assume prestiti arabi con l'articolo incorporato (probabilmente ciò è in relazione con un fenomeno, relativamente recente, di fusione di un antico articolo negli stessi nomi berberi, che ora iniziano tutti con la stessa sillaba iniziale, che rappresenta l'antico articolo);
  • In alcuni casi si hanno fenomeni fonetici tipici del tarifit. Per esempio lo spagnolo alcachofa "carciofo", proviene sì dall'arabo kharshuf, ma la perdita di -r- in fine di sillaba è tipica della fonetica rifana.
  • Inoltre, un altro fatto fonetico importante, la palatalizzazione di /ll/ accomuna tarifit e spagnolo (in quest'ultima lingua oggi la pronuncia di ll è [ʎ] (gl di it. aglio)).

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Lewis, M. Paul, Gary F. Simons, and Charles D. Fennig (eds), Tarifit, in Ethnologue: Languages of the World, Seventeenth edition, Dallas, Texas, SIL International, 2013.

Bibliografia modifica

  • Kaddour Cadi, Système verbal rifain. Forme et sens, Paris, SELAF, 1987 - ISBN 2-85297-195-X.
  • Samuel Biarnay, "Notes sur les chants populaires du Rif", Archives Berberes 1.1 (1915-1916), p. 22-39.
  • Samuel Biarnay, Etude sur les dialectes berberes du Rif, Paris: Leroux, 1917 [Bulletin de correspondance africaine 54].
  • Esteban Ibañez, Diccionario Español-Rifeño, Madrid, Instituto de Estudios Africanos, 1944.
  • Esteban Ibañez, Diccionario Rifeño-Español (Etimologico), Madrid, Instituto de Estudios Africanos, 1949.
  • Léopold-Victor Justinard, Manuel de berbère marocain (dialecte rifain), Paris, Geuthner, 1926.
  • Maarten G. Kossmann, Esquisse grammaticale du rifain oriental, Louvain, Peeters, 2000 - ISBN 90-429-0892-0.
  • Mena Lafkioui, Atlas linguistique des variétés berbères du Rif, Köln, Köppe, 2007 (291 pp., 356 cartine, 47 tabelle) - ISBN 978-3-89645-395-2.
  • Clive W. McClelland, The Interrelations of Syntax, Narrative Structure, and Prosody in a Berber Language (Studies in Linguistics and Semiotics, V. 8), Lewiston, NY: Edwin Mellen Press, 2000 - ISBN 0-7734-7740-3.
  • Clive W. McClelland, A Tarifit Berber-English Dictionary: Documenting an Endangered Language, Lewiston, NY: Edwin Mellen Press, 2004 ISBN 0-7734-6345-3.
  • Amédée Renisio, Etude sur les dialectes berbères des Beni Iznassen, du Rif et des Senhaja de Sraïr. Grammaire, texte et lexique, Paris, Leroux, 1932.
  • Pedro Sarrionandia, Gramática de la lengua rifeña, Tánger, Tip. Hispano-Arábiga, 1905.
  • M. Tilmatine, A. El Molghy, C. Castellanos, H. Banhakeia, La lengua Rifeña. Tutlayt tarifit (Gramática rifeña - Lexico básico. Tajerrumt n tarifit - Tamawalt), Melilla, Ciudad autónoma de Melilla-Servicio de publicaciones, 1998.

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