Lira da braccio

strumento musicale

La lira da braccio è uno strumento rinascimentale appartenente alla famiglia dei cordofoni e di probabile derivazione dalla viella medioevale.

Lira da braccio
Lira da braccio costruita intorno al 1525 da Giovanni Daria (Venezia), esposta presso l'Ashmolean Museum.
Informazioni generali
OrigineEuropa occidentale
InvenzioneXIII secolo
Classificazione321.322-71
Cordofoni composti, con corde parallele alla cassa armonica, ad arco
Uso
Musica rinascimentale
Genealogia
 AntecedentiDiscendenti 
ViellaViola, Violino, Violoncello

Lo strumento modifica

 
Orfeo che ammansisce gli animali selvatici suonando la lira da braccio (incisione dalle Metamorfosi di Ovidio illustrate da R. Regius, Venezia 1513)

Assomiglia molto vagamente ad una viola da braccio per quanto attiene alla forma della cassa armonica e del manico, ma ha normalmente sette corde di cui due bordoni. Sin dal XIII secolo si ha notizia di strumenti ad arco da due e cinque corde con una o due corde di bordone. La forma è sempre simile ad un otto con la parte inferiore più larga e quella superiore più affusolata. Le due aperture presenti sulla cassa sono a forma di C o anche a forma di F. Il manico è piuttosto corto rispetto alla viola e finisce con una cavigliera sulla quale sono tese le corde a mezzo di piroli. Da alcuni dipinti del XV e XVI secolo si può comunque vedere che la forma della cassa era estremamente variabile. La caratteristica peculiare dello strumento, così come per la lira da gamba, consiste in un numero di corde maggiore rispetto alle viole in genere, unito a un ponticello molto meno arcuato: questo permette di suonare accordi di almeno tre note.

Lo strumento venne usato, specialmente nelle corti italiane nel corso del XVI e XVII secolo, per accompagnare il canto con accordi; per contro, la scarsa curvatura del ponticello rendeva piuttosto difficile suonare un singolo assolo melodia.

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