Lo studio dei fenomeni urbani

Lo studio dei fenomeni urbani è un libro derivato dalla raccolta di due saggi di Carlo Aymonino del 1977 che ha avuto un grande successo e impatto sulla cultura architettonica ed urbanistica moderno-contemporanea. In particolare se ne approccia l'evoluzione urbanistica storica, assunta a punto di partenza per poter comprendere l'assetto della città contemporanea. Il fine è dunque creare una nuova scienza urbana attraverso l'analisi dei processi costitutivi.

Lo studio dei fenomeni urbani
AutoreCarlo Aymonino
1ª ed. originale1977
GenereSaggio
Sottogenerestoria urbana
Lingua originaleitaliano
AmbientazionePadova, Vienna, Parigi

Saggio su Padova modifica

Padova viene presa in analisi in quanto sufficientemente grande e continuativamente mutata nel corso dei secoli. Analizzando la sua morfologia in tre diverse epoche, Aymonino evidenzia come i caratteri tipologici degli edifici di maggior riferimento abbiano influenzato l'evoluzione dell'intero apparato urbano. In sostanza, l'autore evidenza come e con quale portata l'architettura influisce sull'evoluzione d'una città. A tal proposito parla di tipo indipendente - la cui forma è auto determinata e modifica l'assetto di cosa sta attorno (esempio è il Duomo di Firenze e in generale l'opera di Brunelleschi - e tipo applicato; nel secondo caso le forme architettoniche sono subordinate e dipendono direttamente dal contesto in cui vengono inserite (sono generate, non generano). I tre periodi analizzati per Padova sono il Medioevo (secoli nei quali luogo di lavoro e abitazione coincidono), il XIV secolo (cambiano le tipologie abitative e la città annette la campagna) e infine il Settecento, secolo nel quale ogni spazio libero della città viene riempito da abitazioni. Mezzo per analizzare questi periodi è come detto lo studio del tipo in relazione all'utenza.

Aymonino sul finale indica pure lo spartiacque tra la città antica e quella moderna, che è il superamento delle mura cittadine (coi viali nel medioevo e con interi quartieri per il periodo rinascimentale). Altri criteri per definire una città "moderna" sono inoltre la speculazione capitalista, i tipi precostituiti (esempio gli ospedali, riconoscibili architettonicamente da tutti), il razionalismo del sistema viario e infine la nascita di parchi pubblici e stazioni. Aymonino parla anche di cosa succede quando si abbattono le mura: si crea un nuovo ordine di infrastrutture (architettoniche) formalmente indipendenti e mediamente di minor qualità. Inutile aggiungere che la speculazione edilizia di fatto viene indicata come elemento determinante per il calo della qualità del manufatto architettonico.

Saggio su Vienna e Parigi modifica

In questo caso lo scopo dell'autore è quello di capire i mutamenti di Vienna e Parigi dopo che sono divenute delle Capitali, e in particolare di evidenziare quanto e come hanno influenzato l'evoluzione delle altre città dei rispettivi stati.

Note modifica