Locomotiva MÁV 326

Le locomotive MÁV 326 erano locomotive a vapore con tender per treni merci, di rodiggio 0-3-0, delle ferrovie statali ungheresi.

Locomotiva MÁV 326
Locomotiva a vapore
Locomotiva MÁV 326.274
Anni di costruzione 1882-1898
Anni di esercizio 1882-
Quantità prodotta 497
Costruttore MÁVAG
Wohlert
Wiener Neustädter Lokomotivfabrik
Krauss
Lokomotivfabrik der StEG
Lokomotivfabrik Floridsdorf
Dimensioni 9.310/8.357 x 3.005 x 4.338/4.570 mm
Scartamento 1435 mm
Interperno 3.160 mm
Massa in servizio 39,4/ 38,7 t
Massa aderente 39,4/ 38,7 t
Massa vuoto 35,06/ 33,94
Tipo di motore a vapore
Alimentazione carbone
Velocità massima omologata 45 km/h
Rodiggio 0-3-0
Diametro ruote motrici 1.220 mm
Distribuzione a cassetto piano, sistema Heusinger
Tipo di trasmissione a bielle
Numero di cilindri 2
Diametro dei cilindri 460 mm
Corsa dei cilindri 632 mm
Superficie griglia 1,65 
Superficie riscaldamento 125,1/ 125,38 m²
Pressione in caldaia 10 bar

Storia modifica

Le prime dieci unità vennero costruite a Berlino dalla Wohlert e consegnate nel 1882. Successivamente vennero coinvolte nella costruzione la Wiener Neustädter Lokomotivfabrik di Vienna, la MÁVAG di Budapest, la Krauss di Linz oltre alla StEG e alla Floridsdorf negli anni tra il 1882 e il 1898 per conto di varie compagnie ferroviarie esercenti le linee ferroviarie dell'Ungheria, facenti parte dell'Impero austro-ungarico. Inizialmente le locomotive furono immatricolate con i numeri 401-500, 601-700 e 901-959. Successivamente, dal 1891, venne costituito il "gruppo IIIe" nel quale confluirono anche le nuove macchine. Dal 1911, in seguito alla nazionalizzazione delle ferrovie ungheresi venne adottata la nuova classificazione MAV "326" e i numeri progressivi 001-497 accorpando le locomotive simili o modificate provenienti dalle varie compagnie ferroviarie.

La sconfitta e la conseguente dissoluzione dell'impero austroungarico al termine della prima guerra mondiale condusse allo smembramento del gruppo di locomotive che vennero ripartite tra vari stati per ripagare i danni di guerra. L'Italia ne ebbe assegnate 5 unità, prese in carico dalle Ferrovie dello Stato, 4 assegnate al gruppo FS 187 e una al Gruppo 201[1]. Ebbero assegnate locomotive le ferrovie rumene (CFR), le nuove ferrovie cecoslovacche (ČSD 313.2), le jugoslave (SHS 326) e (JDŽ 125) e le ferrovie della Polonia (PKP Th103).

Caratteristiche modifica

 
Nell'immagine della locomotiva JŽ 125-052 (ex MÁV 326.363)[2] risaltano i particolari del telaio esterno e del biellismo motore

Le 326 erano macchine con tender a vapore saturo, a 2 cilindri e semplice espansione esterni al telaio con rodiggio 0-3-0 (tre assi accoppiati a biella). La distribuzione, interna al telaio, era a cassetto piano con meccanismo di azionamento tipo Heusinger. La velocità massima era di 45 km/h sufficiente al servizio merci per cui erano state progettate.

Note modifica

Bibliografia modifica

  • GiovanniCornolò, Locomotive di preda bellica. In relazione alla prima guerra mondiale, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 2009, ISBN 978-88-87372-74-8.
  • (DE) Mihály Kubinszky, Ungarische Lokomotiven und Triebwagen, Budapest, Akadémiai Kiadó, 1975, ISBN 963-05-0125-2.
  • (HU) Ernő Lányi, et al., Nagyvasúti Vontatójárművek Magyarországon, Budapest, Kölekedési Dokumentációs Vállalat, 1985, ISBN 963-552-161-8.

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