Louis Blanchenay

avvocato e politico svizzero

Louis Blanchenay (Vevey, 2 maggio 1801Vevey, 30 ottobre 1881) è stato un avvocato e politico svizzero.[1]

Louis Blanchenay

Consigliere nazionale
Durata mandato6 novembre 1848 –
2 dicembre 1860
Legislatura, , ,
Gruppo
parlamentare
Radicale
Circoscrizione  Vaud

Membro del Gran Consiglio del Canton Vaud
Durata mandato1839 –
18??

Consigliere di Stato del Canton Vaud
Durata mandato1839 –
1861

Dati generali
Partito politicoPartito Liberale Radicale

Biografia

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Figlio di Antoine Blanchenay, frequentò le scuole a Vevey e l'Accademia di Ginevra, specializzandosi in filosofia.[1] Divenne avvocato della Corte di appello nel 1828, poi ispettore forestale del secondo circondario dal 1837 al 1839.[1] Rimase celibe per tutta la vita.[1] Nel 1838 era tenente colonnello di fanteria.[1] Partecipò alla costituzione della Banca cantonale di Vaud della quale accettò, fin dal momento della fondazione nel 1845, la presidenza del comitato superiore, poi del consiglio generale e del comitato di vigilanza.[1] Fu anche presidente delle miniere e saline di Bex dal 1840 al 1845.[1]

Membro del neocostituito partito radicale vodese, fece parte del Gran Consiglio nel 1839.[1] Nello stesso anno venne eletto nel Consiglio di Stato, dove, di fronte al dominio dei liberali, si oppose con Henri Druey alla maggioranza del governo, fervente sostenitrice del federalismo.[1] Con Druey difese l'idea di espellere i gesuiti dal territorio della Confederazione.[1]

Nel febbraio 1845 partecipò attivamente alla rivoluzione vodese sostenendo incondizionatamente la causa di Druey, di cui fu il luogotenente.[1] Entrò a far parte del governo provvisorio e venne nominato Consigliere di Stato fino al 1861, assumendo a turno, secondo il sistema dell'epoca, la direzione di tutti i Dipartimenti.[1] All'interno del partito radicale si situava piuttosto nell'ala sinistra e si dichiarò favorevole - in nome di un ideale di uguaglianza - all'introduzione di un'imposta progressiva sul reddito.[1] Per quanto attiene alle ferrovie, fu sostenitore dell'interventismo statale e propose al cantone di farsi promotore della costruzione delle stesse.[1] Dal 1848 al 1860 sedette in Consiglio nazionale dove si distinse soprattutto per i suoi interventi in materia ferroviaria.[1] Di fronte alla crescente ostilità delle zone rurali e conservatrici agli ideali del 1845, abbandonò il governo cantonale e dal 1861 al 1873 assunse la direzione delle dogane a Losanna.[1]

Bibliografia

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Collegamenti esterni

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