Lucie Castets

funzionaria pubblica francese

Lucie Castets (nata nel 1987) è una funzionaria francese, candidata nel 2024 dal Nuovo Fronte Popolare alla carica di Prima Ministra francese[1].

Biografia

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Castets si è formata al Liceo Louis-le-Grand di Parigi[2] e ha studiato economia politica e diritto pubblico[1] a Sciences Po e alla London School of Economics. Si è laureata all'École nationale d'administration nel 2013[3].

Carriera professionale

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Castets ha ricoperto incarichi presso la Direzione generale de Tesoro (Ministero dell'economia, delle finanze e della sovranità industriale e digitale) e presso l'agenzia francese di intelligence finanziaria Tracfin[4]. Nel 2020 è stata nominata consigliera per le finanze del governo della città di Parigi,[5] e dal 2023 ricopre il ruolo di direttore dei finanziamenti e degli acquisti della città.[5][6]

È cofondatrice e portavoce del collettivo "Nos services publics" (I nostri servizi pubblici), un'associazione di funzionari pubblici il cui obiettivo è rafforzare la funzione pubblica francese.[4] Castets è anche professoressa associata all'università Paris Dauphine[6].

Carriera politica

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el novembre 2022, le critiche di Castets all'impiego di società di consulenza da parte dell'amministrazione del presidente Emmanuel Macron durante un dibattito televisivo con Stanislas Guerini l'hanno portata all'attenzione dell'opinione pubblica.[7]

Il 23 luglio 2024, all'età di 37 anni, Castets viene candidato dal Nuovo Fronte Popolare (NFP), un'alleanza elettorale di partiti di sinistra, alla carica di Primo Ministro francese. Poche settimane prima, il PNF aveva ottenuto il maggior numero di seggi alle elezioni francesi del 2024, ma senza ottenere la maggioranza assoluta. Il presidente Macron ha respinto la sua candidatura dichiarando che "la questione non è un nome".[8]

Posizioni politiche

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Dopo la sua nomina, Castets ha dichiarato che le sue priorità politiche sono l'abbandono della riforma delle pensioni di Macron, una riforma fiscale per assicurarsi che "tutti paghino la loro giusta quota" e il miglioramento del potere d'acquisto attraverso l'aumento dei salari e delle prestazioni sociali.[9]

Collegamenti esterni

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