La Magada (dal latino maga, -ae)[1] è la leggenda riguardante l'omonima strega che sarebbe vissuta in Albosaggia (comune della provincia di Sondrio, dove è sita pure una baita con questo nome, a 1809 m s.l.m.) in tempi remoti.

Intitolata in vario modo, è una leggenda presente anche in altre località d'alta montagna, spesso adoperata per incutere terrore agli ascoltatori. Secondo alcuni, non sarebbe stato altro che il mezzo attraverso il quale i genitori avrebbero potuto garantirsi l'obbedienza da parte dei figli indisciplinati.

Giuseppe Napoleone Besta[2] la descrive così:

«Molti, anche non da tanti anni, giuravano aver veduto la Maga della Valle, in pieno giorno, piccina piccina, brutta e vecchia come l’orco, con un sol occhio in mezzo alla fronte, la quale, stando inginocchiata sulle sponde del torrente, sciacquava le budella dei bambini che avea rapito dalle culle delle villane in campagna, e man mano che nettava quelle intestina, le inghiottiva d’un fiato»

Note modifica

  1. ^ Remo Bracchi, Nomi e volti della paura nelle valli dell'Adda e della Mera, in Beihefte zur Zeitschrift fur Romanische Philologie, vol. 351, Tubingen, Max Niemeyer Verlag, 2009.
  2. ^ Massimo Dei Cas, La leggenda di un pastore e di una bellissima strega della valle della Maga, fra Castionetto di Chiuro e Teglio, su paesidivaltellina.it.
  3. ^ Giuseppe Napoleone Besta, Bozzetti Valtellinesi, Tirano, 1878. in: Ivan Fassin, Il volto ambivalente della “strega” nelle credenze e leggende del mondo alpino come antefatto dei processi alle streghe: il caso delle magade valtellinesi e qualche altro riscontro (PDF), Pisogne, 2008.

Voci correlate modifica