Malafemmena

canzone di Totò del 1951
Disambiguazione – Se stai cercando la voce sulla figura della "malafemmina", vedi Malafemmina.
Disambiguazione – Se stai cercando il film del 1957 diretto da Armando Fizzarotti, vedi Malafemmena (film).

Malafemmena è una canzone napoletana scritta e musicata nel 1951 da Totò, poi consegnata alla Casa Editrice La Canzonetta.[1]

Malafemmena
Artista
Autore/iTotò
GenereCanzone napoletana
Edito daLa Canzonetta
Esecuzioni notevoliGiacomo Rondinella
Mario Abbate
Data1951
(NAP)

«Femmena,
tu si 'a cchiù bella femmena,
te voglio bene e t'odio
nun te pozzo scurdà...»

(IT)

«Donna,
tu sei la più bella donna,
ti voglio bene e t'odio
non ti posso dimenticare...»

Storia modifica

In un'intervista video Totò raccontò che questa canzone nacque nell'aprile del 1951, quando era a Formia per girare il film Totò terzo uomo. Durante una pausa dalle riprese, scrisse alcuni versi sul retro di un pacchetto di sigarette che poi però gettò via. In seguito quelle parole tornarono nella sua mente, accompagnate da un fischiettio spontaneo, e il brano prese forma.[2]

Il testo parla di un amore contrastato per una malafemmina, che in questo caso assume il significato di donna affascinante e che fa soffrire, quasi insensibile, malvagia, indifferente alle pene d'amore che infligge al proprio innamorato.

La canzone venne esaminata con le interpretazioni di Giacomo Rondinella e poi di Mario Abbate che la lanciò al concorso musicale di Piedigrotta La Canzonetta ottenendo un grande successo.[3][4]

In seguito ispirò il film film Totò, Peppino e la... malafemmina (1956)[5] nel corso del quale fu interpretata da Teddy Reno[6].

Per anni si è discusso su chi fosse la vera musa ispiratrice della canzone. In un'intervista radiofonica, il musicista Espedito De Marino ha raccontato che Roberto Murolo la cantò dopo un concerto a Pietrelcina in presenza di Liliana de Curtis. In quell'occasione la figlia di Totò rivelò che la canzone non era dedicata a Silvana Pampanini, come si pensava, ma a sua madre Diana Rogliani perché un giorno lasciò le valige del marito fuori dalla porta dopo una scappatella.[7]

La canzone è considerata il maggior successo musicale di Totò ed è stata riproposta in un gran numero di interpretazioni.

Cover modifica

Note modifica

  1. ^ Le canzoni di Totò, in LaCanzonetta.it. URL consultato il 4 luglio 2023.
  2. ^ Lorenza Fruci, p. 5.
  3. ^ Lorenza Fruci, p. 26.
  4. ^ Federico Vacalebre, «Malafemmina» e il grande dubbio: Totò non l'ha scritta da solo, in Il Mattino, 15 Dicembre 2019.
  5. ^ Lorenza Fruci, p. 27.
  6. ^ Lorenza Fruci, p. 119.
  7. ^   Menabò, Rai Radio 1, 3 luglio 2023, a 15 min 26 s.

Bibliografia modifica

  • Lorenza Fruci, Mala femmena. La canzone di Totò, Donzelli Editore, 2009.

Collegamenti esterni modifica