La mano nel gilet è una postura del soggetto ripresa nei ritratti tra XVIII e XIX secolo, che consisteva nel rappresentare una persona con una mano posta all'interno del gilet o della giacca, tra il torace e il ventre. Questo gesto, regolarmente associato alla figura di Napoleone Bonaparte, ha dato adito a diverse spiegazioni, dalle più plausibili alle più fantasiose. La prima e più famosa delle spiegazioni di questo gesto, ben esposta dallo storico Thierry Lentz, racconta che Napoleone fosse solito portarsi la mano al ventre a causa di una serie di dolori di stomaco, probabilmente dovuti al tumore che si ritiene la sua causa di morte.[1][2]

Napoleone nel suo gabinetto di lavoro di Jacques-Louis David, celebre esempio di ritratto "mano nel gilet"

La postura è presente nei ritratti di diverse personalità e per essa si sono ritrovate due cause possibili:

- il gesto si ritrova nei ritratti ufficiali, già prima di Napoleone, in quanto risalente all'età classica: il retore greco Eschine riteneva che parlare con una mano fuori dal chitone fosse segno di cattiva educazione, e infatti vi sono statue che lo ritraggono con la mano infilata in esso;

- nel Settecento era reputato sconveniente il lasciar cadere le braccia pendenti lungo il corpo, ma i pantaloni non avevano tasche e pertanto gli uomini portavano la mano sotto la giacca; questo costume fu raccomandato anche dallo scrittore ed ecclesiastico Jean-Baptiste de La Salle nel suo Les règles de la bienséance et de la civilité chrétienne del 1702.[3][4]

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Note modifica

  1. ^ (FR) François-Guillaume Lorrain, Thierry Lentz : "Cessons le Napoléon bashing !", su Le Point, 4 aprile 2013. URL consultato il 21 ottobre 2021.
  2. ^ Thierry Lentz, Jacques Macé, La Mort de Napoléon, p. 51
  3. ^ Copia archiviata (PDF), su lasalle.org. URL consultato il 5 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2014).
  4. ^ 1789-1815 Main dans le gilet, su 1789-1815.com. URL consultato il 21 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2021).

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