Mappa dinamica

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Una mappa dinamica è uno strumento di rappresentazione di sistemi complessi, fondato sull'applicazione di procedure software che costruiscono grafi, composti da nodi e archi, partendo da informazioni prelevate da basi di dati.

L'applicazione di procedimenti dinamici alla ricostruzione e rappresentazione di sistemi complessi di entità e relazioni è oggetto di studio in molti ambiti di ricerca[1] Sia le mappe mentali di Tony Buzan che le mappe concettuali di Joseph Novak possono essere ricostruite attraverso procedure dinamiche.

L'origine delle mappe dinamiche modifica

L'esigenza di ricostruire dinamicamente le forme di visualizzazione dei sistemi complessi non deriva dal tentativo di contrarre i tempi di sviluppo delle mappe, ma da una difficoltà di rappresentazione intrinseca alla complessità. In un sistema complesso il numero di relazioni è sensibilmente maggiore del numero degli elementi (non sono sistemi complessi gli indici, o alberi, per quanto di grandi dimensioni: il numero delle relazioni è inferiore di una unità al numero degli elementi). Questo carattere rende difficile la lettura del documento-mappa: quando su ogni nodo insistono molte relazioni, la mappa assume l'aspetto di una rete inestricabile (questo fenomeno si intensifica nelle reti a invarianza di scala studiate da L. Barabasi). Gli strumenti software di sviluppo e rappresentazione di mappe concettuali[2] consentono diverse utili modalità di variazione interattiva dell'aspetto della mappa, volte a renderne più agevole la fruizione, tuttavia anche tali funzionalità non risolvono completamente i problemi di rappresentazione e interpretazione dei sistemi complessi. Lo sviluppo delle mappe dinamiche parte da questa problematica, e la ricostruzione automatica dei grafi offre sostanzialmente due ulteriori soluzioni: il polimorfismo algoritmico e il polimorfismo parametrico.

I polimorfismi nella visualizzazione dei sistemi complessi modifica

I polimorfismi sono le modalità di costruzione e presentazione di visioni differenziate della stessa mappa. Si dividono in tre categorie:

  • Polimorfismo di interazione, consiste nella possibilità, comune anche agli ambienti di gestione delle mappe tradizionali, di modificare la forma del grafo attraverso l'azione dell'utente (zoom, paneling, sviluppo o collassamento di rami, trascinamento di nodi, rotazione tridimensionale);
  • Polimorfismo algoritmico, consiste nella scelta dell'algoritmo di ricostruzione dinamica della mappa. Tra gli algoritmi possibili si citano i metodi a sviluppo prossimale (in cui la ricostruzione parte dal posizionamento di un nodo, colloca e collega i correlati e reitera il procedimento fino a un preciso grado di parentela, o per tutti i nodi) e a sviluppo gravitazionale (in cui la posizione dei nodi è la risultante di un equilibrio tra le forze attrattive e repulsive delle connessioni, che in questo caso devono essere pesate);
  • Polimorfismo parametrico, consiste nel differenziare i parametri della ricostruzione, quali ad esempio il nodo di partenza negli algoritmi a sviluppo prossimale, il livello di profondità o grado di parentela a cui bloccare la procedura, la selezione dei nodi da disegnare in base al livello di importanza, o il tempo di ricerca dell'equilibrio in un algoritmo gravitazionale.

I polimorfismi algoritmo e parametrico, peculiari delle mappe dinamiche, in combinazione con il polimorfismo interattivo, offrono un'ampia gamma di modalità di ricostruzione e visualizzazione, in grado di rendere esplorabili anche i contesti di conoscenza e i sistemi di maggiori dimensioni e maggior grado di complessità.

Ambiti di utilizzo delle mappe dinamiche modifica

Nella definizione di sistemi complessi rientrano molti ambiti di studio, a cui possono applicarsi le metodologie e le tecniche di produzione di mappe dinamiche. Tra questi si citano:

Mappe dinamiche e strumenti digitali modifica

Tra i principali strumenti di costruzione e visione di mappe dinamiche si annoverano:

  • ThinkMap Archiviato l'8 agosto 2005 in Internet Archive. Motore di ricostruzione di mappe dinamiche personalizzabile, applicato in molti ambiti: knowledge management, operation e workflow, network management, commercio elettronico, ricerca e sviluppo, e business intelligence.
  • The Brain La tecnologia TheBrain può essere utilizzata su intranet aziendali, desktop, e sul Web. Le applicazioni possono includere: assistenza alla clientela, project management, dynamic mind mapping, IT management e helpdesk, competitive intelligence, marketing e supporto vendite, e personal information management.
  • Music map Mappa dinamica a ricostruzione gravitazionale, in ambito musicale

Note modifica

Bibliografia modifica

  • Laszlo Barabasi (2004). Link La scienza delle reti. Einaudi. Torino, 2004
  • Dodge, M & Kitchin, R. Atlas of Cyberspace. [1]
  • Joseph Novak. Learning, creating, and using knowledge: Concept Mapsas Facilitative Tools in Schools and Corporations. Lawrence Erlbaum Associates, Mahweh, NJ, 1998
  • Joseph Novak, & Gowin, D. B. Learning How to Learn. Cambridge University Press. New York, 1984
  • Pedroni, M. Knowledge mapping attraverso la ricostruzione automatica di mappe concettuali dinamiche, in 10th Knowledge Management Forum. Siena, 2005
  • Pedroni, M. E-learning e rappresentazione della conoscenza. Tecomproject, Ferrara, 2006
  • Pedroni, M. La mappatura dinamica e polimorfica della conoscenza, in 14th Knowledge Management Forum. Milano, 2009

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