Marino Correale (... – 1499 ca.) è stato un funzionario e politico italiano, della prima metà del Quattrocento, legato alla Casa d'Aragona.

Fu creato consigliere e cameriere del re, da Alfonso V d'Aragona, grazie all'intercessione del fratello Gabriele Correale -paggio e cavallerizzo di Alfonso "il Magnanimo"- duca di Sorrento, Vico, Massa e Castellammare, oltre che ancora marchese di Gerace.[1][2].

Avrebbe avuto forse un incarico di comandante di una galea contro i genovesi

Alfonso per i suoi meriti gli assegnò la gestione di una serie di castellanie in Puglia e in Calabria oltre ad alcuni feudi, tra cui la contea di Terranova e le baronie di San Giorgio e Grotteria. Suoi possedimenti furono anche Melicucco, Cinquefrondi, che egli donò a Raimondo Correale e in seguito Oppido e Gioia Tauro, acquistata dal re nel 1486.[3]

Nel settembre del 1497 re Federico, tutto teso a stringere attorno a sé quanti baroni gli dimostrassero la loro fedeltà lo nominò viceré di Calabria Ultra.[4]

A Bitonto traccia della sua committenza la ritroviamo nel torrione quattrocentesco. All'interno della struttura ossidionale si sono riscontrate le armi nobiliari di Marino Correale sui capitelli[5] delle coloninne del camino posto al piano nobile, nella sala ottagonale.

  1. ^ Giovan Battista Persico, Descrittione della città di Massa Lubrense, 1644.
  2. ^ Baroni Correale di Vicariis all'Archivio di Stato di Napoli
  3. ^ Onofrio Correale nobiluomo sorrentino del '500.
  4. ^ E. Pontieri, La Calabria a metà del sec. XV, Napoli [1962], pp. 143, 220;.
  5. ^ V. C. Galati, Il Torrione Quattrocentesco di Bitonto: dalla committenza di Giovanni I Ventimiglia e Marino Curiale alle proposte di Francesco di Giorgio Martini (1450-1495),, in 'Defensive architecture of the Mediterranean XV to XVIII centuries', a cura di G. Verdiani, pp.95,103, vol. III, Firenze, 2016.

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