Minamoto no Yoshitsune

militare giapponese

Minamoto no Yoshitsune[1] (源 義経?; Kyoto, 1159Hiraizumi, 15 giugno 1189) è stato un militare giapponese, vissuto tra la fine del periodo Heian e l'inizio del periodo Kamakura, uno degli ultimi samurai morti prima che lo shōgun diventasse per quasi sette secoli il capo assoluto del Paese.

Minamoto no Yoshitsune in un dipinto di Kikuchi Yōsai

BiografiaModifica

Yoshitsune fu il quarto e ultimo figlio del signore della guerra Minamoto no Yoshitomo, capo del clan Minamoto, e di una concubina, Tokiwa Gozen. Poco dopo la sua nascita, alla fine del 1159, scoppiò la ribellione di Heiji, nella quale suo padre e i suoi due fratelli maggiori persero la vita. Mentre suo fratello maggiore Yoritomo, figlio della moglie ufficiale e ormai erede designato del clan, fu esiliato nella provincia di Izu, lui fu affidato al tempio di Kurama, sulle montagne di Hiei, vicino a Kyoto, dove crebbe con il nome di Ushiwakamaru (牛若丸?), per diventare un sacerdote buddhista. Sul monte Kurama, deciso a vendicare la morte di suo padre, imparò il kenjutsu, tirar di scherma con la katana, dal re dei tengu, Sōjōbō. Infine, fu preso in custodia da Fujiwara no Hidehira, capo del potente ramo settentrionale del clan Fujiwara, e fu portato a Hiraizumi, nella provincia di Mutsu.

Nel 1180, venne a conoscenza del fatto che suo fratello Yoritomo, ora capo del clan, aveva raccolto le armate dei Minamoto per affrontare quelle del clan Taira. Scappò dal tempio e, insieme al suo fedelissimo amico Benkei, prese parte al conflitto con il grado di generale. Nella battaglia di Awazu, nella provincia di Omi, all'inizio del 1184, sconfisse e uccise suo cugino Yoshinaka, il rivale di Yoritomo per il posto di capo clan, proclamandosi poi shōgun per un breve periodo. Un mese dopo, nella battaglia di Ichi-no-Tani, nell'odierna Kōbe, sconfisse i Taira e ripeté l'impresa, nel 1185, nelle battaglie di Yashima, sull'isola di Shikoku, e Dan-no-ura, nell'odierna prefettura di Yamaguchi.

Dopo la guerra di Genpei, raccolse l'appello dell'imperatore claustrale Go-Shirakawa a prendere le armi contro suo fratello Yoritomo, che si sentiva minacciato dalla sua fama di invincibile guerriero a corte e ne impedì la nomina a shōgun. Sconfitto e accusato di tradimento da suo fratello, nel 1187, dovette tornare a chiedere l'aiuto di Fujiwara no Hidehira. Lì, nella provincia di Mutsu, fu tradito dal figlio di Hidehira, Yasuhira, e costretto a compiere il seppuku, insieme alla moglie e alla figlia. La sua testa fu quindi conquistata e inviata al fratello, che tre anni dopo fondò lo shogunato di Kamakura e divenne il governatore effettivo del Giappone.

Venne sepolto nel tempio shintoista di Shirahata Jinja, a Fujisawa, dove la sua salma è tuttora custodita.

Presenza nella cultura di massaModifica

 
Yoshitsune e Benkei guardano i ciliegi in fiore, ukiyo-e di Yoshitoshi Tsukioka

La vita di Yoshitsune, nonostante il suo eccezionale talento militare, finì con una morte cruenta, che attira la compassione di molti, al punto che, nella lingua giapponese, l'espressione "Hougan'biiki" (判官贔屓?), che vuol dire "compatire o accogliere nelle proprie grazie un debole", contiene il suo nome postumo, Hougan (判官?) appunto, che gli spettava grazie al rango affidatogli dall'imperatore Go-Shirakawa. Un'altra pronuncia degli ideogrammi di Hougan è "Hangan", che significa "magistrato".

Inoltre, la sua vita è considerata eroica al punto da essere narrata. Le leggende e i racconti con questo tema si sono moltiplicate col tempo, delineando così una figura piuttosto lontana da quella storica. Tra le varie leggende è famosa quella in cui, grazie all'aiuto della figlia dello stregone Kiichi Hogen, riuscì a rubare i due leggendari volumi di tattiche belliche Rikuto e Sanryaku e a studiarli, o ancora quella dell'improvvisa morte in piedi di Benkei, monaco guerriero, suo fedelissimo servitore e amico, nella battaglia del fiume Koromogawa. Queste sono state rese famose presso un vasto pubblico circa duecento anni dopo la sua morte, all'inizio dell'era Muromachi, grazie alle Cronache di Yoshitsune. Compare come protagonista nella terza sezione dell'Heike monogatari, il classico della letteratura giapponese che racconta degli eventi della guerra di Genpei e che ispirò molte opere posteriori, soprattutto di teatro e Kabuki. In particolare, si narra che l'aver studiato il Libro della Tigre, contenuto nel Rikuto, sia stato la causa della sua vittoria a Sunaga e che, da quel momento, il medesimo libro sia una lettura indispensabile per la vittoria. In epoche successive, il suo nome venne utilizzato per consacrare la gloria di una discendenza. Ad esempio, esiste una scuola di arti marziali che avrebbe ereditato delle tecniche da Yoshitsune stesso o da quello che viene ritenuto il suo maestro, Kiichi Hogen.

Tra le rappresentazioni più vicine nel tempo:

  • Il film in bianco e nero con soli uomini di Akira Kurosawa, Gli uomini che mettono il piede sulla coda della tigre, creato nel 1945, porta in scena una delle leggende su Yoshitsune, basata sull'opera di kabuki Kanjinchō.
  • Una delle leggende su Yoshitsune è che si allenasse tagliando con la spada le foglie che cadevano dagli alberi. Innumerevoli opere contemporanee giapponesi riprendono questo mito. Talvolta i personaggi tentano di ripetere l'impresa per paragonarsi a Yoshitsune, come all'inizio del manga L'immortale. Nel manga One Piece, invece, Zoro impara a tagliare l'acciaio, perché riesce a fermare una foglia che cade con la spada senza tagliarla. In Hajime no Ippo, il protagonista deve prendere al volo le foglie che cadono dall'albero per essere ammesso in una palestra.
  • Nell'episodio 37 della serie anime Le nuove avventure di Lupin III, si dice che Yoshitsune Minamoto, secondo una leggenda, non morì in battaglia, ma fuggì in Mongolia, dove diventò nientemeno che il grande Gengis Khan. Per questo motivo, il suo tesoro era stato nascosto nella sua terra natale, in Giappone.
  • Nella serie di videogiochi Mortal Kombat, il nome di Liu Kang era in origine Minamoto Yo Shin Soo, ma John Tobias dichiarò che dovettero cambiarlo.
  • Nella versione per Nintendo DS del gioco Age of Empires II: The Age of Kings, Minamoto Yoshitsune è il protagonista di una campagna con cinque missioni, che lo vedono vincere nella battaglia di Ichi-no-Tani e sconfiggere il clan Taira.
  • È il protagonista del romanzo di Leonardo Vittorio Arena, Il coraggio del samurai (Piemme Edizioni, Milano, 2011).
  • Nell'episodio 16 dell'anime Samurai Champloo, tre uomini cantano a ritmo di rap la storia del "fantasma di Yoshitsune" che infesterebbe le montagne, anche se Jin osserva che hanno apparentemente confuso le leggende.
  • Nel gioco per PlayStation 2 Genji: Dawn of the Samurai, si racconta la storia di Yoshitsune e Benkei.
  • Nel videogioco arcade della Namco Genpei Tōma Den, Taira no Kagekiyo del clan Taira è il protagonista mentre Yoritomo, Yoshinaka, Yoshitsune e Benkei sono i nemici.
  • Il film Gojoe, di Sōgo Ishii, racconta in forma molto romanzata l'incontro di Yoshitsune con Benkei sul ponte di Gojo.
  • In Giappone, Kōdansha sta attualmente pubblicando un manga dal titolo Shanaou Yoshitsune, di Sawada Hirofumi, sulla vita del samurai.
  • Nel videogioco Shin Megami Tensei: Persona 4 è possibile evocare Yoshitsune come un "Persona", ovverosia una sorta di alter ego spirituale utilizzabile nei combattimenti. Il Persona Yoshitsune è considerata una delle più potenti, ed è la preferita di molti giocatori.
  • Il film Sukiyaki Western Django è un omaggio al film Django, storico western di Sergio Corbucci, coproduzione italiano/spagnola del 1966. Racconta dei combattimenti di due gruppi rivali, i due clan Taira (Heike) e Minamoto (Genji) durante la sanguinosa guerra Genpei.
  • Nel videogioco per Nintendo Wii Ōkami è presente un personaggio di nome Ushiwaka, chiamato anche Waka.
  • Nel settimo film della serie anime Detective Conan, i membri di un'organizzazione criminale portano i nomi dei discepoli di Yoshitsune. Lo si vede spesso in flashback e il protagonista, Conan Edogawa, viene paragonato a lui per le sue grandi abilità.
  • Nell'anime e nel gacha di Fate/Grand Order compare sotto forma di servant con il nome di Ushiwakamaru.
  • Nel gioco di strategia per mobile Rise of Kingdoms, Minamoto è raffigurato come un comandante élite, disponibile solo a chi spende soldi.
  • Nel videogioco sul telefono Battle Cats, Ushiwakamaru è un gatto leggendario del pacchetto Ultra Souls che si evolve in Colossal Benkei.
  • È il protagonista dell'omonima serie televisiva del 2005.

NoteModifica

  1. ^ Per i biografati giapponesi nati prima del periodo Meiji si usano le convenzioni classiche dell'onomastica giapponese, secondo cui il cognome precede il nome. "Minamoto" è il cognome.

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