Miracolo eucaristico di Bois-Seigneur-Isaac
Il miracolo eucaristico di Bois-Seigneur-Isaac sarebbe avvenuto nell'omonima cittadina belga nell'anno 1405: durante la celebrazione eucaristica l'ostia consacrata avrebbe sanguinato, macchiando il corporale.
Storia
modificaNel 1405, a partire dal martedì precedente la Pentecoste, a Jean de Huldenberg, nobile locale, secondo quanto tramandato dalla tradizione apparve ripetutamente in sogno Gesù coperto di piaghe, invitandolo a recarsi nel piccolo santuario situato nel bosco vicino. Il nobile si recò al santuario per assistere alla messa, celebrata dal parroco Pierre Ost. Durante la celebrazione, al momento dell'offertorio, il sacerdote si accorse che nel corporale era rimasto un frammento della particola utilizzata nella messa precedente, e Jean capì allora il significato del sogno. Il frammento non si staccava però dal tessuto, ma cominciò a sanguinare, e il fenomeno si sarebbe ripetuto nei quattro giorni successivi.
Pierre d'Ailly, allora vescovo di Cambrai - e successivamente confessore di Carlo VI, cardinale e legato di Papa Martino V - esaminò la reliquia e avviò un'indagine canonica, al termine della quale dichiarò, il 10 ottobre 1413, che il fatto era autentico e di origine soprannaturale.
Il corporale, macchiato di sangue, è conservato e tuttora visibile nella chiesa di Bois-Seigneur-Isaac[1].
Note
modifica- ^ Renzo Allegri, Il sangue di Dio, Àncora Editrice, 2005, pp. 111-113
Bibliografia
modifica- Sergio Meloni e Istituto San Clemente I Papa e Martire, I miracoli eucaristici e le radici cristiane dell'Europa, ESD Edizioni Studio Domenicano, 2007
- Catalogo della Mostra internazionale "I MIRACOLI EUCARISTICI NEL MONDO", Prefazione del cardinale Angelo Comastri, Edizioni San Clemente, 2006
- Renzo Allegri, Il sangue di Dio. Storia dei miracoli eucaristici, Àncora Editrice, 2005
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Dal sito ufficiale della Mostra internazionale curata dall'Istituto San Clemente I Papa e Martire (Roma) (PDF), su therealpresence.org.