Miranda prorsus (in italiano: La meravigliosa invenzione) è la XXXVIII enciclica di papa Pio XII. Dopo Vigilanti cura, promulgata da Pio XI (1936), è la seconda enciclica in cui un pontefice si è espresso su cinema, radio e televisione. È stata promulgata l'8 settembre 1957.

Miranda prorsus
Lettera enciclica
Stemma di Papa Pio XII
Stemma di Papa Pio XII
PonteficePapa Pio XII
Data8 settembre 1957
Anno di pontificatoXIX
Argomenti trattatiCinema, radio e televisione
Numero di pagine20
Enciclica papale nºXXXVIII di XL
Enciclica precedenteLe Pèlerinage de Lourdes
Enciclica successivaAd Apostolorum Principis

Introduzione

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La prefazione all'enciclica contiene già sostanzialmente le linee generali del pensiero del pontefice. Il documento illustra le ragioni dell'interesse della Chiesa per i moderni mezzi di comunicazione. La prefazione illustra e spiega gli eventi che hanno portato a questa enciclica.

Parte generale

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Pio XII scrive nell'Introduzione:

«Le meravigliose invenzioni tecniche, di cui si gloriano i nostri tempi, benché frutti dell'ingegno e del lavoro umano, sono tuttavia doni di Dio, nostro creatore, dal quale proviene ogni opera buona: "Egli, infatti, non solo ha dato l'esistenza al creato, ma lo stesso creato conserva e sviluppa”[1]. Alcune di queste invenzioni servono a moltiplicare le forze e le possibilità fisiche dell'uomo; altre a migliorare le sue condizioni di vita; altre ancora, e queste più da vicino toccano la vita dello spirito, servono - direttamente, o mediante artifici di immagini e di suono - a comunicare alle moltitudini, con estrema facilità, notizie, idee e insegnamenti, quali nutrimento della mente, anche nelle ore di svago e di riposo.»

In questa parte Pio XII ripercorre la storia dello sviluppo dei mezzi di comunicazione, spiega come il Bene ed il Male possono essere comunicati e richiama l'attenzione sugli sviluppi problematici. Il pontefice sottolinea che i media assolvono anche una missione educativa e indica che sono chiamati a diffondere l'informazione, l'istruzione e l'educazione delle masse. A questo fine svolgono un ruolo importante di controllo le autorità di regolamentazione e le associazioni professionali; mostra le caratteristiche della riproduzione tecnica del suono e dell'immagine, ponendole al servizio della verità e del bene.

Considerazioni specifiche

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Dopo aver esposto le caratteristiche specifiche della cinematografia, della radio e della televisione, il pontefice pone l'accento sulle responsabilità dei registi e degli attori, ma anche delle società di produzione e infine dei distributori, dei quali illustra le particolari funzioni. D'altra parte il pontefice incoraggia i consumatori a non ricevere acriticamente i messaggi provenienti dai mass media. Pio XII vede un altro modo di utilizzare i mezzi di comunicazione di massa nella diffusione di programmi radiofonici e televisivi cattolici, e riconosce l'uso dei mass media per diffondere il messaggio cristiano.

Conclusione

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Il Papa si rivolge innanzitutto al clero e sottolinea l'importanza del buon uso dei mezzi di comunicazione. Infine, si rivolge a tutte le persone di buona volontà nel suo intervento di chiusura:

«Abbiamo voluto confidarvi, Venerabili Fratelli, le nostre preoccupazioni, da voi certamente condivise, sui pericoli che un uso non retto delle tecniche audiovisive può costituire per la fede e per l'integrità morale del popolo cristiano. Non abbiamo però mancato di rilevare i lati positivi di questi moderni e potenti mezzi di diffusione.

Abbiamo a tal fine esposto, alla luce della dottrina cristiana e della legge naturale, i principi informatori che devono regolare e dirigere tanto l'azione dei responsabili nelle cui mani sono le tecniche di diffusione, quanto la coscienza del pubblico che se ne serve.

Ed è proprio per orientare verso il bene delle anime questi doni della Provvidenza che vi abbiamo paternamente esortati non solo alla doverosa vigilanza, ma anche a positivi interventi.

Il compito infatti degli uffici nazionali, che ancora una volta vi raccomandiamo, non sarà soltanto quello di preservare e difendere, ma anche, e soprattutto, di dirigere, coordinare e assistere le molte opere educative, sorte nei vari paesi per lievitare di spirito cristiano il settore così complesso e vasto delle tecniche di diffusione.»

  1. ^ San Giovanni Crisostomo, De Consubstantiali, contra Anomoeos: PG 48, 810.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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