Il mittente (dal latino mittĕre, "inviare") - anche detto emittente[1] o locutore o parlante - è colui che invia a un destinatario un messaggio, in forma orale, scritta o non verbale, intenzionalmente oppure no.

Per potersi capire, mittente e destinatario devono usare lo stesso codice e devono instaurare un "contatto", che è al contempo canale fisico e connessione psicologica.[2]

Semiotica modifica

Il mittente è uno dei sei fattori della comunicazione individuati nel 1963 dal linguista russo Roman Jakobson, secondo il quale un «messaggio inviato dal mittente deve essere adeguatamente percepito dal destinatario; ogni messaggio è codificato dal primo e deve essere decodificato dal secondo. Quanto più il destinatario è vicino al codice usato dal mittente, tanto maggiore è la quantità di informazione ricevuta».[3]

Lo studioso - rielaborando una precedente classificazione di Karl Bühler[4] - sostiene ancora che, quando la comunicazione è orientata sul mittente, si realizza una funzione emotiva o espressiva: essa «mira ad un'espressione diretta dell'atteggiamento del soggetto riguardo a quello di cui parla. [...]. La funzione emotiva, evidente nelle interiezioni, colora in qualche modo tutte le nostre espressioni al livello fonico, grammaticale e lessicale».[5]

Comunicazione epistolare modifica

Il termine trova frequente impiego nell'accezione di autore di un messaggio scritto indirizzato a una controparte, detta destinatario. Diffusosi almeno dalla seconda metà dell'Ottocento nel gergo postale - in riferimento al quale le generalità e l'indirizzo del mittente compaiono generalmente nell'intestazione di una lettera e sulla busta che la contiene - dalla fine del XX secolo è stato mutuato in ambito informatico per indicare l'autore di un messaggio di posta elettronica. In tale contesto, il mittente viene univocamente determinato dall'indirizzo di posta elettronica relativo, che si compone del nome utente e del nome di dominio di chi invia l'email.

Note modifica

  1. ^ “L'emittente (dal latino emittĕre, composto di mittĕre, "mandare") [...] costituisce, dunque, il punto di partenza della comunicazione" (Luca Serianni, Valeria Della Valle, Giuseppe Patota, Italiano plurale. Grammatica e scrittura, Bruno Mondadori, 2016, p. 561).
  2. ^ Cfr. Maurizio Dardano, Nuovo manualetto di linguistica, Bologna, Zanichelli, 2005, p. 6.
  3. ^ Roman Jakobson, Commutatori, categorie verbali e il verbo russo, in Id., Saggi di linguistica generale, trad. it. di Luigi Heilmann e Letizia Grassi, Milano, Feltrinelli, 2002, p. 149.
  4. ^ “Partendo per esempio da un triangolo con ai vertici il locutore, l'allocutario e l'oggetto del discorso, Bühler distingueva tra funzione espressiva (Ausdruckfunktion), che permette al parlante di autocaratterizzarsi, funzione rappresentativa (Darstellungsfunktion), mirante a descrivere la realtà extralinguistica, e funzione conativa (Appellfunktion), che tenta di agire sull'ascoltatore” (Cesare Segre, Avviamento all’analisi del testo letterario, Torino, Einaudi, 1986, p. 1061).
  5. ^ Roman Jakobson, Linguistica e poetica, in Id., Saggi di linguistica generale, cit., p. 186.

Voci correlate modifica


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