Mizolastina

farmaco
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La Mizolastina è un antistaminico e potente antagonista selettivo dei recettori H1 periferici, a lunga durata d'azione, privo di importanti effetti anti-colinergici. Mizolastina è commercializzata in Italia dalla società farmaceutica Sanofi-Aventis con il nome di Mizollen.

Mizolastina
Nome IUPAC
2-[{1-[1-(4-fluorobenzil)-1H-benzimidazol-2-il]piperidin-4-il}(metil)ammino]pyrimidin-4(1H)-one
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC24H25FN6O
Massa molecolare (u)432,493
Numero CAS108612-45-9
Codice ATCR06AX25
PubChem65906
DrugBankDBDB12523
SMILES
CN(C1CCN(CC1)C2=NC3=CC=CC=C3N2CC4=CC=C(C=C4)F)C5=NC=CC(=O)N5
Dati farmacologici
Modalità di
somministrazione
Orale
Indicazioni di sicurezza

Farmacodinamica

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Mizolastina è un antistaminico che esplica la propria azione attraverso l'inibizione specifica e selettiva dei recettori periferici H1 dell'istamina. In studi su animali è stato dimostrato che mizolastina blocca il rilascio di istamina da parte delle mastcellule, oltre a inibire la migrazione dei neutrofili.
Nell'uomo l'attività di mizolastina in singola dose da 10 mg è stata efficace nel sopprimere la reazione cutanea (pomfo ed eritema) all'inoculazione di istamina e l'insorgenza dell'effetto è parsa rapida, potente (80% di inibizione a distanza di 4 ore) e prolungata nel tempo protraendosi oltre le 24 ore.[1] La somministrazione prolungata non ha messo in evidenza fenomeni di tachifilassi. Il farmaco è privo di significativi effetti anticolinergici.

Farmacocinetica

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Dopo somministrazione orale mizolastina viene rapidamente assorbita dal tratto gastrointestinale. Il farmaco si distribuisce rapidamente nei vari tessuti biologici. La concentrazione plasmatica massima viene raggiunta in 1-2 ore. La biodisponibilità del farmaco è pari a circa il 65%. Il legame con le proteine plasmatiche è ampio raggiungendo il 98%. L'emivita di eliminazione si aggira intorno alle 13 ore. Il farmaco è metabolizzato dal fegato attraverso reazioni di glicuronazione. Il citocromo P450 isoenzima CYP3A4 è coinvolto in un'altra via metabolica che comporta la formazione di metaboliti idrossilati. Tutti i metaboliti identificati risultano inattivi. La somministrazione di ketoconazolo e di eritromicina, noti inibitori e substrati di CYP3A4, comporta un innalzamento dei livelli plasmatici di mizolastina.[2][3]

Usi clinici

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Mizolastine è indicata nel trattamento sintomatico di diverse malattie allergiche, tra le quali in particolare la rinite allergica perenne e stagionale,[4][5] la congiuntivite allergica e l'orticaria cronica idiopatica.

Effetti collaterali e indesiderati

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Gli effetti indesiderati più comuni sono rappresentati da dispepsia, nausea, xerostomia, diarrea, dolore addominale, cefalea, vertigini, sonnolenza, astenia e talvolta aumento degli enzimi epatici. In rari casi sono segnalati angioedema, rash cutaneo, orticaria generalizzata e ipotensione arteriosa. Sono stati riportati casi di broncospasmo e asma, e in alcuni pazienti prolungamento dell'intervallo QT con aumentato rischio di gravi aritmie cardiache e conseguente necessità di attento monitoraggio.

Controindicazioni

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Il farmaco è controindicato nei soggetti con ipersensibilità nota al principio attivo. Altre controindicazioni sono rappresentate dalla concomitante assunzione di antibiotici macrolidi e antimicotici imidazolici sistemici (effetto inibente di CYP3A4), soggetti con prolungamento dell'intervallo QT o gravi squilibri elettrolitici (ad esempio ipokaliemia), uso concomitante di altri farmaci con azione di prolungamento dell'intervallo QT (ad esempio antiaritmici di classe I e III).

Dosi terapeutiche

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La dose raccomandata nell'adulto e nei bambini con più di 12 anni di età è pari a 10 mg (1 compressa) al giorno.

Sovradosaggio

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Nei casi di sovradosaggio, accidentale o volontario, si raccomanda un attento monitoraggio cardiaco, con particolare riferimento al monitoraggio dell'intervallo QT e del ritmo cardiaco per almeno 24 ore. Se il sovradosaggio appare ravvicinato nel tempo e il farmaco probabilmente non ancora assorbito in toto è possibile ricorrere alla lavanda gastrica e alla somministrazione di carbone attivo.

Gravidanza e allattamento

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Mizolastina negli studi sperimentali su animali non si è dimostrata dannosa sullo sviluppo dell'embrione o del feto, e neppure sul decorso della gestazione e sullo sviluppo peri e post-natale. Non essendo stata stabilita la sicurezza del farmaco in gravidanza è bene evitare di utilizzarlo, e in particolare durante il primo trimestre. Mizolastina è escreta nel latte materno, perciò durante l'allattamento l'uso del farmaco non è raccomandato.

  1. ^ JA. Grant, JM. Riethuisen; B. Moulaert; C. DeVos, A double-blind, randomized, single-dose, crossover comparison of levocetirizine with ebastine, fexofenadine, loratadine, mizolastine, and placebo: suppression of histamine-induced wheal-and-flare response during 24 hours in healthy male subjects., in Ann Allergy Asthma Immunol, vol. 88, n. 2, Feb 2002, pp. 190-7, DOI:10.1016/S1081-1206(10)61995-3, PMID 11868924.
  2. ^ B. Lebrun-Vignes, B. Diquet; O. Chosidow, Clinical pharmacokinetics of mizolastine., in Clin Pharmacokinet, vol. 40, n. 7, 2001, pp. 501-7, PMID 11510627.
  3. ^ M. Molimard, B. Diquet; MS. Benedetti, Comparison of pharmacokinetics and metabolism of desloratadine, fexofenadine, levocetirizine and mizolastine in humans., in Fundam Clin Pharmacol, vol. 18, n. 4, Aug 2004, pp. 399-411, DOI:10.1111/j.1472-8206.2004.00254.x, PMID 15312146.
  4. ^ HT. Wang, HT. Zhou; JZ. Song; DY. Han; RG. Wang, [Mizolastine improves the quality of life in patients with perennial allergic rhinitis: a randomized, double blind, controlled study]., in Zhonghua Er Bi Yan Hou Tou Jing Wai Ke Za Zhi, vol. 41, n. 7, Jul 2006, pp. 488-92, PMID 17007369.
  5. ^ S. Zhou, J. Ding; C. Zheng; H. Wang; Z. Huang, [Efficacy and safety of Mizolastine in the treatment of perennial allergic rhinitis]., in Lin Chung Er Bi Yan Hou Tou Jing Wai Ke Za Zhi, vol. 21, n. 11, Jun 2007, pp. 491-3, PMID 17674763.

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