Motettu de tristura

Motettu de tristura è un canto tradizionale sardo, composto da un autore anonimo e riscritto da Luciano Berio per voce (mezzosoprano), flauto, clarinetto, arpa, percussioni, viola e violoncello. Il brano musicale fu portato all'attenzione internazionale dopo che Luciano Berio, lo aveva incluso nella raccolta dei Folk Songs del 1964, dove l'interprete fu la moglie Cathy Berberian.

Motettu de tristura
ArtistaCathy Berberian
Autore/iAnonimo
GenereFolk
Musica sarda
Musica contemporanea
Esecuzioni notevoliLuisa Castellani
Stella Doufexis
Dawn Upshaw
Data1964
NoteOrigini: Campidano, Sardegna

La storia ed il testo modifica

La musica e parole del brano, noto come Tristu passirillanti, furono raccolte da Berio a Guasila[1]. Il testo in campidanese è composto da due strofe di cinque versi settenari ciascuna. È il canto disperato di una donna che, sopraffatta dal dolore per la perdita del suo amante, forse perché è morto, si rivolge ad un usignolo, e gli chiede perché le abbia consigliato di piangere per il suo amante. Probabilmente lei è convinta che sia del tutto inutile; infatti nei versi successivi gli chiede di cantargli questa canzone dopo che sarà morta.

«Tristu passirillanti
Comenti m'assimbillas
Tristu passirillanti
E poita mi cunsillas
A prangi po s’amanti?

Tristu passirillanti
Candu apu a essi interrada
Tristu passirillanti
Fai-mi' custa cantada
Candu apu a essi interrada»

«Usignolo triste,
come mi assomigli,
Usignolo triste,
perché mi consigli
di piangere per il mio amante?

Usignolo triste,
Quando sarò sepolta,
Usignolo triste,
cantami questa canzone
quando sarò sepolta»

Altre incisioni discografiche modifica

Altre versioni modifica

Note modifica

  1. ^ Salvatore Cambosu, Miele amaro, Firenze, Vallecchi, 1954, pp. 176-177
  2. ^ ArkivMusic.com. URL consultato il 30 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2016).