Nanoarchaeum equitans

Nanoarchaeum equitans è una specie di archaea marina scoperta nel 2002 in una fonte idrotermale sull'isolotto di Kolbeinsey, in Islanda, da Karl Stetter e, all'inizio, si pensava di classificarla in un phylum completamente adibito ad essa. È considerata come una specie termofila, capace di crescere anche a temperature di 80 °C, di resistere a pH di fino a 6 e a concentrazioni saline di anche il 2%. Ha un diametro di solo 400nm il che lo rende una delle specie di organismi viventi più piccole conosciute e la specie di archea più piccola in natura. Ha piccole "appendici" che coprono la sua superficie rotonda e, la sua membrana plasmatica, è coperta da una leggera membrana di strato superficiale cristallino (S-Layer) che aumentano la protezione complessiva della cellula.[1]

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Nanoarchaeum equitans
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
Dominio Prokaryota
Regno Archaea
Phylum Nanoarchaeota
Ordine Nanoarchaeales
Famiglia Nanoarchaeaceae
Genere Nanoarchaeum
Specie N.equitans

È un simbionte obbligatorio della archeon Ignicoccus: ha bisogno di restare a contatto superficiale con questa specie perché non è capace di sintetizzare in forma autonoma i lipidi di cui ha bisogno per sopravvivere.

Genoma modifica

Il genoma di N.equitans si costituisce di un solo cromosoma circolare dal contenuto CG del 31,6%. Non presenta quasi nessun gene capace di sintetizzare amminoacidi, nucleotidi, cofattori o lipidi, ma è capace di codificare qualsiasi struttura necessaria per la riproduzione e per il giusto mantenimento del genoma, oltre a contenere vari geni responsabili della ricombinazione omologa.[2]

Le sequenze di RNA 16S di Nanoarchaeum non sono ancora stati rilevati attraverso i metodi comuni. La capacità di produrre ATP in maniera autonoma è anch'essa messa in dubbio.

Metabolismo modifica

Nanoarchaeum non ha l'abilità di metabolizzare l'idrogeno e i solfuri per trarne energia, come molte altre specie di termofili. È solito ottenere energia dalla sua simbiosi con Ignicoccus e a ricevere ATP direttamente attraverso questa relazione simbiontica. Malgrado ciò, presenta 5 complessi ATPasi.

Note modifica

  1. ^ Waters E, Hohn MJ, Ahel I, Graham DE, Adams MD, Barnstead M, Beeson KY, Bibbs L, Bolanos R, Keller M, Kretz K, Lin X, Mathur E, Ni J, Podar M, Richardson T, Sutton GG, Simon M, Soll D, Stetter KO, Short JM, Noordewier M. The genome of Nanoarchaeum equitans: insights into early archaeal evolution and derived parasitism. Proc Natl Acad Sci U S A. 2003 Oct 28;100(22):12984-8. doi: 10.1073/pnas.1735403100. Epub 2003 Oct 17. PMID 14566062; PMCID: PMC240731
  2. ^ Brown AM, Hoopes SL, White RH, Sarisky CA. Purine biosynthesis in archaea: variations on a theme. Biol Direct. 2011 Dec 14;6:63. doi: 10.1186/1745-6150-6-63. PMID 22168471; PMCID: PMC3261824

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