Netzer Sereni (in ebraico נֵצֶר סֶרֶנִי?) è un kibbutz nel centro di Israele. Situato nella Shfelah tra Be'er Ya'akov e Ness Ziona, rientra sotto la giurisdizione del consiglio regionale di Gezer. Nel 2019 aveva una popolazione di 882 abitanti.

Netzer Sereni
Ebraicoנֵצֶר סֶרֶנִי
Fondazione1948
FondatoreSopravvissuti all'Olocausto
AffiliazioneMovimento Kibbutz
Coordinate31°55′33.96″N 34°49′46.2″E / 31.9261°N 34.8295°E31.9261; 34.8295
Mappa di localizzazione: Israele
Netzer Sereni

Storia modifica

Il kibbutz di Netzer Sereni fu fondato nel 1948 da sopravvissuti all'Olocausto liberati dal campo di concentramento di Buchenwald, che vi si erano stabiliti nel 1945 chiamando il liuogo "Kibbutz Buchenwald", collettività agricola progettata per preparare gli ebrei alla vita in Palestina, il primo gruppo di questo tipo di Hakhshara fondato in Germania dopo la guerra.[1][2]

Il kibbutz è stato fondato sui terreni del villaggio palestinese spopolato Bir Salim.[3][4]

I fondatori erano sopravvissuti all'Olocausto e il villaggio fu inizialmente chiamato Kibbutz Buchenwald come il campo di concentramento in cui erano stati detenuti molti dei suoi fondatori. Il nome è stato successivamente cambiato in Netzer. Successivamente il kibbutz fu chiamato Netzer Sereni in onore di Enzo Sereni, un intellettuale ebreo italiano, leader sionista e ufficiale della Brigata ebraica. Sereni è stato uno dei fondatori di Givat Brenner, paracadutato nell'Italia occupata dai nazisti durante la seconda guerra mondiale, dove venne catturato dai tedeschi e giustiziato nel campo di concentramento di Dachau;[5] in ebraico netzer significa germoglio, sparo o ramo.

Tra il 1948 e il 1951 una separazione politica nazionale tra i due partiti sindacali, Mapam e Mapai, portò a una scissione all'interno del movimento dei kibbutz.[6][7] Nel 1952, 120 membri del Mapai del kibbutz di Givat Brenner si staccarono per ragioni ideologiche e si trasferirono nel kibbutz di Netzer.[5]

Note modifica

  1. ^ Judith Tydor Baumel, Kibbutz Buchenwald: Survivors And Pioneers, Rutgers University Press, 1997, ISBN 9780813523378 Kibbutz Buchenwald-Jewish Books at Pomeranz Bookseller Archiviato il 26 giugno 2018 in Internet Archive.
  2. ^ Erhard Roy Wiehn (ed.), Wer hätte das geglaubt, Hartung-Gorre Verlag, 2010, Konstanz Kibbuz Buchenwald - Netzer Sereni
  3. ^ Benny Morris, The Birth of the Palestinian Refugee Problem Revisited, Cambridge University Press, 2004, p. xx, settlement #11, ISBN 978-0-521-00967-6.
  4. ^ Walid Khalidi, All That Remains: The Palestinian Villages Occupied and Depopulated by Israel in 1948, Washington D.C., Institute for Palestine Studies, 1992, p. 371, ISBN 0-88728-224-5.
  5. ^ a b Daniel Gavron (2000) The Kibbutz: Awakening from Utopia Rowman & Littlefield, p59
  6. ^ Kibbutz Movement in Israel Splits; Mapai Delegates Walk out of Mapam-Dominated Parley. Jewish Telegraphic Agency, May 23, 1951
  7. ^ Marcia Drezon-Tepler, Interest Groups and Political Change in Israel, State University of New York Press (SUNY Press), 1990, p. 104, ISBN 978-0-7914-0207-8. URL consultato il 26 giugno 2018.

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