Nuova Cadice

(Reindirizzamento da Nueva Cádiz)

Nuova Cadice (in spagnolo Nueva Cádiz) fu una città costiera, capitale dell'isola di Cubagua dal 1527 al 1550[1], il cui primo insediamento, avvenuto dopo il terzo viaggio di Cristoforo Colombo, risalirebbe attorno al 1500[2] ad opera di Giacomo Castiglione, marinaio italiano al servizio di Carlo V, come accampamento temporaneo per lo sfruttamento della pesca delle perle.

Nuova Cadice
Bozzetto
Nome originale Nueva Cádiz
Cronologia
Fondazione 1500 circa
Fine 1550 circa
Causa Distrutta e abbandonata in seguito a terremoti e uragani
Amministrazione
Dipendente da  Impero spagnolo
Localizzazione
Stato attuale Bandiera del Venezuela Venezuela
Coordinate 10°49′20.07″N 64°08′31.62″W / 10.822243°N 64.142116°W10.822243; -64.142116
Cartografia
Mappa di localizzazione: Venezuela
Nuova Cadice
Nuova Cadice
Mappa dell'isola di Cubagua, dove si trovano le rovine di Nueva Cádiz.
Rovine di Nueva Cádiz.

Storia modifica

Il frate Bartolomé de Las Casas scrisse che nel 1500, appena due anni dopo il suo avvistamento da parte di Cristoforo Colombo, vi erano presenti già cinquanta avventurieri insediati a Cubagua alla ricerca delle preziose gemme di madreperla, usate dagli indigeni come ornamento personale[3].

L'isola di Cubagua fu il primo fulcro abitativo e commerciale della costa venezuelana generatosi a seguito della tratta degli schiavi. Si rese quindi necessario edificare delle città affinché i territori potessero attrarre uomini facoltosi disposti a stabilirvisi[4].

Il primo insediamento a Nuova Cadice – futura capitale dell'isola dal 1527 al 1550[1] – si daterebbe tra il 1510 e il 1512[4]; sebbene sembrò esservi una prima fondazione di Nuova Cadice nel 1515, in realtà fu l'Audiencia della Hispaniola ad inviare Francisco de Vallejo affinché popolasse la città e ne divenisse il suo primo alcalde mayor. La città si formò tra il 1520 e il 1522 e formalmente non ebbe alcun fondatore, né vi furono assegnazioni di lotti di terreno[5], inoltre, il suo ayuntamiento fu creato solo nel 1527[4]. A Nuova Cadice fecero seguito le città di Cumaná nel 1520, La Asunción nel 1525 e Coro nel 1527[4].

Dopo la grande insurrezione indigena del 1520, che causò l'abbandono dell'isola, fu nuovamente occupata e nel 1526 fu elevata alla categoria di Villa con il nome di Villa de Santiago de Cubagua, anche se a quanto pare non fu mai ufficialmente utilizzato. Infine, il 13 settembre 1528, con decreto reale promulgato dall'imperatore Carlo V, le fu conferito il rango di città, fu dotata di uno stemma e il suo nome fu cambiato in Nueva Cádiz. Per questo risulta essere la prima città fondata dagli spagnoli in America del Sud e la prima città del Venezuela, raggiungendo una popolazione di 1500 anime nel 1535. La città era rifornita di acqua dolce dal vicino Puerto de las Perlas, attualmente nella città di Cumaná, sulla terraferma.

Nel suo periodo di massimo splendore, il reddito che la Spagna riceveva dalla pesca delle perle era uguale in valore monetario a quello fornito dall'oro del Perù. A quel tempo Nueva Cádiz[6] contava una numerosa popolazione di spagnoli e indigeni, questi ultimi costretti a lavorare come subacquei raccogliendo perle, oltre a schiavi neri portati dall'Africa. Nueva Cádiz fu anche oggetto di attacchi da parte di pirati come Diego Ingenios e Jacques de Sores, che assediarono la città e catturarono persino il suo governatore, Francisco Velázquez.

Il primo importante terremoto segnalato dopo l'insediamento delle coste caraibiche fu quello che nel 1530 colpì la città di Nuova Cadice sull'isola di Cubagua e distrusse la fortezza di Nueva Toledo, l'odierna Cumaná[7][8]. Nel 1541, la città di Nuova Cadice subì gli effetti di uno tsunami[8], mentre nel 1543, fu soggetta a nuovi terremoti e uragani dagli esiti disastrosi che la resero deserta[7], abbandonata in favore di Cabo de la Vela nella penisola della Guajira[9]. In aggiunta, la distruzione degli allevamenti di ostriche, la scoperta di ostriche a La Guajira e la graduale morte degli indigeni sfruttati soggetti a condizioni disumane di lavoro, contribuirono al totale abbandono dagli spagnoli.

Alcuni resoconti[Quali?] affermerebbero che metà dell'isola sia affondata a causa di un terremoto, seguito da un'onda di marea, ritenendo possibile che una parte della città sia sommersa dal Mar dei Caraibi. Le rovine di Nuova Cadice, erroneamente credute sommerse dal mare, furono localizzate da Pablo Vila e Iscilio Crisci su alcune collinette della pianura a Nord-est, mentre gli scavi furono eseguiti da José Maria Cruxent che ne portò alla luce la pianta degli edifici[10].

Studio dettagliato della scomparsa di Nuova Cadice modifica

In un primo momento tutti i tentativi ufficiali di colonizzare il paese fondato dal genovese Giacomo Castiglione fallirono a causa delle difficoltà di approvvigionamento idrico. Si arrivò alla conclusione che l'insediamento di un paese a Cubagua non potesse essere fruttuoso senza la precedente costruzione di una fortezza alla foce dell'attuale fiume Cumaná, principale fonte di acqua della zona. La versione di Gonzalo Fernández de Oviedo, il quale fa risalire l'istituzione di "Nuova Cadice" al 1517, è generalmente considerata valida. Sotto la protezione della fortezza di Cumaná, edificata nei primi mesi del 1523, il villaggio che si trovava sull'isola di Cubagua fu rapidamente organizzato e si verificò uno straordinario boom per la raccolta di perle.

È improbabile che prima del 1525 gli abitanti del villaggio di Cubagua fossero consapevoli di costituire un paese o una città. In nessuno dei documenti di perle dal 1521 al 1525, le prime fonti locali conosciute, era menzionato il nome della città su quest'isola, e si parlava di Cubagua solamente come di un'isola.

Nel 1526 il paese fu elevato alla categoria di Villa con la denominazione di "Villa de Santiago de Cubagua", anche se pare che tale titolo non sia mai stato ufficialmente utilizzato. Il 13 settembre 1528 venne concesso il rango di città, fu adottato uno stemma, e furono emanate le prime ordinanze che concedevano alla città l'autonomia politica mentre il nome si trasformò in “Nuova Cadice”. Attraverso le ordinanze, la città di Nuova Cadice, oggi riconosciuta come la prima città del Venezuela, non dipendeva più da "Hispaniola" e poteva commerciare direttamente con la Castiglia in Spagna. Ciò contribuì a stimolare l'attività dei cittadini, i quali di conseguenza si misero ad edificare la propria città, sostituendo le prime capanne iniziali con case in pietra, con materiale portato da Araya e aumentando il numero degli abitanti dell'insediamento.

Note modifica

  1. ^ a b (ES) Arístides Rojas, Orígenes venezolanos. Historia, tradiciones, crónicas y leyendas (PDF), a cura di Gregory Zambrano, Caracas, Fundación Biblioteca Ayacucho, 2008, p. 313, nota 14, ISBN 978-980-276-452-5, OCLC 664125814. URL consultato il 23 novembre 2022. Ospitato su biblioteca.org.ar.
    «En el patio del edificio que fue expresamente construido para la Exposición del Centenario de Bolívar, yace [...] el sello de armas de Carlos V, que figuró sobre la puerta del Ayuntamiento de Nueva Cádiz, capital que fue de la isla de Cubagua, desde 1527 hasta 1550, época en la cual fue completamente abandonada la isla [...]»
  2. ^ (ES) José Javier Esparza, La cruzada del océano. La gran aventura de la conquista de América, Madrid, La Esfera de los Libros, 2015, p. ?, ISBN 9788490602638, OCLC 908934208.
    «El primer asentamiento de la región fue Nueva Cadiz, en la isla de Cubagua. Lo levantó hacia 1500 un italiano al servicio de España, Santiago Castellón (en realidad Giacomo Castiglione), para explotar las pesquerías de perlas»
  3. ^ (ES) Manuel Giménez Fernández, Bartolomé de las Casas. Capellán de S.M. Carlos I poblador de Cumana (1517-1523), vol. 2, Madrid, Consejo superior de investigaciones cientificas – Escuela des estudios hispanoamericanos, 1984, p. ?, ISBN 9788400057572, OCLC 434551238.
  4. ^ a b c d (ES) Arístides Rojas, La primera misa en Venezuela, in La América ilustrada y pintoresca, año 2, n. 27, Caracas, 1º novembre 1889, pp. 17-20, OCLC 38434881.
    «[...] abundancia de muertos y de despojos hubo entre los moradores de uno y otro partido [...] ambos comerciaban con carne humana en la isla de Cubagua, primer centro entonces de población y de comercio en la costa venezolana. A pesar de tanto saqueo, era necesario fundar pueblos para atraer aquellos hombres [...] El primer pueblo fundado en la costa oriental fue Nueva Cádiz, en la isla de Cubagua, por los años de 1510 a 1512, aunque su ayuntamiento fue creado en 1527. A Nueva Cádiz sigue Cumaná, a orillas del golfo de Cariaco, fundada en 1520; y en 1525 surge Asunción, capital de Margarita. Cuando Ampíes fundó a Coro en 1527, ya existían tres ciudades en las costas e islas de Nueva Andalucía [...] la primera misa celebrada en Nueva Cádiz, capital que fue de la isla de Cubagua, hoy tierra árida y desierta, fue de 1510 a 1512. [...] Para la época de 1527, en que fue fundada la ciudad de Coro, ya hacía muchos años que los moradores de la Nueva Cádiz, Cumaná, Asunción, asistían a la misa que se celebraba en los templos de estas capitales. [...]»
  5. ^ (ES) Antonio Domínguez Ortiz, Los Andaluces y América, Madrid, Gela – Espasa-Calpe – Argantonio, 1991, p. 209, ISBN 8487053157, OCLC 26590707.
    «Aunque parece haber una primera fundación de Nueva Cádiz en 1515, es la Audiencia de La Española la que envió a Francisco de Vallejo para que poblara Nueva Cádiz, y fuera su primer alcalde mayor. Esta isla era uno de los más acreditados lugares para la pesca de las perlas en el Nuevo Mundo. La ciudad se formó entre 1520 y 1522. No hubo nigún fundador formal, ni reparto de solares.»
  6. ^ Venezuela postulará ruinas de Nueva Cádiz como Patrimonio mundial RNV, settembre 2012
  7. ^ a b (EN) Leonard Victor Dalton, Venezuela (PDF), New York – Londra, Charles Scribner's Sons – T. Fisher Unwin, 1912, pp. 43-44 e pp. 73-74. URL consultato l'11 novembre 2022.
    «The first important tremor noticed after the discovery and settlement of the shores of the Caribbean was that of 1530, which shook the city of Nueva Cadiz on the Island of Cubagua and destroyed the fortress of Cumaná, thus checking for some time the colonisation of the mainland in this region. Thirteen years later New Cadiz was visited again by earthquake and hurricane, and so disastrous were the results that from that day to the present Cubagua has been, what it was before the arrival of the Spaniards, a desert island. [...] In 1530 an earthquake shook the town and destroyed many buildings, not without loss of life, and in 1543 earthquake and hurricane together wrought so much havoc to life and property that only a few lingered on, persisting in the slave trade, for which New Cadiz was notorious, until at last the population decreased to nil in 1550; even the exact site of the city is now unknown.»
  8. ^ a b (EN) Tomás Straka, Guillermo Guzmán Mirabal e Alejandro E. Cáceres, Natural disasters, in Historical dictionary of Venezuela, 3ª ed., Lanham, Rowman & Littlefield, 2018, pp. 250-251, ISBN 9781538109496, LCCN 2017033067.
    «From a geographical and geological perspective, Venezuela is located at the edge of two tectonic plates, the Caribbean and the South American. [...] In addition, there are three large systems of geological faults that run across the north: the Boconó Fault (west), the San Sebastian Fault System (center), and El Pilar Fault System (east). [...] The first recorded American disaster occurred during the early years of the conquest of Venezuelan lands. On 1 September 1530, the fort built by Jácome Castellón, located in Nueva Toledo (now Cumaná) was destroyed by an earthquake, which given its intensity also resulted in an episode of marine transgression. In 1541, the city of Nueva Cádiz, located in Cubagua, suffered the effects of a tsunami. The consequences were so severe that the settlement was never rebuilt. [...]»
  9. ^ (FR) Pierre Chaunu, Chapitre XI. Les « îles » de terre ferme. Caractères généraux. L'Est, in Séville et l'Atlantique (1504-1650). Structures et conjoncture de l'Atlantique espagnol et hispano-américain, vol. 1, Parigi, Éditions de l'IHEAL – Institut des hautes études de l'Amérique latine, 1959, pp. 587-624, ISBN 9782371541085. URL consultato il 17 novembre 2022. Ospitato su books.openedition.org.
  10. ^ (ES) Pedro Simón, Capítulo XXV, in Demetrio Ramos Pérez (a cura di), Noticias historiales de Venezuela, vol. 1, Caracas, Biblioteca Ayacucho, 1992, p. 167, nota 101, ISBN 980-276-208-3.
    «[...] Las ruinas de Nueva Cádiz –que se creían bajo el mar– fueron localizadas en unos altozanos en la llanura NE. por Pablo Vila y el Dr. Iscilio Crisci. Las excavaciones que pusieron al descubierto la planta de sus edificios, fueron hechas por el prof. José María Cruxent. De todo ello dejó constancia Pablo Vila en el trabajo que publicó en Miscel-lania Fontseré, Barcelona, 1961, titulado Cubagua y el poblamiento oriental de Venezuela en los comienzos de la Colonia, págs. 435-443. Amplio informe con la ilustración pertinente fue publicado por J. M. Cruxent: Nueva Cádiz, testimonio de piedra, El Farol, Caracas, Nº 160 (1955), págs. 2-5.»

Bibliografia modifica

  • (ES) Enrique Otte, Las perlas del Caribe. Nueva Cádiz de Cubagua, Caracas, Fundación John Boulton, 1977, ISBN 8439967543, OCLC 5155550.

Altri progetti modifica