Piramide (Lodi)

monumento del comune italiano di Lodi
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La cosiddetta «Piramide» è un obelisco neoclassico della città italiana di Lodi, eretto nel 1838 in onore dell'imperatore Ferdinando I.

Piramide
AutoreGiovanni Battista Chiappa
Data1838
Materialepietra
Ubicazionepiazza Zaninelli, Lodi
Coordinate45°18′36.27″N 9°30′18.85″E / 45.310075°N 9.505236°E45.310075; 9.505236
Map

Storia modifica

L'erezione di un obelisco in onore dell'imperatore Ferdinando I fu decisa dal Consiglio comunale di Lodi nella seduta del 21 febbraio 1838, in vista della prossima visita in città dell'Imperatore stesso.[1]

L'Imperatore e la sua consorte, l'imperatrice Maria Anna, accompagnati dall'arciduca Ranieri, viceré del Regno Lombardo-Veneto, e dalla sua consorte, la viceregina Maria Elisabetta, giunsero a Lodi il 17 settembre;[2] il nuovo obelisco fu inaugurato quello stesso giorno.[3][4]

L'erezione dell'obelisco fu parte di un progetto urbanistico più ampio, che comprendeva anche la trasformazione del bastione in un passeggio alberato e l'apertura del nuovo teatro Ranieri.[1]

Caratteristiche modifica

L'obelisco sorge in un'aiuola verde posta in piazza Zaninelli, a lato del Passeggio, e costituisce il fondale prospettico di via Marsala.

Alla base furono murate due lapidi in lingua latina dettate dall'epigrafista Giovanni Labus, che celebravano con toni aulici la visita imperiale:[5]

(LA)

«HONORI
IMP . ET . REGIS . FERDINANDI . I
PII . FELICIS . AUGUSTI
PARENTIS . PUBLICI
POST . REGALIA . INSIGNIA
MEDIOL . MAGNIFICO . RITU . SUSCEPTA
CIVITATES . LANGOBARDIAE . VENETIAEQUE
FAUSTIS . POPULORUM . OMNIBUS . OBEUNTIS
LAUDENSES
OPTIMI . INDULGENTISSIMI . PRINCIPIS
IUCUNDO . CONSPECTU . LAETATI
XISTUM . CONSITIS . ORDINE . ARBORIBUS
CONSTRUXERUNT . ORNARUNT
DEVOTI . IMPERIO . MAIESTATIQ . EIUS
»

(IT)

«Ad onore
dell'Imperatore e Re Ferdinando I.
Pio, Felice, Augusto,
padre comune, visitante,
dopo aver prese le insegne
in Milano con magnifica pompa,
le città della Lombardia e del Veneto,
con fausti auguri del popolo,
i lodigiani,
allietati dal giocondo cospetto
dell'ottimo, indulgentissimo principe,
costrussero, ornarono
il viale pubblico con alberi piantati in ordine,
devoti all'Impero e alla Maestà di Lui.»

(LA)

«AUSPICE
RAINERIO . AUGUSTI . PATRUO
ARCHIDUCI . AUSTRIACO
LANGOBARDOS . VENETOSQ . VICE . SACRA . REGENTE
OPERIS . MOLITIONEM . CURAVERE
IOANNES . TAMASSIA
EQ . COR . FERR . A . CONSIL . AUG . LEGATUS . PROVINC .
KAROLUS . TERZAGHIUS
IURISCONSULTUS . PRAEFECTUS . CIVITATIS
HIERONIMUS . CARMINATIUS
MACHINATO . REGIUS . PROVINCIALIS
IOANNES . BAPT . CHIAPPA
ARCHITECTUS
AN . M . DCCC . XXXVIII
»

(IT)

«Auspice
Ranieri arciduca d'Austria,
zio dell'Imperatore
e viceré del Lombardo-Veneto,
curarono la costruzione dell'opera
Giovanni Tamassia,
cavaliere della Corona di Ferro, delegato provinciale,
Carlo Terzaghi,
giureconsulto e prefetto della città,
Gerolamo Carminati,
regio ingegnere provinciale,
e Giovanni Battista Chiappa,
architetto,
l'anno 1838.»

Le due lapidi furono distrutte in data ignota (forse durante i moti del 1848, o al più tardi con la caduta del Regno nel 1859).[6]

Note modifica

  1. ^ a b Agnelli (1904), p. 140.
  2. ^ Agnelli (1904), p. 141.
  3. ^ Agnelli (1904), p. 142.
  4. ^ Notizie politiche, in Gazzetta della Provincia di Lodi e Crema, n. 38, 22 settembre 1838, p. 1.
  5. ^ Il testo latino e la sua traduzione italiana sono riportati in Agnelli (1904), pp. 142-143. Sulle lapidi originali le iscrizioni erano scritte alla maniera romana antica, con «V» in luogo di «U». Qui i testi sono riportati seguendo l'ortografia moderna, per una migliore leggibilità.
  6. ^ Agnelli (1904), pp. 143-144.

Bibliografia modifica