Ordine al merito del lavoro
Ordine al merito del lavoro | |
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Ordine al merito agrario, industriale e commerciale | |
![]() Regno d'Italia | |
Tipologia | Ordine statale |
Status | cessato |
Istituzione | Roma, 9 maggio 1901 |
Primo capo | Vittorio Emanuele III |
Cessazione | Roma, 2 giugno 1946 |
Ultimo capo | Umberto II di Savoia |
Gradi | Cavaliere |
Precedenza | |
Ordine più alto | Ordine della Corona d'Italia |
Ordine più basso | Ordine Coloniale della Stella d'Italia |
Nastro dell'ordine | |
Ordine al merito del lavoro | |
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![]() Repubblica Italiana | |
Tipologia | Ordine statale |
Status | attivo |
Capo | Sergio Mattarella |
Istituzione | Roma, 27 marzo 1952 |
Primo capo | Luigi Einaudi |
Gradi | Cavaliere |
Precedenza | |
Ordine più alto | Ordine della Stella d'Italia |
Ordine più basso | - |
Nastro dell'ordine | |
L'Ordine al merito del lavoro è un'istituzione della Repubblica Italiana ereditata dal Regno d'Italia.
È destinato ai cittadini italiani, anche residenti all'estero, «che si siano resi singolarmente benemeriti», segnalandosi «nell'agricoltura, nell'industria, nel commercio, nell'artigianato, nell'attività creditizia e assicurativa».
Il presidente della repubblica è a capo dell'Ordine, retto da un apposito consiglio presieduto dal ministro dello sviluppo economico.
Indice
StoriaModifica
L'onorificenza deriva dal R.D. 1º maggio 1898, n. 195, con il quale il re Umberto I istituì una “Decorazione del merito agrario ed industriale” per gli imprenditori agricoli e industriali e una “medaglia d'onore” per i loro dipendenti.
L'”Ordine cavalleresco al merito agrario, industriale e commerciale” nasce con il R.D. 9 maggio 1901, n. 168, per volere del re Vittorio Emanuele III, su proposta del Presidente del Consiglio Giuseppe Zanardelli, nella sua qualità di ministro ad interim per l'Agricoltura, l'Industria e il Commercio. L'onorificenza poteva essere conferita anche ai dipendenti operai (art. 2, c. d).
La costituzione dell'ordine fu aggiornata nel 1911[1] senza variarne sostanzialmente l'impostazione e nel 1921 mutandone ufficialmente la denominazione in “Ordine al merito del lavoro”.[2]
Il R.D. 30 dicembre 1923, n. 3031, restrinse l'accesso all'ordine ai soli imprenditori e contemporaneamente il R.D. 30 dicembre 1923, n. 3167, istituì per i lavoratori la “Stella al merito del lavoro”.
L'ordine viene riordinato nel 1952 e nel 1986 in senso maggiormente restrittivo.
Le onorificenzeModifica
Il ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, eventualmente di concerto con il collega delle risorse agricole, sceglie, ogni anno, 40 candidati da proporre al presidente della Repubblica.
Fra questi vengono selezionati venticinque imprenditori, ai quali è conferito, il 2 giugno, l'unico titolo previsto dall'Ordine:
RequisitiModifica
I requisiti per ottenere le decorazioni sono:
- aver tenuto una specchiata condotta civile e sociale;
- aver operato nel settore per il quale la decorazione è proposta in via continuativa e per almeno vent'anni con autonoma responsabilità;
- aver adempito agli obblighi tributari ed aver soddisfatto ogni obbligo previdenziale e assistenziale a favore dei lavoratori;
- non aver svolto né in Italia, né all'estero attività economiche e commerciali lesive dell'economia nazionale.
Sono destinate esclusivamente a soggetti con cittadinanza italiana, anche se residenti all'estero.
Incorre nella perdita delle onorificenze l'insignito che se ne renda indegno.
Le decorazioniModifica
La decorazione per il titolo di cavaliere consiste in: «una croce greca d'oro piena, smaltata di verde, caricata di uno scudetto di forma tonda, il quale da un lato presenta l'emblema della Repubblica Italiana e dall'altro la dicitura: Al merito del lavoro - 1901».[3] L'attuale emblema della Repubblica ha sostituito le lettere sovrapposte "VE", che in epoca monarchica rappresentavano la sigla del re Vittorio Emanuele, sovrano fondatore dell'ordine.
La croce si appende sul lato sinistro del petto, sorretta da un nastro listato di una banda color rosso fra due bande verdi. Il nastro può essere portato senza la decorazione.
InsignitiModifica
Per mantenere alto il prestigio dell'Ordine, inizialmente fu stabilito che le nomine non dovessero superare il numero di 80 per ogni anno. I cavalieri di prima nomina, relativi all'anno 1901, vennero proclamati il 6 marzo 1902 e furono solamente 6 : Vincenzo Boero, Emidio Mele, Pietro Milesi, Anselmo Oldrini, Giuseppe Savattiere e Antonio Tosi.
Dal 1901 al 2015 sono stati nominati 2797 cavalieri.[4]
LegislazioneModifica
La decorazione è stata oggetto di numerosi interventi normativi che vengono di seguito elencati.
Nell'elenco non sono compresi i R.D. e i D.P.R. di conferimento della decorazione.
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NoteModifica
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su ordine al merito del Lavoro
Collegamenti esterniModifica
- Federazione nazionale dei Cavalieri del Lavoro, su cavalieridellavoro.it.
- Lista degli insigniti sul sito del Quirinale, su quirinale.it.
- La legge che ne stabilisce l'istituzione, su quirinale.it.
- Elenco completo delle personalità insignite dal 1901, su cavalieridellavoro.it.
- Gli ordini onorifici del Regno d'Italia, su cnicg.net.