Palazzo Barbolani di Montauto-Mancini

Palazzo Mancini si trova in via de' Benci 8 a Firenze, con affaccio su Borgo Santa Croce e Corso dei Tintori.

Palazzo Mancini
Palazzo Mancini su Borgo Santa Croce
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
IndirizzoVia de' Benci 8
Coordinate43°46′03.92″N 11°15′34.47″E / 43.767755°N 11.259575°E43.767755; 11.259575
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXIV secolo
UsoCivile

Storia e descrizione modifica

La possente fabbrica, voluta da Benedetto degli Alberti e già terminata nella sua originaria configurazione nel 1378, è da considerare, tra le molte proprietà della famiglia nella zona, quella "di maggior visibilità per collocazione, estensione e disegno architettonico" (Brenda Preyer). Della sua antica storia bene documentano la muratura a conci del piano terreno e i poderosi pilastri di pietra forte del cortile, propri dell'architettura fiorentina trecentesca, mentre per il resto i fronti mostrano chiari segni degli interventi successivi, evidenziando le molteplici sovrapposizioni che nei secoli hanno ridisegnato gli affacci.

Dagli Alberti la proprietà passò, nel corso del tempo, ai Rossi di San Secondo, ai Barbolani di Montauto e da essi per via matrimoniale ai Mancini. I Barbolani apportarono fra Settecento e Ottocento significative modifiche agli interni, con notevoli decorazioni pittoriche tra le quali è da segnalare una ampia galleria affrescata.

 
Cortile interno

All'Ottocento risale anche la costruzione dell'altana loggiata sul tetto, con affacci verso borgo Santa Croce e verso corso dei Tintori (restaurata nel 1990-1992). Restauri alla facciata sono documentati nel 1897 e nel 1900. Nel 1908 fu dato il permesso di aprire un nuovo sporto in una delle arcate della facciata e di costruire una porta sul fronte di corso dei Tintori.

Altri interventi sono documentati al 1931, quando si costruì il ballatoio al primo piano del cortile, e al 1940, quando venne costruita una nuova scala e si operò il distacco di una decorazione a fresco da una volta. Sempre attorno a questi anni la fabbrica venne interessata dalla demolizione degli intonaci dei fronti dei piani superiori, da mettere in relazione con simili operazioni attuate in occasione della visita di Hitler a Firenze del 1938, volte a conferire ad alcuni scorci urbani un'immagine 'ferrigna' e di gloriosa vetustà (la situazione precedente all'intervento è documentata da alcune fotografie pubblicate tra gli altri da Marco Dezzi Bardeschi). L'ultimo intervento di restauro ai fronti su via de' Benci e corso dei Tintori è datato al 2001-2002.

Sulla facciata di via de' Benci, in prossimità delle cantonate, sono due scudi fortemente abrasi ma ancora interpretabili in condizioni di luce radente come degli Alberti (d'azzurro, a quattro catene d'argento moventi dai quattro angoli dello scudo e riunite in cuore per un anello dello stesso), un tempo isolati sulla superficie intonacata. Sulla volta dell'androne di accesso al cortile è dipinto uno scudo con le armi congiunte dei Barbolani di Montauto e dei Mancini. Sul cancello ricorrono invece solo quelle dei Mancini (d'oro a tre fasce di nero). Su un capitello dei pilastri del cortile ricompare lo scudo con l'arme, scalpellinata, degli Alberti.

Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale, ed è sottoposto a vincolo architettonico dal 1933.

Bibliografia modifica

 
Palazzo Mancini su Corso Tintori
  • Carl von Stegmann, Heinrich von Geymüller, Die Architektur der Renaissance in Toscana: dargestellt in den hervorragendsten Kirchen, Palästen, Villen und Monumenten, 11 voll., München, Bruckmann, 1885-1908, X, p. 6;
  • Guido Carocci, Firenze scomparsa. Ricordi storico-artistici, Firenze, Galletti e Cocci, 1897, p. 141;
  • Ministero della Pubblica Istruzione (Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti), Elenco degli Edifizi Monumentali in Italia, Roma, Tipografia ditta Ludovico Cecchini, 1902, p. 254;
  • L’illustratore fiorentino. Calendario storico per l’anno ..., a cura di Guido Carocci, Firenze, Tipografia Domenicana, 1904, pp. 48–50;
  • Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 400;
  • Walther Limburger, Le costruzioni di Firenze, traduzione, aggiornamenti bibliografici e storici a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, 1968 (dattiloscritto presso la Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze Pistoia e Prato, 4/166), n. 400;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, I, 1977, p. 118, III, p. 318;
  • Il Monumento e il suo doppio: Firenze, a cura di Marco Dezzi Bardeschi, Firenze, Fratelli Alinari Editrice, 1981, p. 31;
  • Brenda Preyer, Il palazzo di messer Benedetto degli Alberti, e di Leon Battista, in Il testamento di Leon Battista Alberti: il manoscritto Statuti Mss. 87 della Biblioteca del Senato della Repubblica Giovanni Spadolini, a cura di Enzo Bentivoglio, Roma, Gangemi, 2005, pp. 89–92;
  • Claudio Paolini, Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce a Firenze, Firenze, Paideia, 2008, pp. 66–67, n. 75;
  • Claudio Paolini, Lungo le mura del secondo cerchio. Case e palazzi di via de’ Benci, Quaderni del Servizio Educativo della Soprintendenza BAPSAE per le province di Firenze Pistoia e Prato n. 25, Firenze, Polistampa, 2008, pp. 51–54, n. 7;
  • Claudio Paolini, Architetture fiorentine. Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce, Firenze, Paideia, 2009, pp. 82–83, n. 87.
  • Brenda Preyer, "Da chasa gli Alberti": the 'Territory' and Housing of the Family, in Leon Battista Alberti. Architetture e committenti, atti dei convegni internazionali del Comitato Nazionale VI centenario della nascita di Leon Battista Alberti (Firenze-Rimini-Mantova, 12-16 ottobre 2004) a cura di Arturo Calzona et al., Firenze, Olschki, 2009, pp. 3–33.

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