Parco nazionale dei Picos de Europa
Il parco nazionale dei Picos de Europa è un parco nazionale spagnolo di quasi 65.000 ettari comprendente parte della catena montuosa dei Picos de Europa, facente parte della Cordigliera Cantabrica. Il parco si estende su una regione facente parte delle comunità autonome di Castiglia e León, della provincia di León (24.719 ha), delle Asturie (24.560 ha), e della Cantabria (15.381 ha).
Parco nazionale dei Picos de Europa | |
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Parque Nacional de Picos de Europa | |
Tipo di area | Parco nazionale |
Codice WDPA | 71213 |
Class. internaz. | II |
Stati | Spagna |
Regioni | Cantabria Asturie Castiglia e León |
Province | Provincia di León |
Superficie a terra | 65.000 ha |
Provvedimenti istitutivi | Legge 16/1995[1] |
Gestore | Ministerio de Medio Ambiente |
Mappa di localizzazione | |
Sito istituzionale | |
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Picos de Europa | |
Riserva della biosfera | |
Riconosciuto dal | 2003 |
Storia
modifica- I primi abitanti della regione si stabilirono in questa zona a partire dal Neolitico, quando l'uomo scoprì l'agricoltura e l'allevamento. Vivevano nelle valli e si spostavano nella stagione estiva ai pascoli di montagna, dove il bestiame poteva trovare abbondante cibo. Erano propensi a divinizzare i fenomeni e gli elementi naturali ed erano abili nella lotta. Il Mons Vindius era il loro Dio, che non era altro che il Monte Bianco, alludendo così alle bianche vette calcaree che spuntavano dai massicci centrale ed occidentale.
- Nel II secolo a.C. e nel I secolo a.C. arrivò dalla Britannia[senza fonte] il popolo dei Celti. Solo con l'intervento di Cesare Augusto questi luoghi riottennero la pace che fino allora li aveva contraddistinti. Sette secoli dopo, nel 711 arrivarono gli arabi, e Don Pelayo, con un ridotto esercito riuscì a sconfiggere l'esercito musulmano, nella famosa battaglia di Covadonga (svoltasi nell'VIII secolo). Era iniziato il processo di riconquista della penisola iberica che sarebbe durato più di 600 anni.
- Nel Medioevo, con la costruzione di chiese e monasteri, vennero fondati piccoli paesi e costruite delle strade attorno ai Picos de Europa.
- Nel periodo della ricorrenza del 12º centenario della storica battaglia, il 22 luglio 1918 venne istituito[1] il Parque Nacional de la Montaña de Covadonga, il quale possedeva un'estensione di 16.925 ha. Solo una parte dell'attuale Parco nazionale (nel massiccio occidentale) fu oggetto di dichiarazione in questa data.
- Il parco, tale come è conosciuto oggi, venne creato il 30 maggio del 1995, entrando a far parte della rete dei Parchi nazionali della Spagna.
- Il 9 luglio 2003 l'UNESCO approvò la proposta che convertì il parco in Riserva della biosfera[2].
Geografia
modificaLa quota più alta del parco è situata a 2.648 m s.l.m. sulla cima del Torrecerredo e la più bassa a 75 m s.l.m. nel Río Deva. Il dislivello massimo tra due punti del parco è quindi pari a 2.573 m.
Gli elementi geologici del parco si devono alla combinazione dell'azione dei ghiacciai con i massicci calcarei che formano la Cordigliera Cantabrica.
Fauna
modificaAnimale rappresentativo del Parco è il camoscio cantabrico (Rupicapra pyrenaica parva), del quale esistono diverse sculture disseminate in vari luoghi.
Si trovano nel parco numerose specie protette, come il desman, il gallo cedrone, il gipeto o l'orso bruno. L'orso bruno è senza dubbio una delle specie più caratteristiche della montagna cantabrica, le cui popolazioni occupano una piccola porzione del suo habitat originario nella penisola iberica. Tra i grandi carnivori si evidenzia anche la presenza del lupo iberico (Canis lupus signatus). Nelle aree boschive troviamo il cervo (Cervus elaphus), il capriolo (Capreolus capreolus), il cinghiale e diverse specie di piccoli e medi carnivori come il tasso (Meles meles), la martora (Martes martes), l'ermellino (Mustela erminea), la genetta (Genetta genetta), ecc.[3]
Da ricordare lo stambecco iberico. Estinto nel XIX secolo per l'eccessiva caccia, è stato reintrodotto in semicattività nella Riserva di Riaño, tra il 1991-1997, a partire dagli esemplari catturati sulla Sierra de Gredos. Nel 1998 sono stati poi rilasciati in varie località, all'interno del Parco.[4]
Note
modifica- ^ a b (ES) Legge 16/95 di Cantabria Archiviato il 20 settembre 2010 in Internet Archive.
- ^ (ES) Istituzione del Parco dei Picchi d'Europa Archiviato il 31 marzo 2008 in Internet Archive.
- ^ (ES) La fauna del parco, su parquenacionalpicoseuropa.es.
- ^ (ES) Cabra montés: reintroducción en la Cordillera Cantabrica., su cabrasmontesas.blogspot.it, 27 settembre 2016.
Bibliografia
modifica- Touring Editore, Spagna. Touring Editore, 2005. ISBN 88-365-3106-7
- Cesare Romanò, Spagna nord. Touring Editore, 2003. ISBN 88-365-2764-7
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su parco nazionale dei Picos de Europa
Collegamenti esterni
modifica- (ES) Pagina ufficiale del Parco Nazionale. Ministerio de Medio Ambiente
- (ES) Informazioni e turismo, su infopicosdeeuropa.com. URL consultato l'8 aprile 2008 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2019).
- (ES, EN) Sentieri dei Picos de Europa, fotografie della zona..., su rutasporcantabria.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 312667067 · GND (DE) 4701850-1 |
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