Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane

parco nazionale italiano

Il parco nazionale delle incisioni rupestri si trova a Capo di Ponte, in Val Camonica, provincia di Brescia.

Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane
Collina di Naquane
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàCapo di Ponte
IndirizzoVia Naquane
Coordinate46°01′37.92″N 10°21′00.93″E / 46.0272°N 10.350259°E46.0272; 10.350259
Caratteristiche
Tipoarcheologico
Istituzione1955
Apertura1955
DirettoreMaria Giuseppina Ruggiero
Visitatori48 000 (2012)
Sito web

Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali lo gestisce tramite il Polo museale della Lombardia, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei.

Aspetto modifica

Il parco è disposto sul versante di una vasta collina alle pendici del Pizzo Badile Camuno, sul versante orientale della Val Camonica. È caratterizzato da un vasto corpus 104 rocce incise. Le rocce presenti all'interno del parco sono delle arenarie Permiane. Nella parte centrale fino al 2014 in un'antica casa rurale era presente un "Antiquarium" ed un'esposizione di massi menhir provenienti dai comuni di Borno e Ossimo. Oggi il materiale archeologico e le stele sono conservati al MUPRE, il Museo Nazionale della Preistoria a Capo di Ponte.

L'intero parco è inserito in una cornice floreale di betulle, frassini, castagni, larici e più di rado abeti.

Storia modifica

L'area del parco nazionale delle Incisioni rupestri di Naquane è un museo all'aria aperta contenente una tra le migliori collezioni di arte rupestre della Valle Camonica. Il toponimo "Naquane" che dà il nome all'area è attestato già nell'Ottocento anche nella variante "Nacquane".

Secondo gli studi di Emmanuel Anati su alcune rocce si trovano incisioni rupestri databili al neolitico, anche se la maggior parte delle raffigurazioni si riferiscono all'età del ferro.

Il parco fu realizzato nel 1955 su volere della sopraintendenza archeologica della Lombardia. Ha una estensione di circa 30 ettari.[1]

Percorsi modifica

Di primaria importanza si segnala la roccia nº 1, la prima scoperta, che rappresenta una enorme superficie levigata sulla quale prendono posto centinaia di raffigurazioni, in particolare di cervi.

Fra le rocce più interessanti si segnala la nº 70 che riporta, secondo alcuni studiosi, la rappresentazione più antica della divinità celtica Cernunnos.[2]

Altre incisioni rupestri degne di nota sono il cosiddetto Sacerdote che corre e la Scena del fabbro, entrambe riportate sulla roccia nº 35.[3]

Per quanto riguarda le figure di influenza greca una delle più importanti, non solo del parco ma di tutta la valle, è certamente quella del cavallo presente sulla roccia 60, definito greco-etrusco dagli storici.[4]

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ Annalisa Strada, Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità della Lombardia, Roma, Newton & Compton, 2001, p. 74.
  2. ^ Umberto Sansoni e Silvana Gavaldo, L'arte rupestre del Pià d'Ort. La vicenda di un santuario preistorico alpino, Capo di Ponte (BS), Edizioni del Centro, 1995, p. 156, SBN IT\ICCU\LO1\0384671.
  3. ^ Emmanuel Anati, Raffaella Poggiani Keller e Tiziana Cittadini, I Parchi d'Arte Rupestre di Capo di Ponte, Breno, Tipografia Camuna, 2005.
  4. ^ A.E.Fossati, “Influssi artistici greci nell’area padana centro-orientale: l’arte rupestre del IV stile di Valcamonica e le stele di Gazzo Veronese”, in Dalla Grecia all’Europa. La circolazione di beni di lusso e di modelli culturali nel VI e V sec. a.C., atti del convegno di Brescia, a cura di C. TARDITI,, Milano, Vita e Pensiero, 2007, pp. 53-73, ISBN 978-88-343-1494-4.

Bibliografia modifica

  • A. Arcà (a cura di), Naquane, la Grande Roccia. Scoperta e storia delle ricerche, programma La cultura oltre la crisi - Comunità Montana di Valle Camonica, 2020.
  • A. Arcà (a cura di), Naquane, la Grande Roccia. La documentazione, programma La cultura oltre la crisi - Comunità Montana di Valle Camonica, 2020.
  • A. Arcà, Naquane, Grande Roccia, dalla scoperta al modello bidimensionale immersivo, in Rivista di scienze preistoriche, Firenze, Istituto italiano di preistoria e protostoria, LXVI, 2016, ISSN 2282-457X (WC · ACNP).
  • A.E. Fossati, L'età del Ferro nelle incisioni rupestri della Valcamonica, in Immagini di una aristocrazia dell'età del Ferro nell'arte rupestre camuna, Rina La Guardia ed., Contributi in occasione della mostra, Castello Sforzesco Aprile 1991-Marzo 1992, Milano, Edizioni ET, 1991, pp. 11-71.
  • A.E. Fossati, R. Poggiani Keller, “Parco delle Incisioni Rupestri di Capo di Ponte (Brescia)”, in Guide Archeologiche. Preistoria e Protostoria in Italia, 5, a cura di ASPES A., UISPP, Forlì,, 1996, pp. 203-217.
  • A.E. Fossati, Nymphs, Waterfowls and Saints: the Role of Ethnography in the Interpretation of the Rupestrian Tradition of Valcamonica, Italy, in Talking With the Past. The ethnography of Rock Art, KEYSER J.D., POETSCHAT G., TAYLOR M. W. (eds.),, Portland, 2006, pp. 254-281.
  • A. Marretta, T. Cittadini (a cura di), I parchi con arte rupestre della Valcamonica - Guida ai percorsi di visita, Capo di Ponte, Edizioni del Centro, 2010, ISBN 88-86621-35-3.
  • A. Fradkin, E. Anati (a cura di), Valcamonica preistorica - Guida ai parchi archeologici, Capo di Ponte, Edizioni del Centro, 2005, ISBN 88-86621-16-7.
  • Valcamonica Symposium - Atti del simposio internazionale d'arte preistorica, Capo di Ponte, Edizioni del Centro, 1968.

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