Pecore nere (antologia)

antologia di racconti

Pecore nere è una antologia di racconti di Gabriella Kuruvilla, Igiaba Scego, Ingy Mubiayi Kakese e Laila Wadia. Pubblicata per la prima volta nel 2005, raccoglie otto storie incentrate sui temi delle identità che condividono diverse culture di appartenenza.

Pecore nere
AutoreGabriella Kuruvilla, Igiaba Scego, Ingy Mubiayi Kakese, Laila Wadia
1ª ed. originale2005
GenereAntologia
SottogenereNarrativa italiana contemporanea
Lingua originaleitaliano

Il volume modifica

La raccolta, curata da Emanuele Coen e Flavia Capitani, si compone di otto racconti, due per ognuna delle autrici:

  • Dismatria, Salsicce, di Igiaba Scego.
  • Curry di pollo, Karnevale, di Laila Wadia.
  • India, Ruben, di Gabriella Kuruvilla.
  • Documenti, prego e Concorso, di Ingy Mubiayi Kakese.

I racconti si ispirano ad esperienze di vita delle autrici e sono espressione di un'italianità diversa e divisa, frutto talora di una sofferta conquista personale oppure, come nel caso della Kuruvilla e della Scego, radicata da sempre nella propria coscienza ma convivente con il mondo culturale delle famiglie di origine.

Il volume è stato accolto favorevolmente dalla critica[1] e dal pubblico, giungendo nel 2010 alla sesta edizione.

Gli autori modifica

Le quattro autrici possono essere inserite nel filone della "letteratura della migrazione" che affronta i temi postcoloniali e del confronto delle identità, sia da un punto di vista politico che sociale, riflettendo anche sul concetto della lingua madre. In particolare:

Gabriella Kuruvilla e Igiaba Scego sono nate in Italia, la prima a Milano, da padre indiano e madre italiana, la seconda a Roma, da entrambi i genitori somali. Ingy Mubiayi Kakese, di padre zairese e madre egiziana e Laila Wadia, figlia di indiani, sono invece originarie rispettivamente del Cairo e di Bombay, ma risiedono da lungo tempo in Italia.[2]

Edizioni modifica

Note modifica

  1. ^ Marie-Joeé Hoyet. Pecore nere. Racconti Archiviato il 5 marzo 2016 in Internet Archive.. «Le Monde Diplomatique», dicembre 2005. URL consultato il 28 luglio 2010.
  2. ^ Cfr. il sito: Istituto Edith Stein - Pecore nere Archiviato il 3 marzo 2011 in Internet Archive.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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