Per ogni pidocchio cinque bastonate

Per ogni pidocchio cinque bastonate è un libro del presidente dell'ANED Gianfranco Maris, che parla della sua esperienza nel Campo di concentramento di Mauthausen, del suo arresto e dei due campi di transito nei quali passò: Fossoli e Bolzano.

Per ogni pidocchio cinque bastonate
La liberazione del Campo di concentramento di Mauthausen
AutoreGianfranco Maris, Michele Brambilla
1ª ed. originale2011
Genereracconto
Sottogenerediario
Lingua originaleitaliano
AmbientazioneLombardia, Campo di Fossoli, Campo di Bolzano, Campo di concentramento di Mauthausen
ProtagonistiGianfranco Maris
CoprotagonistiLodovico Barbiano di Belgiojoso, Aldo Ravelli...
Antagonistinazisti, Kapo
Altri personaggiAbele Saba, Leopoldo Gasparotto...

Gianfranco Maris viene arrestato e catturato dalla Milizia Fascista poiché aveva cercato di interrompere il pestaggio di un vecchio ubriaco, a Milano. Per questo motivo, qualche anno dopo per evitare che le Camicie Nere nutrissero dei sospetti, si iscrive ad un corso per ufficiali, e viene mobilitato per la Slovenia.

Dopo l'8 settembre, prende con sé delle Camicie Nere, che si mischiano con i contadini sardi di cui era al comando. Tornato a Milano, diventa partigiano, ma viene catturato dalle SS e portato in varie carceri.

Sebbene fosse stato condannato a morte tramite fucilazione, viene deciso il suo trasferimento nel Campo di Fossoli; da lì finisce a Bolzano, dove il 5 maggio parte il primo convoglio per il Lager di Mauthausen.

Dopo qualche settimana di quarantena, viene trasferito a Gusen I, dove verrà sistemato nel peggior Kommando: il Transport-Kolonne, che operava in cave, gallerie e trasporto di oggetti pesanti. Tempo dopo, viene spostato al Kommando adibito alla fabbricazione di armamenti.

In questo periodo un sabotatore fa in modo che i proiettili non si rompessero al controllo (del quale si occupava Maris) ma successivamente, e Gianfranco subisce un processo, al quale, ricordandosi delle leggi fisiche, riesce a sopravvivere.

Alcuni episodi raccontati

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  • L'insulto ad un Kapo spagnolo: Maris disse che doveva avere due S sul triangolo rosso che portava invece che una (che voleva dire Spanier, spagnolo), dal quale si salva grazie alla presenza di un compagno che lo definisce matto.
  • L'episodio dal quale viene il titolo del libro: in uno dei frequenti controlli di pidocchi ne ha cinque: viene quindi bastonato cinque volte a pidocchio.
  • Il trituratore di granito: lui e un suo compagno, nel novembre 1944, vengono messi da un Kapo nel silos dove termina il trituratore di granito; il compagno è però incapace di far scendere la sabbia, quindi Maris svolge il lavoro di entrambi.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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