La place Charles II, in francese "piazza Carlo II" , è il cuore storico della città di Charleroi, un tempo piazza d'armi della fortezza fondata nel 1666.[1] Carlo II era re di Spagna e dei Paesi Bassi al momento della sua fondazione. Comunemente conosciuta come place de la Ville-Haute, la "piazza della città alta", ha ricevuto il suo nome di place Charles II solo nel 1912.[2][3] È nota anche come place des jets d'eau, la "piazza delle fontane", per l'installazione di fontane.

Place Charles II
Piazza Charles II
Vista dalla torre civica durante il mercato
Localizzazione
StatoBandiera del Belgio Belgio
CittàCharleroi
DistrettoCentro
QuartiereVille-Haute
Codice postale6000
Informazioni generali
TipoPiazza
Superficie6 500 m²
IntitolazioneCarlo II di Spagna
Costruzione1666
Mappa
Map

Storia modifica

La piazza conserva ancora la pianta esagonale della fortezza spagnola, che si ispira al modello ideale rinascimentale applicato a Palmanova del 1593.

Questo pianta doveva consentire un facile movimento delle truppe tra il centro e i bastioni. Sei strade conducevano ai sei bastioni. Le strade che corrono parallele ai lati della piazza delimitano le aree edificate. Un isolato su due, quelli riservati alle abitazioni, ha una strada, due delle quali conducono a cancelli. La Porte de Bruxelles, la "porta di Bruxelles" a nord e la Porte de France la "porta di Francia" a sud-ovest. La costruzione della piazza si è evoluta mantenendo l'impianto del progetto iniziale.

Nel XIX secolo, la piazza era il luogo delle esecuzioni della pena di morte. Nel 1862, alcuni membri dell'organizzazione criminale locale della Bande Noire, la "Banda Nera", furono decapitati qui e più di 20.000 persone assistettero all'esecuzione con ghigliottina[4].

Nella seconda metà del XX secolo, la piazza è diventata una rotatoria e un parcheggio. Negli anni '90 la piazza è stata ristrutturata per mettere in risalto la sua pianta esagonale.

Edifici principali modifica

  • A - Municipio
    In questo luogo fu inizialmente una caserma di cavalleria, poi, a metà del XIX secolo, il Palazzo di Giustizia, prima di trasferirsi in Boulevard Central (attualmente Boulevard Audent) nel 1880. L'attuale edificio risale al 1936.
  • B - Chiesa di San Cristoforo
    Prima dell'ampliamento del 1956 due vicoli erano attigui alla chiesa: ruelle Saint-Jacques[5] e ruelle Saint-Christophe[6].
  • Al n.°23: La Maison de Huit Heures.
    la "Casa delle Otto Ore" è un caffè costruito nell'isolato sud, sul sito dell vecchio ospedale militare, e prende il nome dalle rivendicazioni operaie sulla riduzione della durata lavorativa giornaliera a otto ore.

Strade adiacenti modifica

Nove vie conducono alla piazza. La maggior parte di esse fu nominata ufficialmente dal consiglio comunale il 30 giugno 1860. Prima di questa data, gli abitanti davano i nomi che sembravano loro più appropriati, senza tenere conto della storia o dell'etimologia[7].

Rue Neuve modifica

1. Chiamata rue de Bruxelles, la "via di Bruxelles", all'inizio del XVIII secolo perché conduceva all'omonima porta. In seguito, questo nome fu mantenuto per il tratto tra la place Charles II e la rue de l'Aigle Noir, la "via dell'Aquila Nera", mentre il resto, creato con la costruzione della fortezza olandese nel 1816, divenne la rue Neuve, la "via Nuova", (il cui nome risale al 1860). In seguito, l'intera strada prese questo nome. È stata una strada commerciale fin dalla sua creazione[8] e dal 1873 vi fu integrato il passaggio del tranvia, ora non più presente. Ancora oggi vi rimangono alcune facciate risalenti al XIX secolo, ma con i piani terra trasformati[9].

Rue de la Régence modifica

2. All'epoca del Regno Unito dei Paesi Bassi, la Régence, la "Reggenza", faceva riferimento all'organo dei magistrati municipali oggi noto come collegio comunale. Questo è ciò a cui dobbiamo il nome di questa strada.Nel 1668, questa strada si chiamava Rue du Franc Cavalier, "via del cavaliere franco" e derivava dal nome di una fortificazione. Questo nome si trova ancora su una pianta redatta nel 1808[10]. All'epoca, la strada terminava con un isolato triangolare che formava una sorta di blocco (si veda la pianta sopra della Ville-Haute del 1865 circa). Ai lati del blocco c'era un vicolo: la Ruelle des Étoiles, "stradina delle Stelle" a est, la Ruelle du Puits, la "strada del Pozzo" a ovest. Al di là di questo si trovava ciò che rimaneva delle fortificazioni smantellate dal 1748. Un tempo si chiamava Rue du Curé[11].

Quando nel 1816 fu costruita la fortezza olandese, la città alta fu estesa a nord e la nuova strada, dopo l'ingorgo, si chiamò rue de l'Arsenal, "strada dell'arsenale". Dopo la distruzione delle fortificazioni e l'ingorgo, la strada si chiamò Rue du Cavalier. Il nome rue de la Régence fu adottato nel 1922.[12]

Rue Vauban modifica

3. Questa via prende il nome da Sébastien Le Prestre de Vauban, che ampliò la città dopo la presa di Luigi XIV nel 1667[13]. Prima del 1860 era conosciuto come Chemin du Magasin à Poudre, "cammino della polveriera".

Rue du Gouvernement modifica

4. La "via del Governo" porta questo nome in ricordo dell'antica casa del governatore della fortezza che vi si trovava.[14][15]

Rue d'Orléans modifica

5. Uno dei bastioni della fortezza costruita da Vauban portava questo nome in onore della famiglia Orléans. Porta questo nome dal 1860, prima di questa data portava il nome di rue du Puits d'Orléans, "via de pozzo di Orleans", in riferimento al pozzo ivi scavato.[16][17]

Rue de la Montagne modifica

6. La "via della Montagna" è il collegamento diretto tra la città alta e bassa di Charleroi. Porta questo nome dal 1860 per la parte inferiore mentre per la parte alta, che porta alla piazza, fu chiamata rue Carlo II, "via Carlo II", fino al 1912[18].

Rue de France modifica

7. Nella fortezza di Vauban, conduceva a una porta originariamente chiamata Porte de Darmey perché forniva l'accesso a Dampremy;[19] vecchio comune limitrofo ed ora sezione della città. Questo nome fu cambiato in Porte royale de France, "porta regale di Francia". Fu nel 1860 che la via assunse l'attuale denominazione, "via di Francia"[20].

Rue Turenne modifica

8. Henri de La Tour d'Auvergne, visconte di Turenne, aveva preso Charleroi dagli spagnoli nel 1667.[21] La strada porta il suo nome dal 1860. Prima di allora era chiamata Grande rue des cavaliers, "viale dei cavalieri", in riferimento ai lavori di fortificazione[22]. Ai civici 2 e 4 di questa via si trova la Maison du bailli, la "casa dell'ufficiale giudiziario", legato alla famiglia locale Desandrouin. In stile Luigi XVI, questa casa fu costruita alla fine del XVIII secolo[23].

Rue du Dauphin modifica

9. Dal nome di uno dei bastioni della fortezza, chiamato Bastion du Dauphin, "Delfino", in omaggio al figlio di Luigi XIV[24].

Note modifica

  1. ^ Devreux, p. 7.
  2. ^ (FR) Jean Everard, Monographie des rues de Charleroi, Charleroi, Collins, 1959, p. 53.
  3. ^ (FR) Les 9 rues autour de la Place Vauban, su www.charleroi-decouverte.be. URL consultato il 3 dicembre 2023 (archiviato il 6 giugno 2023).
  4. ^ (FR) André Lépine, Cahier d'Entre-Sambre-et-Meuse, n. 210, Cercle & Musée de Cerfontaine, 1998, p. 18.
  5. ^ (FR) Jean Everard, Monographie des rues de Charleroi, Charleroi, Collins, 1959, p. 192.
  6. ^ (FR) Jean Everard, Monographie des rues de Charleroi, Charleroi, Collins, 1959, p. 191.
  7. ^ (FR) Jean Everard, Monographie des rues de Charleroi, Charleroi, Collins, 1959, p. 19.
  8. ^ (FR) Jean Everard, Monographie des rues de Charleroi, Charleroi, Collins, 1959, p. 157.
  9. ^ (FR) Alexandra Vanden Eynde, Anne-Catherine Bioul, e Micheline Franc, Marie-Luisa Pazzaglia, Anne-Cécile Ghigny, Martine Soumoy e Marie-Jeanne Ghenne,, Balade dans les souvenirs des forteresses, 2ª ed., Charleroi, Espace Environnement ASBL, 2006, p. 12.
  10. ^ Jean Fichefet, Charleroi : Étude de Géographie urbaine, Charleroi, Librairie de la Bourse, 1935, p. 87.
  11. ^ (FR) Jean Everard, Monographie des rues de Charleroi, Charleroi, Collins, 1959, p. 183.
  12. ^ Devreux, p. 22.
  13. ^ (FR) Jean Everard, Monographie des rues de Charleroi, Charleroi, Collins, 1959, p. 209.
  14. ^ (FR) Jean Everard, Monographie des rues de Charleroi, Charleroi, Collins, 1959, p. 106.
  15. ^ Devreux, p. 20.
  16. ^ (FR) Jean Everard, Monographie des rues de Charleroi, Charleroi, Collins, 1959, p. 163.
  17. ^ Devreux, p. 22.
  18. ^ (FR) Jean Everard, Monographie des rues de Charleroi, Charleroi, Collins, 1959, p. 145.
  19. ^ Devreux, p. 20.
  20. ^ (FR) Jean Everard, Monographie des rues de Charleroi, Charleroi, Collins, 1959, p. 96.
  21. ^ Devreux, p. 8.
  22. ^ (FR) Jean Everard, Monographie des rues de Charleroi, Charleroi, Collins, 1959, p. 206.
  23. ^ (FR) Anne-Catherine Bioul, Alain Dauchot e Jean Alexandre Pouleur, Charleroi, ville d'architectures : Du Temps des Forteresses aux Années Folles 1666-1940, Bruxelles, Atelier Ledoux, 1992, p. 18.
  24. ^ (FR) Jean Everard, Monographie des rues de Charleroi, Charleroi, Collins, 1959, p. 74.
  25. ^ (FR) Jean Everard, Monographie des rues de Charleroi, Charleroi, Collins, 1959, p. 185-186.

Bibliografia modifica

  • (FR) E. Devreux, Balade dans les souvenirs des forteresses (PDF), su Espace Environnement. URL consultato il 3 dicembre 2023 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2013).
  • (FR) Jean Everard, Monographie des rues de Charleroi, Charleroi, Collins, 1959, pp. 223.
  • (FR) Philippe Mac Kay, Marianne Bruneau e Denis Gauvain, Charleroi d'hier et d'aujourd'hui : rue par rue, collana Un dossier de La Nouvelle Gazette, Charleroi, La Nouvelle Gazette, 1996.
  • (FR) Alexandra Vanden Eynde, Cédric Swennen e Nicolas Rochet, Carnet des villes de Charleroi, collana Septentrion, de la ville forte à la ville durable, Charleroi, Espace Environnement, 2006, p. 5-26.

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